Cronaca
Vicenda rifiuti Sangalli: condannato a sei anni l'ex assessore Lotito
Lo ha deciso il Tribunale di Roma, in primo grado. Il M5S chiede le dimissioni di Giorgino
Andria - sabato 2 dicembre 2017
17.00
Sei anni di reclusione per l'accusa di aver intascato una tangente per per l'aggiudicazione dell'appalto del servizio di raccolta differenziata all'impresa Sangalli di Monza. Questa la pena comminata ieri sera dal Tribunale di Roma all'ex assessore comunale all'ambiente, Francesco Lotito.
Nella capitale, infatti, Lotito avrebbe incamerato la tranche di una più corposa mazzetta. La consegna sarebbe avvenuta alla stazione ferroviaria "Termini" poco dopo l'arrivo in treno dell'ex assessore. Lotito ha sempre negato ogni addebito, a parlare della tangente furono alcuni personaggi apicali della Sangalli nel corso di una conversazione intercettata dalla Guardia di Finanza.
Da quel colloquio emerse la dinamica per la consegna della mazzetta a Termini, spostamenti che avrebbero avuto riscontro nella successiva acquisizione dei filmati del sistema di video-sorveglianza della stazione accreditando così il tenore del colloquio intercettato.
Già nella tarda serata di ieri la notizia è giunta ad Andria e le voci di quanto accaduto a Roma si sono rincorse per tutta l'odierna mattinata.
E proprio questa mattina, in un primo post sulla sua pagina fb, il capogruppo consiliare del M5S, avv. Michele Coratella, ha dichiarato:
"La tangente sull'appalto dei rifiuti c'è. Oggi lo dicono anche i giudici di Roma. La condanna, in primo grado, ha colpito un membro della prima giunta politica del sindaco di Andria.
Ho il massimo rispetto per i processi e per le sentenze, ma sul piano politico questa è la conferma di quello che sosteniamo da cinque anni. Ora è lecito attendere le dimissioni del sindaco di Andria".
Dopo poche ore è stato postato anche un video, sempre da parte del M5S:
"È arrivato il momento per ogni andriese di tracciare una linea sulla città. Da una parte chi ha sempre saputo e ha taciuto.
Dall'altra, chi si è sempre battuto per far emergere la verità. Niente più scuse, per nessuno".
Nella capitale, infatti, Lotito avrebbe incamerato la tranche di una più corposa mazzetta. La consegna sarebbe avvenuta alla stazione ferroviaria "Termini" poco dopo l'arrivo in treno dell'ex assessore. Lotito ha sempre negato ogni addebito, a parlare della tangente furono alcuni personaggi apicali della Sangalli nel corso di una conversazione intercettata dalla Guardia di Finanza.
Da quel colloquio emerse la dinamica per la consegna della mazzetta a Termini, spostamenti che avrebbero avuto riscontro nella successiva acquisizione dei filmati del sistema di video-sorveglianza della stazione accreditando così il tenore del colloquio intercettato.
Già nella tarda serata di ieri la notizia è giunta ad Andria e le voci di quanto accaduto a Roma si sono rincorse per tutta l'odierna mattinata.
E proprio questa mattina, in un primo post sulla sua pagina fb, il capogruppo consiliare del M5S, avv. Michele Coratella, ha dichiarato:
"La tangente sull'appalto dei rifiuti c'è. Oggi lo dicono anche i giudici di Roma. La condanna, in primo grado, ha colpito un membro della prima giunta politica del sindaco di Andria.
Ho il massimo rispetto per i processi e per le sentenze, ma sul piano politico questa è la conferma di quello che sosteniamo da cinque anni. Ora è lecito attendere le dimissioni del sindaco di Andria".
Dopo poche ore è stato postato anche un video, sempre da parte del M5S:
"È arrivato il momento per ogni andriese di tracciare una linea sulla città. Da una parte chi ha sempre saputo e ha taciuto.
Dall'altra, chi si è sempre battuto per far emergere la verità. Niente più scuse, per nessuno".