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Concorso per categorie protette all’Acquedotto, attese estenuanti e prova annullata-IL VIDEO

La testimonianza di un candidato: «Una vergogna!»

Doveva essere un concorso aperto agli appartenenti alle categorie protette tranquillo e abbastanza semplificato; 40 minuti di tempo per 40 domande a risposta multipla che vertevano su test logico attitudinali, utilizzo del computer e domande sui servizi offerti dall'Acquedotto pugliese. E invece dopo una lunga attesa il concorso è stato annullato dalla società organizzatrice tra il nervosismo generale e la rabbia dei partecipanti ormai in rivolta.

Una rabbia più che giustificata se si considera che molti dei partecipanti, tutti appartenenti alle categorie protette, avevano esigenze di movimento o di assumere farmaci per diverse patologie, oppure quella di utilizzare con frequenza i servizi igienici dovendo dunque uscire – cosa tra l'altro non consentita durante la prova – dalla sala conferenze dell'Hotel Excelsior di Bari, luogo di svolgimento del concorso. Ad aggravare la situazione il viaggio affrontato dai partecipanti provenienti dal leccese per recarsi a Bari e quello di ritorno a casa ad orari indefiniti della sera.

«Abbiamo vissuto momenti di lunga e inutile attesa per un concorso che inizialmente è sembrato a tutti abbastanza semplice e veloce nella sua organizzazione», queste le parole di uno dei candidati che ha partecipato al concorso, uno tra gli oltre 180 iscritti alle categorie protette presenti in sala. Un'organizzazione che ha lasciato molto a desiderare fin dai primi istanti della registrazione. «La convocazione era fissata per le ore 14:00 ma è iniziata con ampio ritardo. Inizialmente eravamo tutti ammassati nella hall dell'hotel e non hanno considerato in quella calca le difficoltà di chi era costretto a muoversi in carrozzina o chi aveva difficoltà a deambulare e solo in un secondo momento hanno riservato loro una postazione di accreditamento separata», conferma il candidato pesente.

Dopo l'accreditamento, di volta in volta i partecipanti venivano fatti accomodare e sistemati nella sala di svolgimento del test; naturalmente dal primo all'ultimo partecipante fatto accomodare sono intercorse circa 2 ore. Ma ciò che ha scatenato la rabbia dei partecipanti è stata l'ulteriore inutile attesa per la distribuzione dei fogli contenenti le domande sorteggiate e formulate poco prima. «Alle ore 17:00 hanno terminato di stampare i test per la prima fila e hanno iniziato a inserirli all'interno delle buste che sigillate dovevano esserci consegnate. Poi il tutto si è fermato e abbiamo visto freneticamente gli organizzatori uscire e entrare dalla sala e solo dopo molte insistenze ci hanno spiegato che c'erano problemi con la stampa, con quell'unica piccola stampante utilizzata per stampare quasi 400 fogli per il test. Nel frattempo nessuno ci forniva chiarimenti, ci invitavano in modo anche sgarbato solo a stare seduti, a non lasciare la sala ed attendere. Anzi il responsabile in modo vergognoso alle nostre proteste ha anche "minacciato" di chiamare i Carabinieri.»

È stato solo alle ore 18:00 con l'esplodere del malcontento e la chiamata di alcuni partecipanti alle Forze dell'Ordine che gli organizzatori hanno preso la decisione di annullare il concorso e di rimandare il tutto a data da destinarsi. In molti, soprattutto quelli provenienti da Lecce hanno protestato per il rimborso delle spese di viaggio e chiesto di poter svolgere in futuro il concorso nella propria zona di appartenenza, lì dove, tra l'altro, sarebbe il luogo di lavoro.

Una situazione anomala e paradossale che, va precisato, non è da additarsi all'Acquedotto Pugliese S.p.a. ma all'azienda a cui è stata affidata la procedura di espletamento del concorso.
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