Vita di città
Come si giunse all' ampliamento del Cimitero di Andria
Nuovo interessante approfondimento storico da parte dell'architetto Vincenzo Zito
Andria - lunedì 18 novembre 2019
Autore di importanti opere di carattere storico ed architettonico, ecco oggi un nuovo interessante e prezioso contributo da parte dell'architetto Vincenzo Zito, sull'ampliamento che subì il nostro Cimitero.
"Il cimitero comunale, nella sua impostazione originaria, funzionò egregiamente per circa 30 anni fino a quando, con l'Unità d'Italia, nel 1874 fu emanato un nuovo Regolamento Sanitario che vietava la sepoltura nelle fosse carnaie (stanze sotterranee nelle quali si accumulavano i cadaveri uno sull'altro) e consentiva solamente quella per inumazione (cioè in singole fosse scavate nella terra). A fronte di queste disposizioni risultava evidente l'insufficienza del vecchio cimitero, per cui si rendeva necessario un suo ampliamento.
Andria rimase a lungo inerte nell'attuare le nuove disposizioni, al punto che dal 1882 il sottoprefetto di Barletta ingiunse al Comune di dare attuazione alle nuove norme in materia. Tuttavia, per arrivare ai primi interventi attuativi dovettero trascorrere altri sei anni durante i quali si concretizzò soltanto la decisione di ampliare il Cimitero verso la chiesetta di S. Lucia e, a tal fine, si cercò di acquistare bonariamente i terreni necessari senza dover ricorrere alle lunghe procedure espropriative.
Finalmente verso la fine del 1888 fu redatto dal neo costituito Ufficio Tecnico comunale un progetto di massima per ampliare il Cimitero. Il progetto prevedeva di incorporare nell'ampliamento i due giardini antistanti l'ingresso allora esistente che era posto approssimativamente all'altezza dei gradini che tagliano in due la piazza centrale, (vedasi la puntata relativa alla costruzione del cimitero all'indirizzo https://www.andriaviva.it/notizie/il-progetto-suppletorio-del-cimitero-e-il-suo-completamento/ ), in aggiunta ai 3 ettari di terreno nella zona compresa tra il cimitero e la strada di S. Lucia che non si era ancora riusciti ad acquisire. Il progetto prevedeva anche la costruzione di un ingresso monumentale formato da un atrio quadrato coperto a cupola e con due absidi al lati coperte da semicupole, seguito da locali per l'alloggio del custode e la camera mortuaria, il tutto inserito in un largo catino leggermente arretrato dal filo strada. Praticamente era la bozza dell'attuale ingresso al cimitero.
I tempi per la realizzazione, però, furono piuttosto lunghi. Solo per la procedura espropriativa dei suoli occorsero 3 anni e finalmente, tra il 1893 ed il 1894, si provvide a realizzare un nuovo muro di cinta ed il portale monumentale.
Alle opere eseguite mancavano ancora dei lavori complementari al punto che il nuovo cimitero non era ancora agibile. Nel corso degli anni furono quindi realizzate altre opere, tra queste la camera mortuaria, un cancello ed altre opere minori. Si resero necessari anche lavori di manutenzione alla cappella comunale.
Finalmente nel 1900 si provvide alla costruzione del locale per l'abitazione del custode e, contemporaneamente, alla demolizione del vecchio ingresso al cimitero e del vecchio recinto, il che consentì la fusione tra il vecchio ed il nuovo cimitero ed il definitivo completamento dei lavori. La data del 1900 posta sul ferma portone a pavimento davanti l'ingresso del cimitero non è quindi una data convenzionale ma indica, appunto l'effettiva entrata in funzione del nuovo Cimitero".
"Il cimitero comunale, nella sua impostazione originaria, funzionò egregiamente per circa 30 anni fino a quando, con l'Unità d'Italia, nel 1874 fu emanato un nuovo Regolamento Sanitario che vietava la sepoltura nelle fosse carnaie (stanze sotterranee nelle quali si accumulavano i cadaveri uno sull'altro) e consentiva solamente quella per inumazione (cioè in singole fosse scavate nella terra). A fronte di queste disposizioni risultava evidente l'insufficienza del vecchio cimitero, per cui si rendeva necessario un suo ampliamento.
Andria rimase a lungo inerte nell'attuare le nuove disposizioni, al punto che dal 1882 il sottoprefetto di Barletta ingiunse al Comune di dare attuazione alle nuove norme in materia. Tuttavia, per arrivare ai primi interventi attuativi dovettero trascorrere altri sei anni durante i quali si concretizzò soltanto la decisione di ampliare il Cimitero verso la chiesetta di S. Lucia e, a tal fine, si cercò di acquistare bonariamente i terreni necessari senza dover ricorrere alle lunghe procedure espropriative.
Finalmente verso la fine del 1888 fu redatto dal neo costituito Ufficio Tecnico comunale un progetto di massima per ampliare il Cimitero. Il progetto prevedeva di incorporare nell'ampliamento i due giardini antistanti l'ingresso allora esistente che era posto approssimativamente all'altezza dei gradini che tagliano in due la piazza centrale, (vedasi la puntata relativa alla costruzione del cimitero all'indirizzo https://www.andriaviva.it/notizie/il-progetto-suppletorio-del-cimitero-e-il-suo-completamento/ ), in aggiunta ai 3 ettari di terreno nella zona compresa tra il cimitero e la strada di S. Lucia che non si era ancora riusciti ad acquisire. Il progetto prevedeva anche la costruzione di un ingresso monumentale formato da un atrio quadrato coperto a cupola e con due absidi al lati coperte da semicupole, seguito da locali per l'alloggio del custode e la camera mortuaria, il tutto inserito in un largo catino leggermente arretrato dal filo strada. Praticamente era la bozza dell'attuale ingresso al cimitero.
I tempi per la realizzazione, però, furono piuttosto lunghi. Solo per la procedura espropriativa dei suoli occorsero 3 anni e finalmente, tra il 1893 ed il 1894, si provvide a realizzare un nuovo muro di cinta ed il portale monumentale.
Alle opere eseguite mancavano ancora dei lavori complementari al punto che il nuovo cimitero non era ancora agibile. Nel corso degli anni furono quindi realizzate altre opere, tra queste la camera mortuaria, un cancello ed altre opere minori. Si resero necessari anche lavori di manutenzione alla cappella comunale.
Finalmente nel 1900 si provvide alla costruzione del locale per l'abitazione del custode e, contemporaneamente, alla demolizione del vecchio ingresso al cimitero e del vecchio recinto, il che consentì la fusione tra il vecchio ed il nuovo cimitero ed il definitivo completamento dei lavori. La data del 1900 posta sul ferma portone a pavimento davanti l'ingresso del cimitero non è quindi una data convenzionale ma indica, appunto l'effettiva entrata in funzione del nuovo Cimitero".