Politica
Cicloturismo e territorio, Zinni: «Nel Nord Barese c'è un tesoro»
Incontro nel comitato di Corso Cavour con Tito e Sgaramella
Andria - domenica 22 marzo 2015
8.43
Iniziano gli incontri tematici all'interno del comitato elettorale "Materia Prima" di Sabino Zinni, candidato alla regione per la lista Emiliano, in corso Cavour ad Andria: ieri sera è stata la volta dell'incontro "CicloMurgia: il cicloturismo nel Parco dell'Alta Murgia". Ospiti della serata sono stati il presidente dell'associazione CicloMurgia Filippo Tito e Sabino Sgaramella direttore di un'agenzia viaggi. «La BAT nasconde un tesoro che bisogna portare all'esterno mettendo in contatto tutti i protagonisti in campo». Sono state le prime parole del candidato Zinni. «Abbiamo uno splendido Parco come quello dell'Alta Murgia che deve essere necessariamente volano di sviluppo. Ma non uno sviluppo di massa, bensì un turismo più di qualità per connettere monumenti, città, ambiente e territorio».
Proprio il progetto CicloMurgia si propone di valorizzare il patrimonio naturalistico e culturale dell'Alta Murgia attraverso la promozione e la gestione di servizi per il cicloturista: «Il cicloturismo è uno dei tanti settori che bisogna continuare a valorizzare - ha ribadito Zinni - la Regione Puglia ha fatto tantissimo in questi anni, ha operato nella direzione giusta ma la BAT, rispetto ad altri territori, è rimasta più indietro. La nostra Provincia è la maglia nera dei territori pugliesi che hanno registrato ottimi risultati nonostante la persistente crisi. Noi vogliamo, come già detto, un turismo di qualità e non solo, vogliamo che i turisti giungano nella nostra terra non per passare acriticamente, bensì per restare diversi giorni e scoprire tutto il patrimonio naturalistico e territoriale. Il Castel del Monte può essere un valore aggiunto straordinario, è Patrimonio dell'UNESCO assieme ad altri pochissimi siti della nostra Puglia, ma l'attrattiva si costruisce solo connettendo i territori anche attraverso i progetti di CicloMurgia».
Di avviso identico anche Sabino Sgaramella, da anni impegnato in questo campo: «Gli enti possono favorire l'insediamento di nuove attività nel campo turistico - ha detto Sgaramella - gli enti possono e devono farsi garanti di un coordinamento tra i diversi soggetti in campo, gli enti devono sburocratizzare l'accesso alle licenze e modificare l'approccio verso quelli che sono i beni culturali ed il territorio. Solo così potremo davvero e con cognizione di causa parlare di turismo - ha concluso Sgaramella - abbiamo tanta strada da fare e soprattutto c'è da costruire un tessuto dell'accoglienza che non sempre funziona e che deve necessariamente confrontarsi con un turismo globale e sempre più esigente».
Proprio il progetto CicloMurgia si propone di valorizzare il patrimonio naturalistico e culturale dell'Alta Murgia attraverso la promozione e la gestione di servizi per il cicloturista: «Il cicloturismo è uno dei tanti settori che bisogna continuare a valorizzare - ha ribadito Zinni - la Regione Puglia ha fatto tantissimo in questi anni, ha operato nella direzione giusta ma la BAT, rispetto ad altri territori, è rimasta più indietro. La nostra Provincia è la maglia nera dei territori pugliesi che hanno registrato ottimi risultati nonostante la persistente crisi. Noi vogliamo, come già detto, un turismo di qualità e non solo, vogliamo che i turisti giungano nella nostra terra non per passare acriticamente, bensì per restare diversi giorni e scoprire tutto il patrimonio naturalistico e territoriale. Il Castel del Monte può essere un valore aggiunto straordinario, è Patrimonio dell'UNESCO assieme ad altri pochissimi siti della nostra Puglia, ma l'attrattiva si costruisce solo connettendo i territori anche attraverso i progetti di CicloMurgia».
Di avviso identico anche Sabino Sgaramella, da anni impegnato in questo campo: «Gli enti possono favorire l'insediamento di nuove attività nel campo turistico - ha detto Sgaramella - gli enti possono e devono farsi garanti di un coordinamento tra i diversi soggetti in campo, gli enti devono sburocratizzare l'accesso alle licenze e modificare l'approccio verso quelli che sono i beni culturali ed il territorio. Solo così potremo davvero e con cognizione di causa parlare di turismo - ha concluso Sgaramella - abbiamo tanta strada da fare e soprattutto c'è da costruire un tessuto dell'accoglienza che non sempre funziona e che deve necessariamente confrontarsi con un turismo globale e sempre più esigente».