Territorio
Criminalità, Coldiretti Puglia: «Necessaria cabina di regia tra Ministeri Agricoltura e Interno»
Coldiretti rinnova la richiesta dopo il danneggiamento di 5 ettari di vigneto di uva da tavola nelle campagne di Andria
Andria - lunedì 3 agosto 2020
15.11 Comunicato Stampa
L'ennesimo grave danneggiamento di 5 ettari di vigneto (nelle campagne di Andria a danno di un agricoltore di Barletta, ndr) con una banda criminale che ha tranciato i tiranti dei tendoni di uva da tavola Regina e Italia, con il prodotto di eccellente qualità pronto alla vendita rovinato perché crollato sotto il peso dei tendoni caduti, la dice lunga sulla necessità di non abbassare la guardia contro i continui fenomeni criminosi nelle aree rurali. E' quanto denuncia Coldiretti Puglia, che chiede la piena attuazione del protocollo d'intesa siglato con le Procure della Repubblica di Bari e Trani, la Questura di Bari, i Carabinieri, i CC Forestali, la Guardia di Finanza e la Polizia di Bari.
«Le aziende hanno bisogno di sicurezza, perché la criminalità le costringe a vivere quotidianamente attanagliate in un clima di incertezza e paura. E' necessaria l'attivazione di una cabina di regia tra il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero dell'Interno che coordini le attività delle forze dell'ordine, a cui va il nostro plauso, che va sostenuto dall'intervento dell'Esercito in alcune aree a forte rischio, in collaborazione con l'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti che sta monitorando i fenomeni della criminalità nelle campagne attraverso le segnalazioni degli imprenditori agricoli», torna a chiedere Savino Muraglia, presidente di Coldiretti BARI e BAT.
«Nelle aree rurali i criminali stanno condizionando – insiste il presidente Muraglia - la vita quotidiana degli agricoltori, costretti a trasformarsi in vigilanti diurni e notturni. E' a rischio la loro stessa incolumità. Il clima che si respira è di paura per imprenditori agricoli, stremati da furti quotidiani, che hanno perso la speranza e per timore e sfiducia non denunciano più gli episodi criminosi che sono costretti a vivere».
I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la "porta di ingresso principale" della criminalità organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale, aggiunge Coldiretti Puglia.
«Le aziende hanno bisogno di sicurezza, perché la criminalità le costringe a vivere quotidianamente attanagliate in un clima di incertezza e paura. E' necessaria l'attivazione di una cabina di regia tra il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero dell'Interno che coordini le attività delle forze dell'ordine, a cui va il nostro plauso, che va sostenuto dall'intervento dell'Esercito in alcune aree a forte rischio, in collaborazione con l'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti che sta monitorando i fenomeni della criminalità nelle campagne attraverso le segnalazioni degli imprenditori agricoli», torna a chiedere Savino Muraglia, presidente di Coldiretti BARI e BAT.
«Nelle aree rurali i criminali stanno condizionando – insiste il presidente Muraglia - la vita quotidiana degli agricoltori, costretti a trasformarsi in vigilanti diurni e notturni. E' a rischio la loro stessa incolumità. Il clima che si respira è di paura per imprenditori agricoli, stremati da furti quotidiani, che hanno perso la speranza e per timore e sfiducia non denunciano più gli episodi criminosi che sono costretti a vivere».
I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la "porta di ingresso principale" della criminalità organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale, aggiunge Coldiretti Puglia.