Vita di città
Commemorazione dei Defunti: Santa Messa presso il Cimitero
Il rito liturgico è stato officiato dal Vescovo Mansi mentre il Sindaco Bruno ha deposto una corona di fiori
Andria - mercoledì 2 novembre 2022
12.19
Anche tanti semplici cittadini hanno preso parte questa mattina, mercoledì il 2 novembre, al Cimitero di Andria, alla cerimonia religiosa di Commemorazione dei Defunti.
Alle ore 11, presenti Autorità civili e militari, è stata officiata la tradizionale celebrazione religiosa dal Vescovo Diocesano, Mons. Luigi Mansi, davanti alla cappella comunale del viale monumentale.
Successivamente un corteo ha raggiunto il grande Crocifisso situato sul viale del Calvario dove la Sindaca, Giovanna Bruno, a nome di tutta la città, ha deposto una corona di fiori, raccogliendosi in preghiera.
"Un pensiero a chi ha perso un proprio caro.
Piccolo o grande, sano o malato, all'improvviso o dopo un'agonia, in guerra o in pace.
La morte, quando arriva, spazza via tutto.
Non conosce sesso o religione.
Nè etnia, nè ragione sociale.
Arriva e cancella storie, radici, legami.
Chi resta soffre, perdutamente soffre. Ma la vita lo spinge avanti, sempre avanti. Perché la morte ha un suo rovescio: è la vita che irrompe.
Ha una sua ultima parola: vita.
Un pensiero a chi non c'è più, solo nel corpo.
Ma continua a vivere in chi resta, in chi sa amare.
In questo ciclo continuo e misterioso e meraviglioso, che è l'esistenza umana".
Alle ore 11, presenti Autorità civili e militari, è stata officiata la tradizionale celebrazione religiosa dal Vescovo Diocesano, Mons. Luigi Mansi, davanti alla cappella comunale del viale monumentale.
Successivamente un corteo ha raggiunto il grande Crocifisso situato sul viale del Calvario dove la Sindaca, Giovanna Bruno, a nome di tutta la città, ha deposto una corona di fiori, raccogliendosi in preghiera.
"Un pensiero a chi ha perso un proprio caro.
Piccolo o grande, sano o malato, all'improvviso o dopo un'agonia, in guerra o in pace.
La morte, quando arriva, spazza via tutto.
Non conosce sesso o religione.
Nè etnia, nè ragione sociale.
Arriva e cancella storie, radici, legami.
Chi resta soffre, perdutamente soffre. Ma la vita lo spinge avanti, sempre avanti. Perché la morte ha un suo rovescio: è la vita che irrompe.
Ha una sua ultima parola: vita.
Un pensiero a chi non c'è più, solo nel corpo.
Ma continua a vivere in chi resta, in chi sa amare.
In questo ciclo continuo e misterioso e meraviglioso, che è l'esistenza umana".