Politica
Civita, Faraone e Di Pilato, nuovo ospedale Andria: «Sindaco Bruno si dimetta senza atti regionali conseguenziali»
«La centrale delle ambulanze del 118 sia da collocare nel nuovo ospedale provinciale di Andria»
Andria - giovedì 18 gennaio 2024
2.02
Nuova nota del consigliere comunale indipendente Andria Nicola Civita e dei consiglieri comunali M5S Andria Doriana Faraone e Pietro Di Pilato.
«Torniamo sull'argomento nuovo ospedale provinciale da 400 posti letto di Andria con polo universitario e sulle condizioni in cui versa l'ospedale Bonomo, poichè vogliamo aderire all'invito per un sereno confronto, pervenuto da alcuni esponenti della maggioranza della Sindaca Bruno. Andiamo quindi, con pacatezza, ad analizzare i fatti con gli ultimi aggiornamenti.
«Torniamo sull'argomento nuovo ospedale provinciale da 400 posti letto di Andria con polo universitario e sulle condizioni in cui versa l'ospedale Bonomo, poichè vogliamo aderire all'invito per un sereno confronto, pervenuto da alcuni esponenti della maggioranza della Sindaca Bruno. Andiamo quindi, con pacatezza, ad analizzare i fatti con gli ultimi aggiornamenti.
Finanziamenti già esistenti persi, finanziamenti che comunque saranno ripresi. E ci mancherebbe che fossero stati persi completamente! Ma la politica, in particolare quella regionale, sul fatto che sia trascorso un tempo tale (30 mesi) da dover "rifare la domanda", ritiene di avere qualche responsabilità o no?
Andiamo avanti.
Esponenti regionali hanno affermato che è colpa della burocrazia con le sue lungaggini se il nuovo ospedale provinciale di Andria è lungi dall'essere realizzato. Sarà anche così! Ma i politici regionali che hanno governato questa "lenta burocrazia" cosa hanno fatto nel frattempo? Si sono distratti? E questi "burocrati lenti" non sono per caso stati nominati anche dagli stessi politici che oggi si lamentano del loro operato? E se sono così lenti come la politica che li ha nominati e li governa dice, perché non si rimuovono e si trovano altre soluzioni?
Altri esponenti regionali continuano a rilasciare interviste o a partecipare a trasmissioni televisive e continuano a fare affermazioni al futuro, sarà fatto questo… sarà questo quello…. L'ultima promessa prevede che il nuovo ospedale provinciale di Andria sarà avviato il 2025, quindi ancora un altro anno, mentre l'Ospedale Bonomo è sempre più in difficoltà.
Andiamo ancora avanti.
Senza entrare nel merito della questione, la cronaca riporta che la Sindaca Bruno, per il dimensionamento scolastico della nostra città, ha continuamente tempestato l'assessore regionale al ramo per ottenere il cambio della delibera come poi ha ottenuto. Bene!
E quindi ci chiediamo: perché la Sindaca Bruno non ha "continuamente tempestato" la Regione anche per l'ormai incredibile vicenda del nuovo ospedale provinciale di Andria e per la situazione in cui versa il Bonomo?
La problematica scolastica e quella sanitaria della nostra città non sono meritevoli di pari attenzione?
Dopo questa analisi pacata dei fatti, pare che le soluzioni siano:
- Rimuovere i burocrati lenti dal procedimento del nuovo ospedale provinciale di Andria;
- Tempestare continuamente la Regione fino a quando non avviano la gara per realizzarlo.
Inoltre riteniamo che:
- la centrale delle ambulanze del 118 sia da collocare nel nuovo ospedale provinciale di Andria.
- vada progettata e finanziata la viabilità di accesso.
- vada progettata, con altri fondi, una linea ferroviaria che colleghi il nuovo ospedale alla città come già fatto per l'ospedale di Barletta, anche se noi abbiamo, in passato, proposto che questa nuova linea ferroviaria proceda per Montegrosso fino a Canosa, dove intercetterebbe la linea ferroviaria già esistente che porta a Minervino e Spinazzola, poiché trattasi di un ospedale provinciale.
Infine rinnoviamo la nostra richiesta alla Sindaca Bruno di dimettersi se il Presidente Emiliano non adotterà subito atti chiari finalizzati alla realizzazione di questo ospedale i cui posti letto, in verità, servono a diminuire la carenza per cui i cittadini della BAT devono essere ricoverati o in un corridoio o altrove.
Rispetto a questa situazione inaccettabile che i cittadini subiscono, ovviamente anche noi siamo pronti a dimetterci facendoci carico della nostra parte di responsabilità, come già detto in altre occasioni».