Politica
Corte dei Conti, opposizioni: «Diffidiamo l'ente ad operare qualsiasi spesa»
Conferenza stampa stamane di Pd e Progetto Andria sulla situazione di bilancio
Andria - venerdì 13 febbraio 2015
15.03
«Invitiamo e diffidiamo l'ente a bloccare qualsiasi impegno di spesa corrente che non sia strettamente necessario per la gestione ordinaria, nelle more dell'adozione dei provvedimenti previsti dalla pronuncia della Corte dei Conti e fino all'approvazione del bilancio di previsione 2015». E' questa la sintesi del documento presentato questa mattina durante una conferenza stampa a Palazzo di Città, da Partito Democratico e Progetto Andria opposizioni in Consiglio Comunale sull'ormai nota bocciatura da parte della Corte dei Conti rispetto al bilancio del 2012 notificata lo scorso 29 gennaio. «Questo documento - ha ribadito Giovanna Bruno, consigliera di Progetto Andria - è stato inviato non solo alla parte politica di maggioranza, ma anche alla Procura della Repubblica di Trani ed alla Procura della Corte dei Conti di Puglia che ha attualmente tra le mani il fascicolo riferito al Comune di Andria. Sostanzialmente noi chiediamo che si percorrano tutte le iniziative possibili per chiarire palesemente quanto sta accadendo considerato che vi sono due importanti considerazioni politiche da effettuare - ha detto Bruno - la prima è che vi è una sonora bocciatura di tutta la gestione contabile di questo comune considerato che abbiamo sempre detto che se vi fu già una bocciatura del rendiconto 2011 tutti i bilanci successivi sarebbero stati e saranno viziati nella forma e nella sostanza come poi avvenuto. In secondo luogo - ha concluso Giovanna Bruno - è stata lesa la dignità della città grazie ad un modo di fare politica e di amministrare assolutamente censurabile considerato che l'amministrazione fa orecchie da mercante ad ogni cosa che accade. A chi ci accusa di immobilismo noi rispondiamo che vi sono le sedi opportune per confrontarsi e noi vogliamo farlo pubblicamente nel Consiglio Comunale o nelle Conferenza dei Capigruppo».
Conferenza dei capigruppo convocata per giovedì prossimo dal Presidente del Consiglio comunale e nella quale potrebbe esserci la fissazione di una data per la prossima assise comunale. Ma nella sostanza le opposizioni rilanciano gli scenari che potrebbero verificarsi: «Difatto l'ente è in predissesto finanziario - ha detto Nunzio Liso del Partito Democratico - questo ricordano dalla Corte dei Conti che, avendo certificato lo sforamento del Patto di Stabilità interno con un'attività fittizia ed elusiva per usare parole del magistrati contabili, comporterà una riduzione di oltre 5 milioni di euro di trasferimenti statali oltre che ad un aumento della tassazione ed una drastica riduzione dei servizi. Impossibile anche pensare ad assunzioni e sarà ridotta l'autonomia decisionale dell'ente. Questa situazione - ha concluso Liso - è tutta di questa amministrazione e non certo riveniente dal passato perchè tutto ruota attorno ad operazioni contabili poco chiare e basta». Tecnicamente, il consigliere Francesco Bruno di Progetto Andria ha ricordato che «La sostanza dei fatti dice che sono stati assunti impegni di spesa certi da pagare con soldi inesistenti. L'esempio più lampante sono tutti quei lavori pubblici iniziati e che non potranno mai esser completati per la mancanza di risorse. Il comune ha fatto più volte ricorso alle anticipazioni di cassa andando ben oltre quanto possibile per legge oltre ad aver attinto ad un prestito della Cassa Depositi e Prestiti che pagheremo nei prossimi trent'anni. Qui c'è una situazione reale debitoria che, da una stima di massima, si aggira attorno ai 30 milioni di euro».
