Territorio
Crisi idrica in Puglia a causa della siccità: bacini sempre più a secco
Ormai le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale
Puglia - lunedì 10 giugno 2024
13.20
In Puglia i bacini si svuotano settimanalmente di 5 milioni di metri cubi d'acqua, con un deficit idrico di -150 milioni di metri cubi d'acqua e la siccità che da mesi attanaglia i campi mettendo a rischio tutte le colture, dal grano agli ortaggi, dalla frutta fino ai pascoli secchi per cui manca l'alimentazione degli animali nelle stalle. E' Coldiretti Puglia che torna a denunciare lo scenario critico per agricoltori e allevatori, a causa della mancanza di acqua e della siccità, sulla base dei dati dell'Osservatorio ANBI, quando è terminata il 31 maggio la primavera meteorologica e le temperature in Puglia sono già schizzate fino a 37 gradi.
In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale – aggiunge Coldiretti Puglia - per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l'89% della pioggia caduta. Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – continua la Coldiretti - stanno profondamente modificando la distribuzione e l'intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.
Produzioni di alta qualità, frutta in primizia, o tardiva e, ancora, tendoni di uva da tavola e importanti superfici a pomodoro, un patrimonio agricolo – insiste Coldiretti Puglia - che è costato fatica e investimenti alle numerose aziende agricole, rischia di saltare, con gravissime ripercussioni non solo di carattere economico, ma anche sociale, se si considera la quantità di mano d'opera che viene impiegata
Il problema riguarda le province di Bari, Brindisi e Lecce, ma anche la provincia di Taranto, dove non si contano più le segnalazioni quotidiane – aggiunge Coldiretti Puglia - perché arrivi l'acqua e nei tempi giusti. Dall'invaso di San Giuliano in Basilicata dovrebbero essere erogati ogni giorni 1000 litri di acqua che spesso non arrivano proprio e l'erogazione o risulta a singhiozzo o non viene attivata proprio, mentre nei campi si registra una siccità prolungata che si è manifestata già dall'inverno scorso ed è mancata una programmazione da parte del Consorzio di Bonifica. Così i campi seccano e le colture muoiono, deve essere rivista necessariamente dal Consorzio la pianificazione della erogazione dell'acqua.
Per lo scenario di crisi idrica causato dalla siccità la Coldiretti Puglia ha segnalato anche la condizione dei pozzi malfunzionanti e guasti o a mezzo servizio per la mancanza di personale, per cui sollecita ARIF all'immediato ripristino del funzionamento dei pozzi artesiani in agro di Noci, a Toritto e Palo del Colle.
Servono – sostiene la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l'acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n'è poca. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti - stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.
In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale – aggiunge Coldiretti Puglia - per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l'89% della pioggia caduta. Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – continua la Coldiretti - stanno profondamente modificando la distribuzione e l'intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.
Produzioni di alta qualità, frutta in primizia, o tardiva e, ancora, tendoni di uva da tavola e importanti superfici a pomodoro, un patrimonio agricolo – insiste Coldiretti Puglia - che è costato fatica e investimenti alle numerose aziende agricole, rischia di saltare, con gravissime ripercussioni non solo di carattere economico, ma anche sociale, se si considera la quantità di mano d'opera che viene impiegata
Il problema riguarda le province di Bari, Brindisi e Lecce, ma anche la provincia di Taranto, dove non si contano più le segnalazioni quotidiane – aggiunge Coldiretti Puglia - perché arrivi l'acqua e nei tempi giusti. Dall'invaso di San Giuliano in Basilicata dovrebbero essere erogati ogni giorni 1000 litri di acqua che spesso non arrivano proprio e l'erogazione o risulta a singhiozzo o non viene attivata proprio, mentre nei campi si registra una siccità prolungata che si è manifestata già dall'inverno scorso ed è mancata una programmazione da parte del Consorzio di Bonifica. Così i campi seccano e le colture muoiono, deve essere rivista necessariamente dal Consorzio la pianificazione della erogazione dell'acqua.
Per lo scenario di crisi idrica causato dalla siccità la Coldiretti Puglia ha segnalato anche la condizione dei pozzi malfunzionanti e guasti o a mezzo servizio per la mancanza di personale, per cui sollecita ARIF all'immediato ripristino del funzionamento dei pozzi artesiani in agro di Noci, a Toritto e Palo del Colle.
Servono – sostiene la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l'acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n'è poca. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti - stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.