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Consorzi di bonifica, Coldiretti: Il bene acqua non si tocca

Preoccupazione per il Ddl di riforma. Maggiori costi per l'agricoltura

«Non ci aspettavamo tale risposta legislativa al lungo commissariamento che ha di fatto compromesso la situazione dei 4 Consorzi di Bonifica commissariati. Pur riconoscendo il difficile e insidioso lavoro di mediazione, non possiamo che sottolineare l'estrema criticità del testo che approderà in aula. I principali punti critici attengono la mancata attribuzione della funzione irrigua al costituendo nuovo 'Consorzio di bonifica Centro – Sud Puglia', la gestione della debitoria pregressa, il mancato rispetto del principio di autogoverno, un aggravio dei costi a carico degli utenti. Tra l'altro, affidare la gestione dell'acqua in agricoltura ad una società pubblica, oltre ad essere un atto discutibile in termini di legittimità costituzionale, comporterebbe onerose conseguenze di carattere fiscale, considerato che a differenza dei consorzi di bonifica, l'AQP non beneficia dell'esenzione dal regime IVA che ricadrebbe sull'incolpevole platea dei contribuenti». E' quanto denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a poche ore dalla seduta del Consiglio regionale che si riunirà martedì per discutere il testo di legge di riforma dei consorzi di bonifica commissariati.

«Sul fronte della debitoria pregressa Coldiretti Puglia ha sempre stigmatizzato la gestione economica e finanziaria dei quattro Consorzi di bonifica commissariati – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - caratterizzata da una pericolosa quanto inaccettabile precarietà, gravata da evidenti errori di valutazione circa l'effettivo peso dell'apparato amministrativo sulla gestione dei servizi. Coldiretti Puglia reputa inaccettabili ipotesi di risanamento delle strutture consortili che facciano gravare la debitoria pregressa sull'incolpevole platea dei contribuenti, sicuramente disponibili a pagare in termini sostenibili, ma per servizi di cui hanno realmente beneficiato. Esprimiamo forte preoccupazione anche per l'aspetto che riguarda il Consorzio della Capitanata che costituisce un modello italiano di 'buon autogoverno' e corretta gestione dei servizi e potrebbe risultare ingiustamente trascinato nel 'calderone della bonifica' in salsa pugliese».

I contribuenti hanno pagato a caro prezzo la lunga gestione commissariale dei 4 Consorzi di bonifica commissariati, in termini di danni alle strutture e alle campagne per mancata manutenzione e pulizia, a causa di opere di bonifica mai realizzate e assenza di tutela idrogeologica e presidio idraulico.

«Inoltre, si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica - sottolinea Coldiretti Puglia - che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti i quali hanno, loro malgrado, subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione e oggi non possono soggiacere agli effetti di percorsi legislativi impraticabili e deleteri.
Anche la recente calamità che si è abbattuta sulla Puglia – denuncia Coldiretti Puglia – ha fatto emergere la grande debolezza delle strutture consortili che non sono state messe nella condizione di intervenire per ripristinare il servizio idrico in molte aree rurali, lasciando aziende agricole e stalle senz'acqua».

Per questo Coldiretti Puglia ha chiesto al Presidente della Regione Emiliano che metta a disposizione dei consorzi e soprattutto delle aree rurali tutte le agenzie e strutture regionali, a partire da ARIF, AQP e Protezione Civile, in modo che collaborino per consegnare acqua laddove serva.
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