Enti locali
Disparità nella macchina amministrativa tra dirigenti e dipendenti pubblici
Crisi economica: proclamato lo stato di agitazione dei 420 del Comune
Andria - giovedì 14 novembre 2013
10.00
OIV: è l'acronimo, oggetto misterioso del contendere, per lo stato di agitazione proclamato due giorni fa dalle organizzazione sindacali dei dipendenti pubblici del Comune di Andria. L'Organismo Indipendente di Valutazione del Comune di Andria è di nomina sindacale (del Sindaco Nicola Giorgino) ed è in carica da gennaio 2012 per effetto dell'ormai famosa "Riforma Brunetta" con il decreto 150/2009. L'organismo, sostanzialmente, avrebbe dovuto approvare il regolamento delle performance e della valutazione meritocratica del personale, per permettere il completamento della procedura di negoziazione del rinnovo del contratto pubblico, di contrattazione locale, per il biennio 2013/2015. Il rinnovo del contratto per i circa 420 dipendenti del Comune di Andria, avrebbe consentito di adeguare gli stipendi in media dagli 80 ai 100 euro in più mensili. Lo stato di agitazione è giunto al termine di un'assemblea, piuttosto partecipata, svoltasi nel Chiostro di San Francesco e dove tutte le sigle sindacali hanno ripercorso la vicenda a partire dalla fine del 2012.
Per ben due volte vi è stata la firma di una pre intesa con l'ente comunale sottoscritta da tutte le parti e puntualmente disattesa dall'ente pubblico per due ordini di ragioni: prima di tutto, le due bocciature del Collegio dei Revisori dei Conti che ha rigettato l'accordo sottoscritto in entrambe le occasioni e, in seconda analisi, proprio per la mancanza del Regolamento delle performance e della valutazione non approvato dall'OIV. Questo regolamento ora ha tempi strettissimi per esser approvato e per far ripartire l'iter di adeguamento dei contratti dei dipendenti pubblici, assieme all'approvazione necessaria del Bilancio di Previsione per l'anno 2013 ancora non concluso. «Entro fine anno - dicono i sindacati - è necessario adeguare i contratti altrimenti si slitterà ad un sine die che non potremmo sopportare visto le enormi difficoltà economiche di molti dipendenti a cui questo adeguamento è necessario. Le responsabilità sono da addebitarsi tutte alla parte pubblica e agli organismi di valutazione e controllo che non hanno offerto nessuna forma di collaborazione preventiva, intervenendo solo per non apporre il visto di regolarità contabile pur in assenza del Bilancio, del PEG e del piano degli obiettivi, snaturando così, lo stesso spirito per il quale il decreto 150/2009 fu varato».
In un momento di delicata situazione economica, l'adeguamento di poco più di mille euro annui per i dipendenti pubblici appare una soluzione coerente con stipendi bloccati e con una parte essenziale della macchina amministrativa che non gode, sostanzialmente, di premi o altre indennità ferme a gennaio 2013 e che comunque riguardano pochi euro. Nella stessa macchina amministrativa, tuttavia, vi sono delle grandi disparità: lo stesso Organismo Indipendente di Valutazione, infatti, come da norma dovrebbe proporre all'organo di indirizzo politico-amministrativo, la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l'attribuzione ad essi dei premi. Dirigenti che godono di quei premi regolarmente e che accanto allo stipendio tabellare hanno la posizione di parte fissa che fa lievitare del doppio i propri stipendi, come da contratto, sino a raggiungere cifre dagli 80 ai 100 mila euro annui (ad esempio ecco i Dati 2012 sui dirigenti Comune di Andria). Per loro gli aggiornamenti sono scattati sin da subito a differenza degli altri dipendenti comunali. Certo le responsabilità sono profondamente diverse rispetto ad un dipendente con altra mansione, poiché i dirigenti dovrebbero firmare gli atti e coordinare interamente i settori, ma la sperequazione appare evidente soprattutto se si pensa che lo stato di agitazione riguarda 420 dipendenti che chiedono un piccolo adeguamento dei propri emolumenti. La macchina amministrativa, quindi, può e deve ripristinare equità nel più breve tempo possibile per permettere una migliore distribuzione delle poche risorse rimaste nelle esangui casse dei comuni italiani. Seguiremo e approfondiremo questo tema cercando di capire meglio come e secondo quali criteri e premialità si arrivi a stipendi che certamente fanno scalpore rispetto ad una crisi economica che sembra aver colpito tutti, tranne qualcuno.
Per ben due volte vi è stata la firma di una pre intesa con l'ente comunale sottoscritta da tutte le parti e puntualmente disattesa dall'ente pubblico per due ordini di ragioni: prima di tutto, le due bocciature del Collegio dei Revisori dei Conti che ha rigettato l'accordo sottoscritto in entrambe le occasioni e, in seconda analisi, proprio per la mancanza del Regolamento delle performance e della valutazione non approvato dall'OIV. Questo regolamento ora ha tempi strettissimi per esser approvato e per far ripartire l'iter di adeguamento dei contratti dei dipendenti pubblici, assieme all'approvazione necessaria del Bilancio di Previsione per l'anno 2013 ancora non concluso. «Entro fine anno - dicono i sindacati - è necessario adeguare i contratti altrimenti si slitterà ad un sine die che non potremmo sopportare visto le enormi difficoltà economiche di molti dipendenti a cui questo adeguamento è necessario. Le responsabilità sono da addebitarsi tutte alla parte pubblica e agli organismi di valutazione e controllo che non hanno offerto nessuna forma di collaborazione preventiva, intervenendo solo per non apporre il visto di regolarità contabile pur in assenza del Bilancio, del PEG e del piano degli obiettivi, snaturando così, lo stesso spirito per il quale il decreto 150/2009 fu varato».
In un momento di delicata situazione economica, l'adeguamento di poco più di mille euro annui per i dipendenti pubblici appare una soluzione coerente con stipendi bloccati e con una parte essenziale della macchina amministrativa che non gode, sostanzialmente, di premi o altre indennità ferme a gennaio 2013 e che comunque riguardano pochi euro. Nella stessa macchina amministrativa, tuttavia, vi sono delle grandi disparità: lo stesso Organismo Indipendente di Valutazione, infatti, come da norma dovrebbe proporre all'organo di indirizzo politico-amministrativo, la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l'attribuzione ad essi dei premi. Dirigenti che godono di quei premi regolarmente e che accanto allo stipendio tabellare hanno la posizione di parte fissa che fa lievitare del doppio i propri stipendi, come da contratto, sino a raggiungere cifre dagli 80 ai 100 mila euro annui (ad esempio ecco i Dati 2012 sui dirigenti Comune di Andria). Per loro gli aggiornamenti sono scattati sin da subito a differenza degli altri dipendenti comunali. Certo le responsabilità sono profondamente diverse rispetto ad un dipendente con altra mansione, poiché i dirigenti dovrebbero firmare gli atti e coordinare interamente i settori, ma la sperequazione appare evidente soprattutto se si pensa che lo stato di agitazione riguarda 420 dipendenti che chiedono un piccolo adeguamento dei propri emolumenti. La macchina amministrativa, quindi, può e deve ripristinare equità nel più breve tempo possibile per permettere una migliore distribuzione delle poche risorse rimaste nelle esangui casse dei comuni italiani. Seguiremo e approfondiremo questo tema cercando di capire meglio come e secondo quali criteri e premialità si arrivi a stipendi che certamente fanno scalpore rispetto ad una crisi economica che sembra aver colpito tutti, tranne qualcuno.