Secondo le opposizioni, infine, è necessario tornare subito in Consiglio Comunale per riapprovare il bilancio 2012 con le modifiche indicate dalla Corte dei Conti e quindi con un disavanzo per poi rimetter mano a tutta l'impostazione contabile degli anni a seguire sino a chiarire in modo certificato la situazione debitoria al 31 dicembre 2014. Possibile, tuttavia, da parte dell'amministrazione, la proposizione di un ricorso al TAR avverso alla deliberazione degli stessi magistrati contabili pugliesi. «L'amministrazione vuole nuovamente far cadere nel silenzio questa vicenda e noi diciamo assolutamente no», ha ribadito Giovanni Vurchio del Partito Democratico mentre per Pasquale Colasuonno è necessario «un confronto pubblico tra presente e passato per far comprendere cosa è accaduto in questi anni di amministrazione Giorgino». Esposte, infine, anche le possibili sanzioni alle quali va incontro l'ente ma anche personalmente amministratori, consiglieri e dirigenti: tra le varie ipotesi, la legge prevede anche la rideterminazione delle indennità di funzione oltre ad i gettoni di presenza con una riduzione del 30% e lì dove necessario la restituzione delle somme oltre alle possibili sanzioni personali che prevedono multe salate.
Conferenza dei capigruppo convocata per giovedì prossimo dal Presidente del Consiglio comunale e nella quale potrebbe esserci la fissazione di una data per la prossima assise comunale. Ma nella sostanza le opposizioni rilanciano gli scenari che potrebbero verificarsi: «Difatto l'ente è in predissesto finanziario - ha detto Nunzio Liso del Partito Democratico - questo ricordano dalla Corte dei Conti che, avendo certificato lo sforamento del Patto di Stabilità interno con un'attività fittizia ed elusiva per usare parole del magistrati contabili, comporterà una riduzione di oltre 5 milioni di euro di trasferimenti statali oltre che ad un aumento della tassazione ed una drastica riduzione dei servizi. Impossibile anche pensare ad assunzioni e sarà ridotta l'autonomia decisionale dell'ente. Questa situazione - ha concluso Liso - è tutta di questa amministrazione e non certo riveniente dal passato perchè tutto ruota attorno ad operazioni contabili poco chiare e basta». Tecnicamente, il consigliere Francesco Bruno di Progetto Andria ha ricordato che «La sostanza dei fatti dice che sono stati assunti impegni di spesa certi da pagare con soldi inesistenti. L'esempio più lampante sono tutti quei lavori pubblici iniziati e che non potranno mai esser completati per la mancanza di risorse. Il comune ha fatto più volte ricorso alle anticipazioni di cassa andando ben oltre quanto possibile per legge oltre ad aver attinto ad un prestito della Cassa Depositi e Prestiti che pagheremo nei prossimi trent'anni. Qui c'è una situazione reale debitoria che, da una stima di massima, si aggira attorno ai 30 milioni di euro».
Secondo le opposizioni, infine, è necessario tornare subito in Consiglio Comunale per riapprovare il bilancio 2012 con le modifiche indicate dalla Corte dei Conti e quindi con un disavanzo per poi rimetter mano a tutta l'impostazione contabile degli anni a seguire sino a chiarire in modo certificato la situazione debitoria al 31 dicembre 2014. Possibile, tuttavia, da parte dell'amministrazione, la proposizione di un ricorso al TAR avverso alla deliberazione degli stessi magistrati contabili pugliesi. «L'amministrazione vuole nuovamente far cadere nel silenzio questa vicenda e noi diciamo assolutamente no», ha ribadito Giovanni Vurchio del Partito Democratico mentre per Pasquale Colasuonno è necessario «un confronto pubblico tra presente e passato per far comprendere cosa è accaduto in questi anni di amministrazione Giorgino». Esposte, infine, anche le possibili sanzioni alle quali va incontro l'ente ma anche personalmente amministratori, consiglieri e dirigenti: tra le varie ipotesi, la legge prevede anche la rideterminazione delle indennità di funzione oltre ad i gettoni di presenza con una riduzione del 30% e lì dove necessario la restituzione delle somme oltre alle possibili sanzioni personali che prevedono multe salate.