Politica
Consiglio regionale approva mozione urgente sul deposito nazionale di stoccaggio per scorie nucleari
Presidente del Consiglio Capone: "La Puglia non può continuare a essere martoriata"
Puglia - mercoledì 13 gennaio 2021
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Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità, nel corso della seduta di ieri martedì 12 gennaio, la mozione urgente proposta dall'Ufficio di Presidenza e firmata e condivisa da tutti i capigruppo, sulla localizzazione del deposito nazionale di stoccaggio per le scorie nucleari.
In premessa nel testo della mozione è scritto che con il nulla osta del Governo, la SOGIN (società pubblica di gestione del nucleare, incaricata allo smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi), ha redatto e reso pubblica la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, individuando le aree potenzialmente idonee che in Italia sono sessantasette e tra queste, cinque rientrano nel territorio della Regione Puglia e in particolare nei comuni di Gravina di Puglia (Ba}, Laterza (Ta) e Altamura (Ba).
Con la mozione si vuole manifestare il profondo dissenso del Consiglio regionale della Puglia alla localizzazione nel territorio pugliese del deposito nazionale di rifiuti e a garantire il supporto tecnico agli Enti locali coinvolti affinché gli stessi non subiscano aggravi di spese per redigere opportune osservazioni da inviare a SOGINB. A tal riguardo, è opportuno sottolineare come l'avviso per la consultazione pubblica sulla localizzazione del deposito nazionale, già pubblicato il 5 gennaio 2021, prevede che nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione, le Regioni, gli Enti Locali, nonché i soggetti portatori di interessi qualificati, possano formulare osservazioni e proposte tecniche.
Il Consiglio regionale tenuto conto anche di quanto considerato nella mozione presentata dal Gruppo di Fratelli d'Italia impegna dunque la Giunta a praticare ogni utile iniziativa, anche di concerto con le regioni confinanti, a partire dalla Basilicata con cui il dialogo è già avviato, finalizzata a far desistere il Governo da ogni possibilità di allocare sul territorio regionale il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi partecipando alla consultazione pubblica in corso e nominando una Cabina di Regia regionale che, insieme ad ANCI, all'Università e alle organizzazioni di categoria, possa dare supporto tecnico, scientifico e giuridico ai comuni interessati dal progetto, affinchè, insieme al personale tecnico della Regione, nei sessanta giorni decorrenti dal 5 gennaio 2021, siano predisposte le osservazioni necessarie da presentare alla Sogin.
La presidente del Consiglio regionale Loredana Capone commenta l'approvazione in Aula della mozione urgente sul deposito nazionale delle scorie radioattive.
"La Puglia non può continuare a essere martoriata. Non può assolutamente ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. È già sede, infatti, di numerose attività industriali a elevato impatto ambientale: da quelle legate al ciclo dell'acciaio a quelle connesse alla produzione di energia da fonti non rinnovabili.
Per questa ragione, oggi, in Consiglio regionale abbiamo presentato e approvato all'unanimità, d'intesa con il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, una mozione urgente, firmata dall'Ufficio di Presidenza e da tutti i Capigruppo, che invita la Giunta: a praticare ogni iniziativa utile a far desistere il Governo dalla possibilità di allocare sul territorio il deposito; a nominare una cabina di regia regionale che, insieme ad Anci, all'Università e alle associazioni di categoria, possa dare supporto tecnico, scientifico e giuridico si Comuni coinvolti affinché, insieme al personale tecnico della Regione, siano predisposte tutte le osservazioni fa presentare alla Sogin.
Anche, e soprattutto, alla luce del fatto che le indicazioni sulle idoneità territoriali pubblicate nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee allo stoccaggio (CNAPI) appaiono in contrasto con le Linee Guida dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), tanto che la stessa Sogin definisce i siti di Altamura, Gravina e Laterza "parzialmente" idonei. Infatti, alcune delle aree inserite, le Gravine per esempio, sono parte fondamentale di un'area protetta istituita nel 2005".
In premessa nel testo della mozione è scritto che con il nulla osta del Governo, la SOGIN (società pubblica di gestione del nucleare, incaricata allo smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi), ha redatto e reso pubblica la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, individuando le aree potenzialmente idonee che in Italia sono sessantasette e tra queste, cinque rientrano nel territorio della Regione Puglia e in particolare nei comuni di Gravina di Puglia (Ba}, Laterza (Ta) e Altamura (Ba).
Con la mozione si vuole manifestare il profondo dissenso del Consiglio regionale della Puglia alla localizzazione nel territorio pugliese del deposito nazionale di rifiuti e a garantire il supporto tecnico agli Enti locali coinvolti affinché gli stessi non subiscano aggravi di spese per redigere opportune osservazioni da inviare a SOGINB. A tal riguardo, è opportuno sottolineare come l'avviso per la consultazione pubblica sulla localizzazione del deposito nazionale, già pubblicato il 5 gennaio 2021, prevede che nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione, le Regioni, gli Enti Locali, nonché i soggetti portatori di interessi qualificati, possano formulare osservazioni e proposte tecniche.
Il Consiglio regionale tenuto conto anche di quanto considerato nella mozione presentata dal Gruppo di Fratelli d'Italia impegna dunque la Giunta a praticare ogni utile iniziativa, anche di concerto con le regioni confinanti, a partire dalla Basilicata con cui il dialogo è già avviato, finalizzata a far desistere il Governo da ogni possibilità di allocare sul territorio regionale il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi partecipando alla consultazione pubblica in corso e nominando una Cabina di Regia regionale che, insieme ad ANCI, all'Università e alle organizzazioni di categoria, possa dare supporto tecnico, scientifico e giuridico ai comuni interessati dal progetto, affinchè, insieme al personale tecnico della Regione, nei sessanta giorni decorrenti dal 5 gennaio 2021, siano predisposte le osservazioni necessarie da presentare alla Sogin.
La presidente del Consiglio regionale Loredana Capone commenta l'approvazione in Aula della mozione urgente sul deposito nazionale delle scorie radioattive.
"La Puglia non può continuare a essere martoriata. Non può assolutamente ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. È già sede, infatti, di numerose attività industriali a elevato impatto ambientale: da quelle legate al ciclo dell'acciaio a quelle connesse alla produzione di energia da fonti non rinnovabili.
Per questa ragione, oggi, in Consiglio regionale abbiamo presentato e approvato all'unanimità, d'intesa con il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, una mozione urgente, firmata dall'Ufficio di Presidenza e da tutti i Capigruppo, che invita la Giunta: a praticare ogni iniziativa utile a far desistere il Governo dalla possibilità di allocare sul territorio il deposito; a nominare una cabina di regia regionale che, insieme ad Anci, all'Università e alle associazioni di categoria, possa dare supporto tecnico, scientifico e giuridico si Comuni coinvolti affinché, insieme al personale tecnico della Regione, siano predisposte tutte le osservazioni fa presentare alla Sogin.
Anche, e soprattutto, alla luce del fatto che le indicazioni sulle idoneità territoriali pubblicate nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee allo stoccaggio (CNAPI) appaiono in contrasto con le Linee Guida dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), tanto che la stessa Sogin definisce i siti di Altamura, Gravina e Laterza "parzialmente" idonei. Infatti, alcune delle aree inserite, le Gravine per esempio, sono parte fondamentale di un'area protetta istituita nel 2005".