Politica
Consorzio di Bonifica, Miscioscia: «Tributo 630 ingiustificato»
Dura nota del Consigliere Comunale di FI sugli avvisi di pagamento
Andria - mercoledì 6 gennaio 2016
10.45
«Solitamente l'epifania si porta con sé tutte le feste, ma quella di Natale se la ricorderanno le migliaia di agricoltori proprietari di terreni agricoli, per via degli avvisi di pagamento inviati dal Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia, per il famigerato tributo 630, richiesto per dei pseudo benefici derivanti dalle opere pubbliche di bonifica agli immobili, di quali immobili però non si sa. Un pseudo beneficio che ci sorprende soprattutto perché il Consorzio e, dunque, la Regione Puglia, continua imperterrito a voler pretendere denaro sulla base di un supposto Piano di classifica per il riparto "provvisorio" degli oneri approvati dal Commissario straordinario del Consorzio e ratificato dalla stessa Regione Puglia, con una Delibera di Giunta sotto il Governo Vendola». Non usa mezzi termini il Consigliere Comunale di Forza Italia con delega all'agricoltura, Benedetto Miscioscia, che prende carta e penna e scrive la sua sugli avvisi di pagamento giunti in questi giorni agli agricoltori per il tanto famoso tributo 630 in favore dei Consorzi di Bonifica.
«Un tributo che si ritiene ingiusto ed iniquo - dice ancora Miscioscia - per un piano di classifica che dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, individuare pseudo benefici derivanti dalle opere pubbliche di bonifica agli immobili ricadenti nel comprensorio consortile e precede l'utilizzazione di parametri tecnici ed economici (definiti indici), i quali, secondo l'interpretazione data dal Commissario del Consorzio e dalla Regione, definirebbero il beneficio di difesa idraulica. Ma cosa si intenda per beneficio di difesa idraulica, non lo sappiamo ancora. A rendere più preoccupante tutta la vicenda, è la modalità con la quale il è stato elaborato il contributo 630 che dovrebbe seguire il criterio dettato dalle linee guida predisposte dalla stessa Regione d'intesa con le associazioni di categoria. Qui la cosa si fa più preoccupante, in quanto le stesse associazioni di categoria che dovrebbero difendere le prerogative di migliaia e migliaia di possessori di terreni, dovrebbero ben sapere in quali condizioni versano i territori ricadenti nel pseudo comprensorio consortile, se dobbiamo parlare di difesa idraulica e non solo».
«Basterebbe farsi un giro in alcuni territori dei comuni interessati per rendersene conto: canali di deflusso delle acque occlusi, strade dissestate e terreni inondati con il risultato che al danno si aggiunge la beffa di dover pagare anche per una difesa idraulica inesistente con una tariffa calcolata non sappiamo ancora su quali parametri oggettivi più che soggettivi. Ma per la Regione ed il Consorzio, quello che conta è semplicemente fare cassa, il resto si vedrà. Ma in tutta questa vicenda qual è il ruolo che intendono svolgere le organizzazioni di categoria? Domanda finale: ma quali sono i reali benefici che dovrebbero ricevere le migliaia di agricoltori con il pagamento di questo famigerato contributo per alcuni anche esosi? Attendiamo #sereni, ma non troppo, risposte e chiarimenti, anche con l'eventuale interessamento dei nostri rappresentanti consiglieri regionali oltre, chiaramente, che delle organizzazioni di categoria».
«Un tributo che si ritiene ingiusto ed iniquo - dice ancora Miscioscia - per un piano di classifica che dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, individuare pseudo benefici derivanti dalle opere pubbliche di bonifica agli immobili ricadenti nel comprensorio consortile e precede l'utilizzazione di parametri tecnici ed economici (definiti indici), i quali, secondo l'interpretazione data dal Commissario del Consorzio e dalla Regione, definirebbero il beneficio di difesa idraulica. Ma cosa si intenda per beneficio di difesa idraulica, non lo sappiamo ancora. A rendere più preoccupante tutta la vicenda, è la modalità con la quale il è stato elaborato il contributo 630 che dovrebbe seguire il criterio dettato dalle linee guida predisposte dalla stessa Regione d'intesa con le associazioni di categoria. Qui la cosa si fa più preoccupante, in quanto le stesse associazioni di categoria che dovrebbero difendere le prerogative di migliaia e migliaia di possessori di terreni, dovrebbero ben sapere in quali condizioni versano i territori ricadenti nel pseudo comprensorio consortile, se dobbiamo parlare di difesa idraulica e non solo».
«Basterebbe farsi un giro in alcuni territori dei comuni interessati per rendersene conto: canali di deflusso delle acque occlusi, strade dissestate e terreni inondati con il risultato che al danno si aggiunge la beffa di dover pagare anche per una difesa idraulica inesistente con una tariffa calcolata non sappiamo ancora su quali parametri oggettivi più che soggettivi. Ma per la Regione ed il Consorzio, quello che conta è semplicemente fare cassa, il resto si vedrà. Ma in tutta questa vicenda qual è il ruolo che intendono svolgere le organizzazioni di categoria? Domanda finale: ma quali sono i reali benefici che dovrebbero ricevere le migliaia di agricoltori con il pagamento di questo famigerato contributo per alcuni anche esosi? Attendiamo #sereni, ma non troppo, risposte e chiarimenti, anche con l'eventuale interessamento dei nostri rappresentanti consiglieri regionali oltre, chiaramente, che delle organizzazioni di categoria».