Consultorio di Andria: protesta dei residenti, staccati i fili del citofono
Consultorio di Andria: protesta dei residenti, staccati i fili del citofono
Cronaca

Consultorio di Andria: protesta dei residenti, staccati i fili del citofono

Le attività dell'essenziale servizio territoriale della ASL ridotte per un pulsante

Uno dei servizi più importanti della ASL, il Consultorio Familiare di Andria, bloccato per diverse ore per una disputa con i residenti della palazzina di via Don Luigi Sturzo che ospita gli uffici. «Avrei dovuto sottopormi ad una visita e sono dovuta andar via perchè impossibilitata a salire negli uffici del consultorio». Inizia così la mail giunta in redazione da parte di una cittadina andriese che mercoledì scorso è stata impossibilitata ad accedere al Consultorio poichè, i fili del citofono per l'accesso al portone d'ingresso della palazzina sono stati staccati in modo "coatto", provocando l'interruzione del pubblico servizio per circa tre ore.

I fatti: il Consultorio Familiare da quasi 20 anni è ospitato in due appartamenti di via Don Luigi Sturzo di proprietà privata ed affittati dall'Azienda Sanitaria. Da sempre, per accedere al pubblico servizio, il citofono del Consultorio aveva un pulsante che permetteva l'immediata apertura del portone d'ingresso durante le ore di svolgimento delle attività lavorative. L'utenza del Consultorio è variegata visti i tantissimi servizi offerti gratuitamente alle donne ed agli uomini nonché alle famiglie della Città di Andria e non solo. Assistenza ginecologica, assistenza psicologica, assistenza sociale e così via per un numero di prestazioni che si aggira attorno alle 5mila annue.

Da qualche mese, tuttavia, i residenti del palazzo hanno chiesto di eliminare l'apertura automatica del portone per questioni di sicurezza delle abitazioni: l'episodio scatenante è stato un tentativo di furto. Ma dall'Azienda Sanitaria e dal Consultorio, hanno sempre risposto che sarebbe stato più che complesso immaginare di poter avere un addetto alla sola apertura del portone visto il continuo flusso di utenti. Dalle parole e dalle lettere, tuttavia, si è passati ai fatti: dopo una lettera inviata dai residenti alla Direzione Generale, infatti, sono stati staccati i fili del citofono mercoledì scorso lasciando diversi utenti impossibilitati ad accedere al Consultorio.

Da giovedì, allora, l'azienda sanitaria ha provveduto a fornire di telecomandi ogni postazione all'interno del Consultorio Familiare. Risultato? Per un pulsante si è interrotto un pubblico servizio oltre che rendere ancora più complesso l'accesso ed il lavoro degli operatori. In questo modo, tra le altre cose, è ugualmente impossibile filtrare a monte gli utenti del Consultorio.
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