Associazioni
Coldiretti, allarme import patate dall'Egitto
I consumatori non conoscono l'esatta origine di questi vegetali
Puglia - lunedì 1 maggio 2017
"Usualmente le patate egiziane arrivano in Italia solo per essere stoccate e ripartire per altri Paesi europei - lancia l'allarme il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - mentre in questi giorni le novelle egiziane, nonostante siano già arrivate sul mercato quelle italiane, sono quotate fino a 0,95 euro al chilo al Centro Agroalimentare di Torino, punto nevralgico dal quale si sviluppa la commercializzazione sul mercato italiano. Il rischio è che il prodotto estero, venduto alla rinfusa in sacchi, possa arrivare in Puglia, facendo crollare il prezzo del prodotto locale, spacciando le patate egiziane per made in Italy, impossibili da distinguere perché solo di calibro leggermente inferiore. Necessario, proprio nella delicata fase produttiva che in Puglia è già partita, intensificare i controlli dei vigili dell'annona per evitare che i consumatori ignari acquistino patate provenienti da Paesi europei ed extraeuropei, dove, tra l'altro, continuano ad essere utilizzati agrofarmaci vietati in Italia, perché dannosi per la salute".
Tra l'altro, i tuberi importati dall'Egitto vengono sottoposti a controlli fitosanitari, per controllare ché le patate non siano infette da un organismo nocivo di quarantena, il batterio Ralstonia solanacearum, causa dell'avvizzimento batterico o marciume bruno della patata, il quale potrebbe a sua volta contaminare e danneggiare seriamente - in caso di diffusione - le produzioni locali.
"In Puglia va incentivato il consumo di prodotto locale, a partire dalla punta di diamante rappresentata dalla patata 'Sieglinde' di Galatina -- aggiunge ilDirettore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - alle produzioni di qualità raccolte a Bari, BAT e Foggia, garantendo ai consumatori un prodotto di sicura provenienza, certificato e di elevata qualità e ai produttori un adeguato ritorno economico. Il consumo di patate in Italia si attesta sui 39 Kg/pro capite all'anno con un andamento abbastanza costante, che si traduce nella commercializzazione per il 70% circa verso la distribuzione organizzata e per il restante 30% verso i canali di vendita tradizionali, di circa 2,2 milioni di tonnellate, mentre se ne producono solo 14 milioni di quintali".
Sono 2785 gli ettari coltivati in Puglia a patata primaticcia e comune, per una produzione totale di 630mila quintali. Rispetto alla produzione di patate novelle, la raccolta avviene precocemente, tra la seconda metà di marzo e giugno nel Salento e da maggio a metà luglio sulla costa jonica. Il tubero non ancora completamente maturo (non c'è ancora il completo indurimento della buccia) viene immediatamente destinato al mercato per essere consumato.
La Patata Novella di Galatina ha ottenuto (Gazzetta Ufficiale del 23-09-2015) la Denominazione di Origine Protetta.
Tra l'altro, i tuberi importati dall'Egitto vengono sottoposti a controlli fitosanitari, per controllare ché le patate non siano infette da un organismo nocivo di quarantena, il batterio Ralstonia solanacearum, causa dell'avvizzimento batterico o marciume bruno della patata, il quale potrebbe a sua volta contaminare e danneggiare seriamente - in caso di diffusione - le produzioni locali.
"In Puglia va incentivato il consumo di prodotto locale, a partire dalla punta di diamante rappresentata dalla patata 'Sieglinde' di Galatina -- aggiunge ilDirettore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - alle produzioni di qualità raccolte a Bari, BAT e Foggia, garantendo ai consumatori un prodotto di sicura provenienza, certificato e di elevata qualità e ai produttori un adeguato ritorno economico. Il consumo di patate in Italia si attesta sui 39 Kg/pro capite all'anno con un andamento abbastanza costante, che si traduce nella commercializzazione per il 70% circa verso la distribuzione organizzata e per il restante 30% verso i canali di vendita tradizionali, di circa 2,2 milioni di tonnellate, mentre se ne producono solo 14 milioni di quintali".
Sono 2785 gli ettari coltivati in Puglia a patata primaticcia e comune, per una produzione totale di 630mila quintali. Rispetto alla produzione di patate novelle, la raccolta avviene precocemente, tra la seconda metà di marzo e giugno nel Salento e da maggio a metà luglio sulla costa jonica. Il tubero non ancora completamente maturo (non c'è ancora il completo indurimento della buccia) viene immediatamente destinato al mercato per essere consumato.
La Patata Novella di Galatina ha ottenuto (Gazzetta Ufficiale del 23-09-2015) la Denominazione di Origine Protetta.