Cronaca
Dal 12 al 14 dicembre proclamato lo sciopero dei benzinai
A ridosso di Natale i gestori fermano i distributori per tre giorni. Le proteste proseguono con il «no RID day» e dal non pagamento con moneta elettronica
Italia - giovedì 22 novembre 2012
I gestori dei distributori di benzina sono sul piede di guerra ed hanno proclamato, quest'oggi, lo scipero nazionale di tre giorni su tutta la rete. Lo hanno deciso in una infucata assemblea a Roma le tre sigle sindacali della categoria: Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Figisc-Confcommercio.
La scelta è ricaduta sulle giornate tra il 12 ed il 14 dicembre 2012 a ridosso delle festività natalizie. Il 12 dicembre, inoltre, vi sarà una manifestazione nazionale a Roma, con presidio in piazza di Montecitorio. La protesta ha diverse matrici ma difatto punta diritto verso la contrazione dei consumi di oltre il 30 % ed un crescente debito nei confronti delle compagnie petrolifere e delle banche.
Altre forme di protesta sono state già previste dalle associazioni di categoria: il «no RID day», attraverso il quale ciascun gestore manderà «insoluto» il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull'adeguamento della propria remunerazione che sarà definita dalla futura contrattazione per il rinnovo degli accordi collettivi nazionali; altra forma di protesta sarà il rifiuto del pagamento con «moneta elettronica» (carte di credito, pago bancomat, ecc.) dei rifornimento di carburanti, nella settimana che va dal 24 al 30 dicembre prossimi.
La scelta è ricaduta sulle giornate tra il 12 ed il 14 dicembre 2012 a ridosso delle festività natalizie. Il 12 dicembre, inoltre, vi sarà una manifestazione nazionale a Roma, con presidio in piazza di Montecitorio. La protesta ha diverse matrici ma difatto punta diritto verso la contrazione dei consumi di oltre il 30 % ed un crescente debito nei confronti delle compagnie petrolifere e delle banche.
Altre forme di protesta sono state già previste dalle associazioni di categoria: il «no RID day», attraverso il quale ciascun gestore manderà «insoluto» il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull'adeguamento della propria remunerazione che sarà definita dalla futura contrattazione per il rinnovo degli accordi collettivi nazionali; altra forma di protesta sarà il rifiuto del pagamento con «moneta elettronica» (carte di credito, pago bancomat, ecc.) dei rifornimento di carburanti, nella settimana che va dal 24 al 30 dicembre prossimi.