Politica
Consiglio Comunale, M5S: «Più spazio ai problemi reali dei cittadini»
Il gruppo consiliare torna sul tema immigrazione e sulla conflittualità politica
Andria - venerdì 13 novembre 2015
13.20 Comunicato Stampa
«Dopo il Consiglio Comunale del 27 ottobre, abbiamo riflettuto a lungo sulle delibere approvate e sulle dichiarazioni successive, fino all'ultimo intervento pubblico del nostro Sindaco in occasione della festa per le Forze Armate». Inizia così il comunicato stampa del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Andria che è intervenuto in merito alle ultime discussioni politiche: «Innanzitutto, una premessa: abbiamo convenuto con maggioranza e opposizione dell'opportunità di una seduta agevole, per ragioni esterne al normale dibattito politico e ci aspettavamo meno conflittualità e più spazio ai problemi reali dei cittadini. Abbiamo parlato invece della deliberazione di cambio di destinazione d'uso all'ex asilo "Lamapaola", nella cui discussione la maggioranza prima proponeva e poi ritirava un emendamento, e dove alla fine si è deciso di non far pagare 65mila euro di oneri di urbanizzazione, attribuendo all'opera a farsi il riconoscimento di "pubblico interesse". Abbiamo parlato della deliberazione relativa all'elezione dei componenti del consiglio dell'Unione dei Comuni ARO/2 Barletta-Andria-Trani (che non si è mai riunito in precedenza), con competenza sulle discariche e sull'appalto dei rifiuti, sulla cui gestione pendono ancora le nostre proposte di delibera sottoscritte da circa 2000 firme, su cui vige ancora un silenzio spettrale. Per concludere un Consiglio Comunale da ricordare negli annali, abbiamo parlato della deliberazione sugli immigrati».
«Innanzitutto, la maggioranza ci spieghi in che modo i tre argomenti che abbiamo finora citato rappresentano urgenti problemi di ordine pubblico o interesse collettivo per i cittadini andriesi, al punto da eliminare dalla discussione del Consiglio comunale un'ora di discussione sulle interpellanze, che sono l'unico strumento dato alle minoranze per controllare l'operato dell'amministrazione comunale, nel pieno rispetto degli interessi dei cittadini. Chiediamo fin da ora nel prossimo Consiglio comunale che vi siano due ore di discussione delle stesse, per compensare le mancanze precedenti. Per giungere alle discussioni di bandiera, sulla questione immigrati noi abbiamo espresso i nostri argomenti politici, perché non si è fatto altro che salotto sulla questione. Abbiamo abbandonato il confronto solo perché si è scaduti in offese personali e noi non ci facciamo né intimidire, né offendere, soprattutto sulle nostre capacità di reperire documenti, studiare le carte e fare valutazioni sui dati e i numeri soprattutto davanti ad un centrodestra colmo di giuristi che ha portato in Consiglio Comunale, in quota maggioranza, una proposta di delibera assai connotata politicamente, emendata e riscritta rispetto alla forma sottoposta alla firma dei cittadini, peraltro gravata, secondo il parere dei dirigenti comunali competenti, dalla presenza di alcuni contenuti "contro legge". Noi abbiamo riportato i dati dalla Prefettura e ci hanno detto "secchioni", salvo poi leggere le insinuazioni di un consigliere comunale di maggioranza che ha parlato di "scomodi altarini" collegati ai "dati reali sull'immigrazione". Chiediamo al Sindaco di chiarire in aula queste affermazioni».
«Rileviamo che se si vogliono fare dei controlli si possono già fare, a partire da chi ha tenuto per sé la delega alla sicurezza per 5 anni, quel Sindaco Giorgino che nel suo primo mandato ha inspiegabilmente perso circa 200mila euro di finanziamenti ministeriali per il progetto Scarpantibus, uno sportello per l'immigrazione al quale avrebbero potuto lavorare professionalità andriesi. Non solo, ma abbiamo anche evidenziato che il baratto amministrativo (proposto da una parte della maggioranza ma che condividiamo) non basta se non è abbinato al reddito di sostegno per i disoccupati andriesi, che si può finanziare rinunciando ad elargire centinaia di migliaia di euro per contributi alle associazioni. L'amministrazione della città è sempre più confusa da un conflittualità ed ostilità verso i temi che è anche oggetto di guerre civili all'interno della maggioranza, anche fra gli eletti e la giunta tecnica, una situazione condita dalla ricerca spasmodica da parte del primo cittadino di altro ruolo in altri lidi. Il dramma è che questa scelta, per essere "sicura", potrebbe anche creare una certa distanza politica tra il Sindaco e la sua maggioranza. Per la distanza dai problemi dei cittadini, invece, tutto rimandato».
«Innanzitutto, la maggioranza ci spieghi in che modo i tre argomenti che abbiamo finora citato rappresentano urgenti problemi di ordine pubblico o interesse collettivo per i cittadini andriesi, al punto da eliminare dalla discussione del Consiglio comunale un'ora di discussione sulle interpellanze, che sono l'unico strumento dato alle minoranze per controllare l'operato dell'amministrazione comunale, nel pieno rispetto degli interessi dei cittadini. Chiediamo fin da ora nel prossimo Consiglio comunale che vi siano due ore di discussione delle stesse, per compensare le mancanze precedenti. Per giungere alle discussioni di bandiera, sulla questione immigrati noi abbiamo espresso i nostri argomenti politici, perché non si è fatto altro che salotto sulla questione. Abbiamo abbandonato il confronto solo perché si è scaduti in offese personali e noi non ci facciamo né intimidire, né offendere, soprattutto sulle nostre capacità di reperire documenti, studiare le carte e fare valutazioni sui dati e i numeri soprattutto davanti ad un centrodestra colmo di giuristi che ha portato in Consiglio Comunale, in quota maggioranza, una proposta di delibera assai connotata politicamente, emendata e riscritta rispetto alla forma sottoposta alla firma dei cittadini, peraltro gravata, secondo il parere dei dirigenti comunali competenti, dalla presenza di alcuni contenuti "contro legge". Noi abbiamo riportato i dati dalla Prefettura e ci hanno detto "secchioni", salvo poi leggere le insinuazioni di un consigliere comunale di maggioranza che ha parlato di "scomodi altarini" collegati ai "dati reali sull'immigrazione". Chiediamo al Sindaco di chiarire in aula queste affermazioni».
«Rileviamo che se si vogliono fare dei controlli si possono già fare, a partire da chi ha tenuto per sé la delega alla sicurezza per 5 anni, quel Sindaco Giorgino che nel suo primo mandato ha inspiegabilmente perso circa 200mila euro di finanziamenti ministeriali per il progetto Scarpantibus, uno sportello per l'immigrazione al quale avrebbero potuto lavorare professionalità andriesi. Non solo, ma abbiamo anche evidenziato che il baratto amministrativo (proposto da una parte della maggioranza ma che condividiamo) non basta se non è abbinato al reddito di sostegno per i disoccupati andriesi, che si può finanziare rinunciando ad elargire centinaia di migliaia di euro per contributi alle associazioni. L'amministrazione della città è sempre più confusa da un conflittualità ed ostilità verso i temi che è anche oggetto di guerre civili all'interno della maggioranza, anche fra gli eletti e la giunta tecnica, una situazione condita dalla ricerca spasmodica da parte del primo cittadino di altro ruolo in altri lidi. Il dramma è che questa scelta, per essere "sicura", potrebbe anche creare una certa distanza politica tra il Sindaco e la sua maggioranza. Per la distanza dai problemi dei cittadini, invece, tutto rimandato».