Cronaca
Controlli nelle campagne della BAT, 8 aziende e 61 identificati dai finanzieri
Andria, Minervino, Barletta e Canosa al centro degli accertamenti sul lavoro
Andria - venerdì 4 settembre 2015
13.40
Sono state otto le aziende agricole controllate tra le città di Andria, Minervino e Canosa dalla Guardia di Finanza per arginare il fenomeno del "caporalato" e dell'utilizzo di lavoratori in nero o irregolari nel settore agricolo. Identificati 61 lavoratori di cui 20 posizioni sono in corso di approfondimento da parte dei militari mentre per gli altri 41 documenti risultati in regola. Una regolarità diffusa che lascia trasparire un cambio di rotta almeno nelle campagne andriesi dove il 13 luglio scorso morì la bracciante agricola Paola Clemente.
Nell'intera provincia di Bari, invece, le Fiamme Gialle hanno identificato oltre 500 lavoratori, dei quali 43 risultati "in nero", tra questi 6 extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, e 11 quelli "irregolari". In corso di accertamento la posizione di ulteriori 61 lavoratori. In particolare sono stati eseguiti una serie di controlli su strada e accessi ispettivi in diversi fondi nei confronti di 36 tra aziende e società agricole, operanti in tutta la Provincia di Bari. I controlli sinora eseguiti, come spiegano dal Comando Provinciale, hanno riguardato aziende e persone fisiche emerse a seguito di specifica attività di analisi di rischio, nonché risultanze investigative, sopralluoghi ed attività di osservazione. Per le situazioni di lavoro "in nero" rilevate sono state avviate le procedure per l'irrogazione della "maxisanzione", che va da un minimo 1.950 euro ad un massimo di 15.600 euro per ogni posizione irregolare, ai sensi della normativa di settore.
Nel settore del sommerso da lavoro, dall'inizio dell'anno, il Comando Provinciale Bari, a mezzo dei propri Reparti dipendenti ha effettuato complessivamente 324 interventi in otto mesi con 580 lavoratori in "nero" e 781 lavoratori "irregolari". Particolarmente elevate le violazioni constatate nel settore della Lavorazione carni con ben 300 infrazioni verificate assieme allo Smaltimento di Rifiuti con 265 posizioni irregolari.
Nell'intera provincia di Bari, invece, le Fiamme Gialle hanno identificato oltre 500 lavoratori, dei quali 43 risultati "in nero", tra questi 6 extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, e 11 quelli "irregolari". In corso di accertamento la posizione di ulteriori 61 lavoratori. In particolare sono stati eseguiti una serie di controlli su strada e accessi ispettivi in diversi fondi nei confronti di 36 tra aziende e società agricole, operanti in tutta la Provincia di Bari. I controlli sinora eseguiti, come spiegano dal Comando Provinciale, hanno riguardato aziende e persone fisiche emerse a seguito di specifica attività di analisi di rischio, nonché risultanze investigative, sopralluoghi ed attività di osservazione. Per le situazioni di lavoro "in nero" rilevate sono state avviate le procedure per l'irrogazione della "maxisanzione", che va da un minimo 1.950 euro ad un massimo di 15.600 euro per ogni posizione irregolare, ai sensi della normativa di settore.
Nel settore del sommerso da lavoro, dall'inizio dell'anno, il Comando Provinciale Bari, a mezzo dei propri Reparti dipendenti ha effettuato complessivamente 324 interventi in otto mesi con 580 lavoratori in "nero" e 781 lavoratori "irregolari". Particolarmente elevate le violazioni constatate nel settore della Lavorazione carni con ben 300 infrazioni verificate assieme allo Smaltimento di Rifiuti con 265 posizioni irregolari.