Attualità
DAD nella scuola, CGIL e CISL: "Nuova ordinanza, lesiva del lavoro e della dignità di tutto il personale scolastico"
Critici i sindacati della scuola sulle modalità di scelta della didattica da parte della famiglie
Puglia - sabato 23 gennaio 2021
7.12
"Con l'emanazione della odierna ordinanza n. 21 (ieri per chi legge n.d.r.), relativa alle misure per fronteggiare l'emergenza epidemiologica nel settore scolastico, in un colpo solo il Presidente Emiliano fa ricadere le relazioni sindacali al punto più basso finora mai registrato". Lo sottolinea in una nota per la FLC CGIL Puglia, Claudio Menga.
"Riepilogare quanto previsto dall'ennesima ordinanza è fin toppo semplice: dal primo febbraio il regime di didattica mista su richiesta delle famiglie, imposto per ordinanza alle scuole pugliesi e che finora aveva colpito solo il primo ciclo, viene - per un malinteso senso di "par condicio" - esteso anche alla secondaria di secondo grado. E così possiamo dire che ora in Puglia il cerchio si chiude con una doppia limitazione, nel caso delle superiori: la facoltà attribuita alle famiglie di non far frequentare in presenza le attività didattiche qui si aggiunge ad una riduzione delle frequenze, prevista già a monte e contenuta entro il vincolo del 50% rispetto al totale delle presenze. Come avevamo preannunciato ieri sera, nell'incontro con gli assessori LEO, Lopalco e Maurodinoia e il Direttore dell'USR Puglia Cammalleri riteniamo questa misura seriamente lesiva del lavoro e della dignità di tutto il personale scolastico - docenti, personale ATA, direttori dei servizi e dirigenti scolastici - che quotidianamente si impegnano per arginare gli effetti nefasti della didattica mista sui livelli di apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Per questo motivo ci attiveremo affinché, unitariamente con le organizzazioni sindacali di categoria, si individuino forme di mobilitazione adeguate al livello di attacco che il mondo della scuola pugliese da settimane sta sopportando e che saranno comunicate in una conferenza stampa convocata ad hoc".
"La possibilità estesa anche alle famiglie degli studenti delle superiori - oltreché sinora a quelle del 1° ciclo - di scegliere la frequenza in presenza o a distanza delle lezioni è un fatto gravissimo, non più tollerabile". Così Roberto Calienno, segretario generale Cisl Scuola Puglia, commenta quanto disposto dal presidente Michele Emiliano con l'ordinanza regionale odierna n. 21 per il rientro a scuola. Il segretario generale Cisl Scuola Puglia aggiunge, esprimiamo "la nostra netta contrarietà per quanto attiene la facoltà di scelta delle famiglie, peraltro va precisato che - dal punto di vista ordinamentale - non esiste una modalità di 'didattica mista', esiste una forma di didattica in 'presenza' e un'altra 'digitale integrata' come indicato con chiarezza dalle linee guida dello scorso 7 agosto. Il modello della 'didattica mista' sta acuendo il fenomeno della dispersione scolastica ancor di più poiché, nessuna attività aggiuntiva di recupero, può essere messa in campo. Infine, le scuole italiane non dispongono di reti in grado di sopportare l'eccessivo traffico dati generato dalle troppe trasmissioni in simultanea. I docenti sono stanchissimi e comunque hanno fatto molto di più di quanto è nelle loro possibilità utilizzando, spessissimo, anche i dispositivi digitali personali". Conclude "nei prossimi giorni, in apposita conferenza stampa comunicheremo le forme di mobilitazione da attuare per il ripristino di normali conduzioni dello svolgimento della vista scolastica, nell'interesse degli studenti e delle loro famiglie, del personale scolastico tutto".
"Riepilogare quanto previsto dall'ennesima ordinanza è fin toppo semplice: dal primo febbraio il regime di didattica mista su richiesta delle famiglie, imposto per ordinanza alle scuole pugliesi e che finora aveva colpito solo il primo ciclo, viene - per un malinteso senso di "par condicio" - esteso anche alla secondaria di secondo grado. E così possiamo dire che ora in Puglia il cerchio si chiude con una doppia limitazione, nel caso delle superiori: la facoltà attribuita alle famiglie di non far frequentare in presenza le attività didattiche qui si aggiunge ad una riduzione delle frequenze, prevista già a monte e contenuta entro il vincolo del 50% rispetto al totale delle presenze. Come avevamo preannunciato ieri sera, nell'incontro con gli assessori LEO, Lopalco e Maurodinoia e il Direttore dell'USR Puglia Cammalleri riteniamo questa misura seriamente lesiva del lavoro e della dignità di tutto il personale scolastico - docenti, personale ATA, direttori dei servizi e dirigenti scolastici - che quotidianamente si impegnano per arginare gli effetti nefasti della didattica mista sui livelli di apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Per questo motivo ci attiveremo affinché, unitariamente con le organizzazioni sindacali di categoria, si individuino forme di mobilitazione adeguate al livello di attacco che il mondo della scuola pugliese da settimane sta sopportando e che saranno comunicate in una conferenza stampa convocata ad hoc".
"La possibilità estesa anche alle famiglie degli studenti delle superiori - oltreché sinora a quelle del 1° ciclo - di scegliere la frequenza in presenza o a distanza delle lezioni è un fatto gravissimo, non più tollerabile". Così Roberto Calienno, segretario generale Cisl Scuola Puglia, commenta quanto disposto dal presidente Michele Emiliano con l'ordinanza regionale odierna n. 21 per il rientro a scuola. Il segretario generale Cisl Scuola Puglia aggiunge, esprimiamo "la nostra netta contrarietà per quanto attiene la facoltà di scelta delle famiglie, peraltro va precisato che - dal punto di vista ordinamentale - non esiste una modalità di 'didattica mista', esiste una forma di didattica in 'presenza' e un'altra 'digitale integrata' come indicato con chiarezza dalle linee guida dello scorso 7 agosto. Il modello della 'didattica mista' sta acuendo il fenomeno della dispersione scolastica ancor di più poiché, nessuna attività aggiuntiva di recupero, può essere messa in campo. Infine, le scuole italiane non dispongono di reti in grado di sopportare l'eccessivo traffico dati generato dalle troppe trasmissioni in simultanea. I docenti sono stanchissimi e comunque hanno fatto molto di più di quanto è nelle loro possibilità utilizzando, spessissimo, anche i dispositivi digitali personali". Conclude "nei prossimi giorni, in apposita conferenza stampa comunicheremo le forme di mobilitazione da attuare per il ripristino di normali conduzioni dello svolgimento della vista scolastica, nell'interesse degli studenti e delle loro famiglie, del personale scolastico tutto".