Territorio
Come potrebbe trasformarsi Lama di S.Margherita in Lamis ad Andria
Il progetto, capitanato dall'architetto paesaggista Massimiliano Cafagna, è il primo classificato nella prima fase del bando provinciale
Andria - martedì 16 aprile 2024
17.28
Si è conclusa la prima di due fasi del bando promosso dalla provincia Barletta-Andria-Trani per il recupero ambientale della Lama di S.Margherita in Lamis, sita nella città federiciana e attigua al Santuario della Madonna di Miracoli.
Scopo del concorso è "il recupero e la valorizzazione naturalistica e culturale della Lama" spiega Massimiliano Cafagna, architetto paesaggista di Barletta a capo del progetto classificatosi primo con un punteggio di 100/100.
È mediante il recupero botanico, l'implementazione del sistema vegetale e la riqualificazione dell'area sportiva che "vogliamo dare vita ad un paesaggio complesso in grado di raccontare la sua storia aprendosi alle funzioni didattiche e ludiche".
Non solo. Al centro del progetto vincitore vi è anche l'intenzione di permettere una immersione profonda nei differenti ambiti storici della Lama e di valorizzare l'elemento acqua, "senza modificarne l'equilibrio geonaturale, garantendone l'infiltrazione nel terreno".
"Procederemo, infine, con l'eliminazione di quanti più manufatti irrilevanti possibile e implementeremo il sistema vegetale in armonia con il paesaggio naturale". Così, viste e spazi prima assenti saranno fruibili dai visitatori. A giovarne sarà la bellezza del territorio e l'intera città, che potrà godere del recupero di un importante spazio pubblico.
Il progetto, oltre l'impegno di Massimiliano Cafagna, ha giovato del lavoro degli architetti Clara Bulfoni, Francesca Tita, Giulio Bruschi, Federico Zomero, Luca Colomban e Marina Strippoli, oltre che del contributo della Cg Associati Srl.
Prima che si possa assistere al via dei lavori, però, il progetto è atteso al vaglio della progettazione di fattibilità. Solo successivamente la Lama potrà rinascere sotto nuove e migliori vesti.
Scopo del concorso è "il recupero e la valorizzazione naturalistica e culturale della Lama" spiega Massimiliano Cafagna, architetto paesaggista di Barletta a capo del progetto classificatosi primo con un punteggio di 100/100.
È mediante il recupero botanico, l'implementazione del sistema vegetale e la riqualificazione dell'area sportiva che "vogliamo dare vita ad un paesaggio complesso in grado di raccontare la sua storia aprendosi alle funzioni didattiche e ludiche".
Non solo. Al centro del progetto vincitore vi è anche l'intenzione di permettere una immersione profonda nei differenti ambiti storici della Lama e di valorizzare l'elemento acqua, "senza modificarne l'equilibrio geonaturale, garantendone l'infiltrazione nel terreno".
"Procederemo, infine, con l'eliminazione di quanti più manufatti irrilevanti possibile e implementeremo il sistema vegetale in armonia con il paesaggio naturale". Così, viste e spazi prima assenti saranno fruibili dai visitatori. A giovarne sarà la bellezza del territorio e l'intera città, che potrà godere del recupero di un importante spazio pubblico.
Il progetto, oltre l'impegno di Massimiliano Cafagna, ha giovato del lavoro degli architetti Clara Bulfoni, Francesca Tita, Giulio Bruschi, Federico Zomero, Luca Colomban e Marina Strippoli, oltre che del contributo della Cg Associati Srl.
Prima che si possa assistere al via dei lavori, però, il progetto è atteso al vaglio della progettazione di fattibilità. Solo successivamente la Lama potrà rinascere sotto nuove e migliori vesti.