Religioni
Consegna del “Grembiule del servizio” ai volontari della Casa di Accoglienza “S. Maria Goretti”
Domenica 2 febbraio 2025 alle ore 10:30 nella chiesa parrocchiale S. Nicola di Mira, Andria
Andria - sabato 1 febbraio 2025
2.47
Domenica 2 febbraio 2025, durante la celebrazione Eucaristica delle ore 10:30 nella chiesa parrocchiale di S. Nicola di Mira di Andria, come oramai consuetudine, ai volontari della Casa Accoglienza "S. Maria Goretti" della Diocesi di Andria che con impegno, passione e dedizione hanno terminato il periodo di formazione viene consegnato il "Grembiule del servizio".
Un grembiule confezionato con la stoffa ricavata da vecchie lenzuola donate dagli ospedali. Lenzuola che hanno accolto tanta sofferenza, che hanno visto morire tanti ammalati, ma che di contro hanno anche visto nascere tanti bambini! Oggi queste stoffe hanno cambiato l'aspetto ma non la loro vocazione che resta quella di seminare la speranza e di dare vita.
"La Chiesa del grembiule: è il ritratto più bello della Chiesa, quello del servizio. La Chiesa che si piega davanti al mondo, in ginocchio; che diventa povera; povera di potere. Pauper (povero) in latino non si oppone a dives (ricco); si oppone a potens (potente)". (don Tonino Bello).
Il servizio quotidiano dei volontari è encomiabile, sono vere colonne portanti della nostra Casa e dei servizi donati. La loro opera è l'esercizio costante della carità nei confronti dei più deboli senza distinzione di persone. I volontari di Casa di Accoglienza sanno che in questo luogo, il grembiule è d'obbligo, il cuore è prossimo, le mani sempre sporche e le mura custodi e intrise di quel profumo che solo la vera umanità espande.
Operano con gesti d'amore e di carità nei confronti dei più deboli, vulnerabili e di quanti sono considerati scarti della società. Sono professionisti, operai, pensionati, giovani, studenti, uomini e donne che liberano il proprio tempo dal lavoro e da altri impegni per "prendersi cura di loro…".
"Quel che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Matteo 25,40).
Queste parole di Gesù campeggiano su un muro della cucina della Casa Accoglienza "S. Maria Goretti", come un richiamo costante per tutti coloro che, ogni giorno, si mettono al servizio degli altri. Un servizio che non è solo un atto di carità, ma un incontro vivo con Cristo stesso, che si è fatto uomo e si è posto tra noi. Ogni gesto di accoglienza, di cura, di attenzione è un segno tangibile di quell'amore che Gesù ci ha insegnato e che i volontari della Casa di Accoglienza testimoniano con la loro dedizione. In ogni persona che incontrano, vedono il volto di Cristo, e in ogni atto di servizio, si fanno eco di quella chiamata evangelica che ci invita a vivere l'amore per il prossimo come un dono che ritorna al cuore di Dio.
Un grembiule confezionato con la stoffa ricavata da vecchie lenzuola donate dagli ospedali. Lenzuola che hanno accolto tanta sofferenza, che hanno visto morire tanti ammalati, ma che di contro hanno anche visto nascere tanti bambini! Oggi queste stoffe hanno cambiato l'aspetto ma non la loro vocazione che resta quella di seminare la speranza e di dare vita.
"La Chiesa del grembiule: è il ritratto più bello della Chiesa, quello del servizio. La Chiesa che si piega davanti al mondo, in ginocchio; che diventa povera; povera di potere. Pauper (povero) in latino non si oppone a dives (ricco); si oppone a potens (potente)". (don Tonino Bello).
Il servizio quotidiano dei volontari è encomiabile, sono vere colonne portanti della nostra Casa e dei servizi donati. La loro opera è l'esercizio costante della carità nei confronti dei più deboli senza distinzione di persone. I volontari di Casa di Accoglienza sanno che in questo luogo, il grembiule è d'obbligo, il cuore è prossimo, le mani sempre sporche e le mura custodi e intrise di quel profumo che solo la vera umanità espande.
Operano con gesti d'amore e di carità nei confronti dei più deboli, vulnerabili e di quanti sono considerati scarti della società. Sono professionisti, operai, pensionati, giovani, studenti, uomini e donne che liberano il proprio tempo dal lavoro e da altri impegni per "prendersi cura di loro…".
"Quel che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Matteo 25,40).
Queste parole di Gesù campeggiano su un muro della cucina della Casa Accoglienza "S. Maria Goretti", come un richiamo costante per tutti coloro che, ogni giorno, si mettono al servizio degli altri. Un servizio che non è solo un atto di carità, ma un incontro vivo con Cristo stesso, che si è fatto uomo e si è posto tra noi. Ogni gesto di accoglienza, di cura, di attenzione è un segno tangibile di quell'amore che Gesù ci ha insegnato e che i volontari della Casa di Accoglienza testimoniano con la loro dedizione. In ogni persona che incontrano, vedono il volto di Cristo, e in ogni atto di servizio, si fanno eco di quella chiamata evangelica che ci invita a vivere l'amore per il prossimo come un dono che ritorna al cuore di Dio.