Commento
Comitato di Quartiere San Valentino su refezione scolastica: "Giù le mani dalla mensa"
Duro attacco all'amministrazione: "Il quartiere cade a pezzi, come la politica in questa città"
Andria - domenica 26 novembre 2017
Refezione scolastica. Se ne parla da giorni, con tanto di riunione apposita saltata per mancanza del numero legale dei componenti. Giù le mani dalla mensa: non utilizza giri di parole il Comitato del Quartiere San Valentino, attraverso le parole del presidente Pietro Carnicelli e del segretario Riccardo Anzioso. «Se qualcuno pensava di distrarci dalla problematica relativa alla soppressione della mensa scolastica nella scuola elementare del nostro Quartiere, sovrapponendo argomenti che riguardano situazioni debitorie del comune di Andria ed altre situazioni arcinote da decenni, allora questi signori si sbagliano di grosso e noi non ci faremo ingannare. Concentriamoci quindi su un problema enorme e di interesse pubblico. Altro che le partitelle e le false diatribe interne ai partiti che non esistono più.
La soppressione del servizio mensa significherebbe cancellare anni, decenni di storia positiva della scuola del nostro Quartiere che è sempre stata considerata un'eccellenza invidiata a livello nazionale, grazie ad un corpo docente che è sempre andato al di la, ben al di la del proprio ruolo istituzionale, diventando parte integrante dell'unica istituzione, insieme alla parrocchia, funzionante ed operativa nel quartiere bistrattato ed emarginato. A parte le conseguenze che si riverserebbero sulle maestranze e sui lavoratori impegnati nel servizio mensa è inaudito che si possa tenere in così scarsa considerazione il valore del servizio di refezione scolastica pubblica e lo scarso valore attribuito alle persone, ai nostri figli e nipoti che rappresentano il futuro della nostra città e la speranza del riscatto del nostro quartiere.
Sopprimere il servizio mensa, sostituendolo con un non meglio precisato servizio alternativo di pasto domestico, infierendo sulle famiglie già in fortissima difficoltà economica alle quali verrebbe negato il sostegno sociale togliendo un pasto caldo dalla bocca dei propri figli è un atto deplorevole e assurdo. Qualora il comune di Andria dovesse perseverare nella decisione di sopprimere il servizio mensa, contro la volontà delle Associazioni che si sono espresse sul tema e contro la volontà delle mamme che stanno raccogliendo anche le firme per evitare ilo disastro, allora significa che si vuole infliggere il colpo mortale al nostro quartiere ed ai suoi residenti. Un quartiere che sta sopportando oltre ogni limite le false promesse dei marinai approdati come anguille nel nostro porto così ricco di pescato cioè i nostri voti, migliaia e migliaia di voti.
Quelle decine di migliaia di voti che in massa sono venuti a chiederci, a carpire ingannandoci e facendo leva sul disagio sociale delle famiglie a cosa sono serviti? Cosa ne hanno fatto? A quale scopo ambiguo e nascosto sono serviti quei voti? Per portare benefici a chi? Siamo stanchi, stufi e disillusi mentre il quartiere cade a pezzi. Il Piano di recupero si è rivelato il più grande inganno e la bufala del secolo. E' indescrivibile la condizione di disagio sociale che stiamo vivendo in assoluta solitudine ed abbandonati dalle istituzioni che pare neppure conoscano la nostra condizione esasperata.
Invitiamo il nuovo Prefetto della Bat, appena insediatasi, a venire a visitare il nostro quartiere. Siamo certi che in occasione di quella visita, come accade per il palazzo del potere, il nostro quartiere, almeno per qualche ora, verrebbe illuminato, adornato, addobbato e vestito a festa perché di fronte alle autorità bisogna nascondere la polvere sotto al tappeto. No, signori politici e burocrati, non ci ingannerete più. La nostra pelle, d'ora in poi, intendiamo venderla a caro prezzo. Anzi la nostra pelle, la nostra dignità, la nostra vita non sarà mai più consegnata nelle mani di incapaci e pupazzi di cartone».
La soppressione del servizio mensa significherebbe cancellare anni, decenni di storia positiva della scuola del nostro Quartiere che è sempre stata considerata un'eccellenza invidiata a livello nazionale, grazie ad un corpo docente che è sempre andato al di la, ben al di la del proprio ruolo istituzionale, diventando parte integrante dell'unica istituzione, insieme alla parrocchia, funzionante ed operativa nel quartiere bistrattato ed emarginato. A parte le conseguenze che si riverserebbero sulle maestranze e sui lavoratori impegnati nel servizio mensa è inaudito che si possa tenere in così scarsa considerazione il valore del servizio di refezione scolastica pubblica e lo scarso valore attribuito alle persone, ai nostri figli e nipoti che rappresentano il futuro della nostra città e la speranza del riscatto del nostro quartiere.
Sopprimere il servizio mensa, sostituendolo con un non meglio precisato servizio alternativo di pasto domestico, infierendo sulle famiglie già in fortissima difficoltà economica alle quali verrebbe negato il sostegno sociale togliendo un pasto caldo dalla bocca dei propri figli è un atto deplorevole e assurdo. Qualora il comune di Andria dovesse perseverare nella decisione di sopprimere il servizio mensa, contro la volontà delle Associazioni che si sono espresse sul tema e contro la volontà delle mamme che stanno raccogliendo anche le firme per evitare ilo disastro, allora significa che si vuole infliggere il colpo mortale al nostro quartiere ed ai suoi residenti. Un quartiere che sta sopportando oltre ogni limite le false promesse dei marinai approdati come anguille nel nostro porto così ricco di pescato cioè i nostri voti, migliaia e migliaia di voti.
Quelle decine di migliaia di voti che in massa sono venuti a chiederci, a carpire ingannandoci e facendo leva sul disagio sociale delle famiglie a cosa sono serviti? Cosa ne hanno fatto? A quale scopo ambiguo e nascosto sono serviti quei voti? Per portare benefici a chi? Siamo stanchi, stufi e disillusi mentre il quartiere cade a pezzi. Il Piano di recupero si è rivelato il più grande inganno e la bufala del secolo. E' indescrivibile la condizione di disagio sociale che stiamo vivendo in assoluta solitudine ed abbandonati dalle istituzioni che pare neppure conoscano la nostra condizione esasperata.
Invitiamo il nuovo Prefetto della Bat, appena insediatasi, a venire a visitare il nostro quartiere. Siamo certi che in occasione di quella visita, come accade per il palazzo del potere, il nostro quartiere, almeno per qualche ora, verrebbe illuminato, adornato, addobbato e vestito a festa perché di fronte alle autorità bisogna nascondere la polvere sotto al tappeto. No, signori politici e burocrati, non ci ingannerete più. La nostra pelle, d'ora in poi, intendiamo venderla a caro prezzo. Anzi la nostra pelle, la nostra dignità, la nostra vita non sarà mai più consegnata nelle mani di incapaci e pupazzi di cartone».