
Territorio
Cinghiali, Legambiente: «Interventi di prevenzione e di contenimento sistematici»
Il presidente Tarantini è intervenuto nell'incontro-dibattito sul fenomeno
Andria - giovedì 1 ottobre 2015
15.44
La Legambiente Puglia ha partecipato all'incontro promosso dall'Assessore regionale all'Agricoltura Leo Di Gioia sul fenomeno della presenza dei cinghiali nelle aree agricole e protette della Puglia nonché in prossimità dei centri abitati.
Nel corso della riunione è emersa la necessità di procedere con un intervento organico per arginare il fenomeno e le problematiche connesse alla presenza dei cinghiali e di individuare misure concrete utili a ridurre la densità della popolazione di cinghiali, al fine di arginare i danni che gli stessi provocano alle colture e alle attività agricole in generale, predisponendo, al contempo, azioni di tutela sanitaria e di prevenzione dei rischi per le persone e per l'incolumità degli automobilisti.
«Legambiente - spiega Tarantini - ha proposto di intervenire immediatamente con gli strumenti legislativi vigenti e di effettuare interventi di prevenzione e di contenimento della popolazione di cinghiale, attraverso catture e altre azioni selettive, che siano però sistematiche in tutto il territorio regionale e continuative nel tempo, con programmi almeno triennali, ed operando in maniera sinergica con i servizi veterinari delle ASL territorialmente competenti, coinvolgendo tutti gli organi individuati dalla legge per fronteggiare il problema contingente. Infine, è necessario pensare ad una filiera che gestisca la presenza dei cinghiali, controllandone l'eccessiva proliferazione, sviluppando sul territorio condizioni idonee per l'utilizzo virtuoso degli animali catturati che, dopo il controllo veterinario, potranno essere introdotti sul mercato, e incentivando, così, una filiera legale di commercializzazione in grado di aiutare l'economia dei territori».
Nel corso della riunione è emersa la necessità di procedere con un intervento organico per arginare il fenomeno e le problematiche connesse alla presenza dei cinghiali e di individuare misure concrete utili a ridurre la densità della popolazione di cinghiali, al fine di arginare i danni che gli stessi provocano alle colture e alle attività agricole in generale, predisponendo, al contempo, azioni di tutela sanitaria e di prevenzione dei rischi per le persone e per l'incolumità degli automobilisti.
«Legambiente - spiega Tarantini - ha proposto di intervenire immediatamente con gli strumenti legislativi vigenti e di effettuare interventi di prevenzione e di contenimento della popolazione di cinghiale, attraverso catture e altre azioni selettive, che siano però sistematiche in tutto il territorio regionale e continuative nel tempo, con programmi almeno triennali, ed operando in maniera sinergica con i servizi veterinari delle ASL territorialmente competenti, coinvolgendo tutti gli organi individuati dalla legge per fronteggiare il problema contingente. Infine, è necessario pensare ad una filiera che gestisca la presenza dei cinghiali, controllandone l'eccessiva proliferazione, sviluppando sul territorio condizioni idonee per l'utilizzo virtuoso degli animali catturati che, dopo il controllo veterinario, potranno essere introdotti sul mercato, e incentivando, così, una filiera legale di commercializzazione in grado di aiutare l'economia dei territori».