Vita di città
Covid, nella Bat prime donazioni di plasma contro il coronavirus
A Barletta nel centro trasfusionale dell'ospedale Dimiccoli due ex malati hanno compiuto il loro gesto d'amore
Andria - lunedì 8 giugno 2020
14.45
La trasfusione di plasma è una speranza di cura per gli ammalati di Coronavirus, una terapia sperimentale che però sino ad ora ha dato risultati incoraggiati e oggi nella Bat è stata effettuata la prima donazione di plasma: da essere il primo contagiato della Bat è diventare primo donatore di plasma. Stiamo parlando di Carlo Crescente, il primo paziente Covid del territorio che non ha esitato un attimo quando dopo i primi step ha ricevuto l'ok, il suo plasma poteva aiutare qualcuno a guarire e ha effettuato la donazione insieme ad un altro ex malato e come lui ormai guarito.
Carlo, dopo il lungo ricovero nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, è tornato alla vita e ha deciso di essere utile al prossimo non sottraendosi dal compiere questo grande gesto d'amore.
«L'ho fatto perchè mi sembra il minimo sindacale di ciò che si può fare per dare un contributo in questa battaglia. Ero già donatore di sangue, donavo due volte l'anno. Ora non vedevo l'ora di poter donare il plasma», spiega Carlo Crescente.
Alla chiamata dei sanitari Crescente è stato felice e ha dato subito l'adesione, così dopo le prove tecniche di plasmaferesi Carlo si è sottoposto alle operazione di prelievo del suo plasma iperimmune, nella sede di Barletta, presso il centro trasfusionale della Asl Bt, diretto dal dott. Eugenio Peres, una delle poche strutture in Puglia indicate per svolgere queste operazioni, solo sessanta in Italia. «Si tratta di una cura sperimentale - spiega Peres - una possibilità terapeutica ma non la soluzione. In Puglia si può fare in sette servizi trasfusionali e Barletta è tra questi».
Carlo, dopo il lungo ricovero nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, è tornato alla vita e ha deciso di essere utile al prossimo non sottraendosi dal compiere questo grande gesto d'amore.
«L'ho fatto perchè mi sembra il minimo sindacale di ciò che si può fare per dare un contributo in questa battaglia. Ero già donatore di sangue, donavo due volte l'anno. Ora non vedevo l'ora di poter donare il plasma», spiega Carlo Crescente.
Alla chiamata dei sanitari Crescente è stato felice e ha dato subito l'adesione, così dopo le prove tecniche di plasmaferesi Carlo si è sottoposto alle operazione di prelievo del suo plasma iperimmune, nella sede di Barletta, presso il centro trasfusionale della Asl Bt, diretto dal dott. Eugenio Peres, una delle poche strutture in Puglia indicate per svolgere queste operazioni, solo sessanta in Italia. «Si tratta di una cura sperimentale - spiega Peres - una possibilità terapeutica ma non la soluzione. In Puglia si può fare in sette servizi trasfusionali e Barletta è tra questi».