Politica
Consiglio Regionale, passa emendamento di Caracciolo: rinviata Ecotassa
In fase di approvazione di Bilancio nuova sanatoria per i Comuni inadempienti
Puglia - sabato 6 febbraio 2016
Il Consiglio regionale, oggi riunito per approvare i ddl relativi al bilancio, ha dato il via libera all'emendamento a firma del consigliere regionale Filippo Caracciolo (Pd), presidente della V commissione Ambiente, sul rinvio del pagamento dell'Ecotassa per i Comuni inadempienti, ovvero quelli in cui la percentuale di raccolta differenziata non raggiunge i livelli previsti dalla normativa. Una sorta di sanatoria regionale che nella BAT avrebbe dato delle differenze importanti su chi differenzia e chi no e che, invece, torna nuovamente a dar respiro a chi non ha ancora avviato una importante raccolta differenziata.
«Il voto favorevole odierno del Consiglio regionale – ha spiegato Caracciolo - va incontro alle esigenze dei Comuni, ma soprattutto scongiura un aggravio di tasse per cittadini pugliesi». In pratica, saranno esonerati dal pagamento della maggiorazione della Ecotassa i Comuni che raggiungeranno nel mese di giugno 2016 una maggiorazione di 5 punti percentuali rispetto alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel mese di novembre 2015. A tale obiettivo possono partecipare solo i Comuni che lo scorso anno hanno raggiunto l'obiettivo prefissato per l'anno 2015. I Comuni inadempienti rispetto agli obiettivi previsti per l'anno 2015 potranno evitare il pagamento della maggiorazione dell'Ecotassa a condizione di aumentare la percentuale di nove punti rispetto alla media agosto 2014-settembre 2015. Il raggiungimento degli obiettivi comporterà l'applicazione dell'Ecotassa prevista per l'anno 2013 senza alcuna maggiorazione disposta successivamente.
«Anche quest'anno – ha proseguito il consigliere regionale - è stato necessario intervenire sulla determinazione dell'Ecotassa che i Comuni devono pagare per ogni quantitativo di rifiuti conferiti in discarica. Infatti, pur in presenza di un aumento della percentuale della raccolta differenziata a livello regionale, la gestione del ciclo dei rifiuti presenta ancora gravi criticità in particolare sotto il profilo impiantistico. Da una parte vi è ancora un utilizzo preponderante della discarica come impianto di smaltimento finale, dall'altra vi è la grave carenza dell'impiantistica per il trattamento del rifiuto da raccolta differenziata in particolare della frazione organica necessaria per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla normativa nazionale e comunitaria. Tale criticità diventa un ostacolo rilevante – precisa Caracciolo - nell'incentivo di sistemi di raccolta differenziata spinta (compresa la frazione organica), non sussistendo allo stato la certezza di destinazione finale in un impianto ubicato nell'ambito del territorio regionale. L'individuazione di impianti al di fuori della Regione Puglia, di fatto, va ad aumentare i costi a carico dei cittadini vanificando così tutti gli sforzi degli amministratori locali impegnati nella sensibilizzazione all'adozione di comportamenti virtuosi ed in linea con un'accresciuta sensibilità ambientale". Caracciolo ha concluso dicendo che "per superare le gravi criticità esistenti nella gestione del ciclo dei rifiuti, è necessario un intervento legislativo che modifichi in modo rilevante la governance del sistema che avrà il compito non solo di revisionare il piano regionale dei rifiuti ma che si renda garante della sua necessaria attuazione per la chiusura del ciclo dei rifiuti».
Porta la firma di Caracciolo e del capogruppo Pd, Michele Mazzarano, l'emendamento che ha modificato la disciplina delle emissioni odorifere delle aziende, in particolare dei sansifici e in generale le emissioni nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale (prevista dalla legge regionale 23 del 16 aprile 2015). In particolare, ha fissato da uno a due anni il termine per le aziende per presentare l'istanza di aggiornamento dell'autorizzazione ambientale.
«Il voto favorevole odierno del Consiglio regionale – ha spiegato Caracciolo - va incontro alle esigenze dei Comuni, ma soprattutto scongiura un aggravio di tasse per cittadini pugliesi». In pratica, saranno esonerati dal pagamento della maggiorazione della Ecotassa i Comuni che raggiungeranno nel mese di giugno 2016 una maggiorazione di 5 punti percentuali rispetto alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel mese di novembre 2015. A tale obiettivo possono partecipare solo i Comuni che lo scorso anno hanno raggiunto l'obiettivo prefissato per l'anno 2015. I Comuni inadempienti rispetto agli obiettivi previsti per l'anno 2015 potranno evitare il pagamento della maggiorazione dell'Ecotassa a condizione di aumentare la percentuale di nove punti rispetto alla media agosto 2014-settembre 2015. Il raggiungimento degli obiettivi comporterà l'applicazione dell'Ecotassa prevista per l'anno 2013 senza alcuna maggiorazione disposta successivamente.
«Anche quest'anno – ha proseguito il consigliere regionale - è stato necessario intervenire sulla determinazione dell'Ecotassa che i Comuni devono pagare per ogni quantitativo di rifiuti conferiti in discarica. Infatti, pur in presenza di un aumento della percentuale della raccolta differenziata a livello regionale, la gestione del ciclo dei rifiuti presenta ancora gravi criticità in particolare sotto il profilo impiantistico. Da una parte vi è ancora un utilizzo preponderante della discarica come impianto di smaltimento finale, dall'altra vi è la grave carenza dell'impiantistica per il trattamento del rifiuto da raccolta differenziata in particolare della frazione organica necessaria per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla normativa nazionale e comunitaria. Tale criticità diventa un ostacolo rilevante – precisa Caracciolo - nell'incentivo di sistemi di raccolta differenziata spinta (compresa la frazione organica), non sussistendo allo stato la certezza di destinazione finale in un impianto ubicato nell'ambito del territorio regionale. L'individuazione di impianti al di fuori della Regione Puglia, di fatto, va ad aumentare i costi a carico dei cittadini vanificando così tutti gli sforzi degli amministratori locali impegnati nella sensibilizzazione all'adozione di comportamenti virtuosi ed in linea con un'accresciuta sensibilità ambientale". Caracciolo ha concluso dicendo che "per superare le gravi criticità esistenti nella gestione del ciclo dei rifiuti, è necessario un intervento legislativo che modifichi in modo rilevante la governance del sistema che avrà il compito non solo di revisionare il piano regionale dei rifiuti ma che si renda garante della sua necessaria attuazione per la chiusura del ciclo dei rifiuti».
Porta la firma di Caracciolo e del capogruppo Pd, Michele Mazzarano, l'emendamento che ha modificato la disciplina delle emissioni odorifere delle aziende, in particolare dei sansifici e in generale le emissioni nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale (prevista dalla legge regionale 23 del 16 aprile 2015). In particolare, ha fissato da uno a due anni il termine per le aziende per presentare l'istanza di aggiornamento dell'autorizzazione ambientale.