Politica
Comunali 2015, Fortunato: «Centrosinistra in calo ma il centrodestra non ride»
L'analisi del voto del candidato sindaco giunto secondo nella competizione elettorale
Andria - sabato 13 giugno 2015
9.03
«Gli esiti della recente consultazione elettorale nel Comune di Andria devono indurre le locali forze politiche di centrosinistra ad una seria riflessione per gli sviluppi futuri. L'analisi del voto amministrativo evidenzia almeno cinque dati di rilievo». E' questa l'idea di Sabino Fortunato che, da candidato Sindaco del centrosinistra giunto secondo alle spalle di Giorgino, analizza il voto del 31 maggio scorso: «Astensionismo è il primo dato. Nonostante l'elevata partecipazione dei cittadini (ha votato il 73,52% degli aventi diritto), la stessa comunque appare in calo rispetto a cinque anni fa (78% circa), passando da 63.763 a 60.276 votanti. E se si considera che il corpo elettorale degli aventi diritto si è nel frattempo arricchito di altre 3.509 unità, la crescita dell'astensionismo continua ad essere un segnale preoccupante anche per la nostra comunità. Il centrodestra, pur con una buona affermazione, ha perso consistenti consensi, poiché le preferenze del Sindaco Giorgino sono scese da 36.145 del 2010 a 30.073 del 2015, con circa 3.500 preferenze probabilmente assorbite dall'astensionismo ma con il resto affluito verso le altre formazioni politiche. Il centrosinistra nel suo complesso segnala un calo ben più deciso rispetto alle amministrative del 2010. In termini assoluti, la sommatoria dei voti raccolti dai tre candidati sindaci dell'epoca (Liso, Porziotta, Bruno) raggiungeva 24.140 preferenze. Nell'attuale competizione le preferenze a vantaggio dell'unitario candidato sindaco di centrosinistra raggiungono 13.889 unità. Se si escludono i 997 voti di Losappio, circa diecimila voti (9.254) sono confluiti verso il Movimento 5 Stelle, che nel 2010 realizzava appena 1391 preferenze e che nel 2015 vede il candidato Coratella attestarsi a 12.010 preferenze».
L'analisi prosegue con il PD, le liste civiche ed il Movimento 5 Stelle: «L'elemento politico più significativo - dice ancora Fortunato - discende dalla circostanza che l'incremento del M5S avviene a tutto svantaggio delle liste civiche a sostegno del candidato del centrosinistra, poiché il PD sembra sostanzialmente confermare la sua consistenza. Mentre infatti il PD mantiene 5.396 voti rispetto ai 5.496 del 2010, le varie liste civiche perdono oltre 10.000 voti, che a tutta evidenza si ritrovano nella crescita del M5S. Si tratta di una perdita maturata nel corso degli anni, sol che si consideri che alle politiche del 2013 (appena due anni fa), il M5S si attestava alla Camera a 14.194 voti, mentre il PD (versione Bersani) totalizzava 7.782 voti. In altre parole, il dissenso verso il PD che nel 2010 si coagulava intorno alle liste civiche degli altri due candidati sindaci di centrosinistra, si è progressivamente spostato verso un movimento a carattere nazionale che sembra avere maggiore forza di attrazione. Anche perché il PD locale appare ingessato e non ha dato in questi anni segni di sostanziale rinnovamento».
In chiusura lo stesso Fortunato lancia quella che è la sua idea di ripartenza: «Il risultato di questa elezione, tuttavia e nonostante le difficoltà che ci provengono dal passato, appare incoraggiante, perché quella perdita di consensi maturata negli anni sembra essersi arrestata e anzi avviata ad una decisa ripresa. I circa 14.000 consensi raggiunti, dopo il calo delle forze di centrosinistra che si era realizzato già nelle politiche del 2013, costituiscono - conclude Sabino Fortunato - un punto di partenza importante che, se per un verso ha ridimensionato l'incremento del M5S, per altro verso segnala la speranza di un rinnovamento da giocare con una opposizione tenace e visibile nella società civile. Un rinnovamento che deve coinvolgere la classe dirigente e la partecipazione attiva della cittadinanza su proposte concrete di crescita e sviluppo, soprattutto occupazionale, della nostra Città».
L'analisi prosegue con il PD, le liste civiche ed il Movimento 5 Stelle: «L'elemento politico più significativo - dice ancora Fortunato - discende dalla circostanza che l'incremento del M5S avviene a tutto svantaggio delle liste civiche a sostegno del candidato del centrosinistra, poiché il PD sembra sostanzialmente confermare la sua consistenza. Mentre infatti il PD mantiene 5.396 voti rispetto ai 5.496 del 2010, le varie liste civiche perdono oltre 10.000 voti, che a tutta evidenza si ritrovano nella crescita del M5S. Si tratta di una perdita maturata nel corso degli anni, sol che si consideri che alle politiche del 2013 (appena due anni fa), il M5S si attestava alla Camera a 14.194 voti, mentre il PD (versione Bersani) totalizzava 7.782 voti. In altre parole, il dissenso verso il PD che nel 2010 si coagulava intorno alle liste civiche degli altri due candidati sindaci di centrosinistra, si è progressivamente spostato verso un movimento a carattere nazionale che sembra avere maggiore forza di attrazione. Anche perché il PD locale appare ingessato e non ha dato in questi anni segni di sostanziale rinnovamento».
In chiusura lo stesso Fortunato lancia quella che è la sua idea di ripartenza: «Il risultato di questa elezione, tuttavia e nonostante le difficoltà che ci provengono dal passato, appare incoraggiante, perché quella perdita di consensi maturata negli anni sembra essersi arrestata e anzi avviata ad una decisa ripresa. I circa 14.000 consensi raggiunti, dopo il calo delle forze di centrosinistra che si era realizzato già nelle politiche del 2013, costituiscono - conclude Sabino Fortunato - un punto di partenza importante che, se per un verso ha ridimensionato l'incremento del M5S, per altro verso segnala la speranza di un rinnovamento da giocare con una opposizione tenace e visibile nella società civile. Un rinnovamento che deve coinvolgere la classe dirigente e la partecipazione attiva della cittadinanza su proposte concrete di crescita e sviluppo, soprattutto occupazionale, della nostra Città».