Territorio
Contrada Abbondanza di Andria: una quercia monumentale da salvare
Si attivano i componenti della 4^ Consulta Ambientale comunale di Andria Martiradonna, Montaruli e Larosa
Andria - venerdì 14 dicembre 2018
Un albero di quercia da salvare: questo si trova in area paesaggistica ridosso della S.S.170, all'altezza del vecchio ingresso che porta alla Masseria di Abbondanza ed è in pericolo. Le Coordinate dell'Albero Monumentale sono - Lat. 41,154184; - Long. 16,293871.
I componenti della 4^ Consulta Ambientale della città di Andria si sono attivati immediatamente dopo aver appreso dal proprietario del fondo attiguo alla collocazione della quercia che la stessa sarebbe in procinto di essere abbattuta, almeno da quanto appreso da un agricoltore del posto.
Perché quell'albero va salvato? La quercia in oggetto è monumentale, pur presentando una parte bruciata a causa della combustione dei cassonetti e dei rifiuti che alcuni cittadini, sprovveduti maleducati, ponevano dentro e fuori in modo non differenziato, l'albero non presenta alcun elemento che ne richieda l'abbattimento. In seguito ad un consulto che i componenti della 4^ Consulta hanno tenuto con l'esperto signor Arcangelo Pizzolorusso, da tantissimi anni attivista come capo squadra nel settore foreste della Regione, si è appreso che quell'albero va salvato in quanto le bruciature hanno solo intaccato la chioma e la corteccia ma niente di vitale e poi il fusto, dove c'è il durame, evidenzia solo delle cicatrici e quindi si deduce che è in netta ripresa vegetativa.
L'unico punto negativo è il taglio e/o lo sfregio che hanno fatto i boscaioli alla ceppaia dove si trovava il gemello "patriarca monumentale" che non era da abbattere.
Perché allora abbattere quel Monumento Naturale?
Viene quindi rivolto un appello al locale Comando dei Carabinieri Forestali: affinchè essi controllino che non venga posta in essere alcuna azione di abbattimento della quercia, facendo desistere chiunque dal richiedere l'autorizzazione a tal fine.
Considerata la ristrettezza dei tempi si resta in attesa di sollecito riscontro affinché la quercia sia salvata e qualunque operazione finalizzata al suo abbattimento venga immediatamente sospesa. Inoltre occorre fare un primo intervento sotto la ceppaia dove è stato asportato il suo gemello monumentale, con della pece per evitare che possa essere attaccata da agenti parassitari (anche agli altri alberi che si trovano sulla linea SS 170).
La legge 14 gennaio 2013, n. 10, oltre a dettare regole per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, è venuta a potenziare, con il suo art. 7 dedicato alla tutela degli alberi monumentali e con il relativo decreto attuativo 23 ottobre 2014, il preesistente quadro legislativo in materia, caratterizzato per lo più da una serie di norme regionali promulgate a partire dal 1977 e dal disposto del D.Lgs. n. 63/2008, di modifica del D.Lgs. n.42/2004, il quale include tra i beni paesaggistici oltre che le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, anche gli "alberi monumentali", garantendo, quindi, agli stessi specifica tutela di tipo paesaggistico.
Al fine di garantire la massima tutela agli esemplari monumentali, la legge ne vieta l'abbattimento nonché le modifiche dei relativi apparati, riservando la possibilità di effettuare interventi di tale tipo solo a casi motivati e improcrastinabili, a fronte di autorizzazione comunale e previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato - Carabinieri Forestali (oggi sostituito per la particolare competenza dal MIPAAFT - Direzione generale delle foreste per effetto del D.Lgs. n.177/2016).
I componenti della 4^ Consulta Ambientale della città di Andria si sono attivati immediatamente dopo aver appreso dal proprietario del fondo attiguo alla collocazione della quercia che la stessa sarebbe in procinto di essere abbattuta, almeno da quanto appreso da un agricoltore del posto.
Perché quell'albero va salvato? La quercia in oggetto è monumentale, pur presentando una parte bruciata a causa della combustione dei cassonetti e dei rifiuti che alcuni cittadini, sprovveduti maleducati, ponevano dentro e fuori in modo non differenziato, l'albero non presenta alcun elemento che ne richieda l'abbattimento. In seguito ad un consulto che i componenti della 4^ Consulta hanno tenuto con l'esperto signor Arcangelo Pizzolorusso, da tantissimi anni attivista come capo squadra nel settore foreste della Regione, si è appreso che quell'albero va salvato in quanto le bruciature hanno solo intaccato la chioma e la corteccia ma niente di vitale e poi il fusto, dove c'è il durame, evidenzia solo delle cicatrici e quindi si deduce che è in netta ripresa vegetativa.
L'unico punto negativo è il taglio e/o lo sfregio che hanno fatto i boscaioli alla ceppaia dove si trovava il gemello "patriarca monumentale" che non era da abbattere.
Perché allora abbattere quel Monumento Naturale?
Viene quindi rivolto un appello al locale Comando dei Carabinieri Forestali: affinchè essi controllino che non venga posta in essere alcuna azione di abbattimento della quercia, facendo desistere chiunque dal richiedere l'autorizzazione a tal fine.
Considerata la ristrettezza dei tempi si resta in attesa di sollecito riscontro affinché la quercia sia salvata e qualunque operazione finalizzata al suo abbattimento venga immediatamente sospesa. Inoltre occorre fare un primo intervento sotto la ceppaia dove è stato asportato il suo gemello monumentale, con della pece per evitare che possa essere attaccata da agenti parassitari (anche agli altri alberi che si trovano sulla linea SS 170).
La legge 14 gennaio 2013, n. 10, oltre a dettare regole per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, è venuta a potenziare, con il suo art. 7 dedicato alla tutela degli alberi monumentali e con il relativo decreto attuativo 23 ottobre 2014, il preesistente quadro legislativo in materia, caratterizzato per lo più da una serie di norme regionali promulgate a partire dal 1977 e dal disposto del D.Lgs. n. 63/2008, di modifica del D.Lgs. n.42/2004, il quale include tra i beni paesaggistici oltre che le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, anche gli "alberi monumentali", garantendo, quindi, agli stessi specifica tutela di tipo paesaggistico.
Al fine di garantire la massima tutela agli esemplari monumentali, la legge ne vieta l'abbattimento nonché le modifiche dei relativi apparati, riservando la possibilità di effettuare interventi di tale tipo solo a casi motivati e improcrastinabili, a fronte di autorizzazione comunale e previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato - Carabinieri Forestali (oggi sostituito per la particolare competenza dal MIPAAFT - Direzione generale delle foreste per effetto del D.Lgs. n.177/2016).