Italgas tubo
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Politica

Corte dei Conti: il nodo finanziario del Comune di Andria resta l'Italgas

Bruno (Andria 3): «Nel 2012 abbiamo già sollevato questo spinoso problema»

Il nodo finanziario del Comune di Andria si chiama Italgas. Il perchè è presto detto: la Corte dei Conti, tra i vari appunti sollevati all'approvazione del rendiconto del 2011, ha scritto che vi sono dei residui passivi, ipotetici crediti, di difficile o dubbia esigibilità. Tra questi vi sono i circa 8 milioni di euro inseriti a bilancio e che proprio l'Italgas dovrebbe versare nelle casse comunali per la lunga vicenda giudiziaria che contrappone i due enti per l'affitto della rete di distribuzione posata sul suolo pubblico cittadino (Articolo 3 maggio 2013).

Ma il Consiglio di Stato, proprio nel maggio del 2013, ha rinviato tutto al TAR, allontanando difatto la risoluzione di questa annosa problematica. Nel mese di luglio 2013, poi, le eccezioni sollevate dalle opposizioni a Palazzo di Città (Articolo 25 luglio 2013) con un esposto alla Corte dei Conti ed al Prefetto. «Lo abbiamo denunciato a gran voce ma siamo stati inascoltati - dice Francesco Bruno, Consigliere Comunale di Andria 3 - la presenza di quegli 8 milioni di euro da introitare ipoteticamente dall'Italgas è una spada di Damocle che non può far dormire sonni tranquilli. In particolare, poi, dal 2010 al 2011 i residui sono aumentati proprio da 700mila euro ad 8 milioni ed ancor più grave è che circa 5 milioni sono stati traslati di competenza dal 2011 al 2012 per salvaguardare il patto di stabilità. Ribadisco che a me sembrano molto alchimie finanziarie e la Corte dei Conti ha riscontrato dei problemi, poiché questo credito che continuiamo a portare in bilancio senza metterlo in poste vincolate, è un credito di difficile esigibilità».

Tra gli altri problemi sollevati dalla Corte dei Conti vi è anche la tardiva approvazione del consuntivo del 2011 oltre ad altri piccoli appunti di tipo tecnico. «Noi speriamo si prenda atto di una situazione alquanto complessa - conclude Francesco Bruno - che noi denunciamo da tempo restando assolutamente inascoltati. Ora è il momento di intervenire e di far presto».
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