Vita di città
Coronavirus, la fumettista Zagaria: «Ecco la piazza della mia città ormai privata della sua compagnia»
Piazza Vittorio Emanuele II uscita dalla matita dell’autrice per spiegare il “vuoto” che si respira nella città
Andria - venerdì 30 ottobre 2020
Le restrizioni legate alla stretta anticovid, ormai da tempo, stanno imbavagliando la nostra libertà: non più appuntamenti serali nei bar, pub o ristoranti con nostri amici, ma solo uscite responsabili con mascherine e rispettando distanziamenti sociali. A rappresentare questo particolare momento, segnato da forti limitazioni messi in campo per arrestare la galoppante diffusione della pandemia, è stata la fumettista andriese Alessia Zagaria, che ha voluto illustrare l'agorà più importante della nostra città, Vittorio Emanuele II o più comunemente conosciuta come Piazza Catuma, completamente deserta, priva di quel nostalgico chiacchiericcio, rumori o odori di cibo provenienti da diversi locali che, per noi, era tutto un concentrato di vita.
«Credo e spero che l'illustrazione parli da se, perché in un periodo dove tutto sembri ricominciare dall'inizio, ormai le parole diventano semplicemente polvere al vento, - spiega Alessia - si percepisce un'animo di tristezza, o comunque qualcosa che non appartiene alla nostra città e che non è semplice da spiegare. Sarà l'assenza del suono della voce delle persone, gli odori di cibo che non catturano più la nostra attenzione mentre camminiamo sulle vie del centro o magari la voglia stessa di respirare l'aria fuori dalla finestra della propria casa. Un'illustrazione non può cambiare questo, ma credo che rappresenti l'insieme di tutto quel che ci manca e che speriamo di riavere presto indietro».
«Credo e spero che l'illustrazione parli da se, perché in un periodo dove tutto sembri ricominciare dall'inizio, ormai le parole diventano semplicemente polvere al vento, - spiega Alessia - si percepisce un'animo di tristezza, o comunque qualcosa che non appartiene alla nostra città e che non è semplice da spiegare. Sarà l'assenza del suono della voce delle persone, gli odori di cibo che non catturano più la nostra attenzione mentre camminiamo sulle vie del centro o magari la voglia stessa di respirare l'aria fuori dalla finestra della propria casa. Un'illustrazione non può cambiare questo, ma credo che rappresenti l'insieme di tutto quel che ci manca e che speriamo di riavere presto indietro».