Politica
Chiusura Euronics, Frisardi: «Niente incentivi per chi licenzia»
Il Segretario del Movimento Schittulli solidarizza con i dipendenti
Andria - lunedì 26 gennaio 2015
15.55
«Massima solidarietà ai venti dipendenti in corso di licenziamento all'Euronics, presso l'Ipercoop, di Andria». Si apre così la nota stampa di Angelo Frisardi del Movimento Schittulli sull'ormai nota e triste vicenda della chiusura del punto vendita andriese della catena di elettronica. Tanti hanno già comunicato la loro solidarietà ma lo stesso Frisardi parte da una proposta: «Giunga la nostra solidarietà a questi ragazzi che dovranno reinventarsi un lavoro sul mercato ma giunga, altresì, la nostra proposta concreta: in maniera rigida e netta, oltre un certo numero di operai, ove si operassero licenziamenti e delocalizzazioni, le imprese non devono poter accedere ad alcuna forma di incentivo per nuove assunzioni e devono essere vietate vendite sotto costo direttamente ai consumatori finali, preferendo una ricollocazione vantaggiosa delle merci tra i rivenditori del territorio».
Questa la proposta di Frisardi che, tuttavia, rilancia la sua visione a ritroso del cammino operato per la nascita della Galleria Commerciale in cui è insistito il negozio di elettronica: «Dispiace constatare che a distanza di anni Andria e gli andriesi sono ancora più vittime di speculazioni di ogni tipo, sia dalla politica locale sia da quella nazionale - ha detto Frisardi - Irresponsabile e triste l'atteggiamento della sinistra che ha condotto la nostra Città prima dell'Amministrazione Giorgino e che oggi vorrebbe presentarsi come illibata alle prossime competizioni elettorali. Anni addietro c'è chi ha speculato, con la nascita del Centro Commerciale, sull'edilizia residenziale sviluppatasi nelle immediate vicinanze dello stesso; c'è chi ha speculato sull'edilizia residenziale diffusa in città e senza una chiara programmazione del territorio ma non ha puntato sulla infrastrutturazione della zona P.I.P., cioè di quella zona che oggi doveva essere il cuore pulsante di Andria; c'è chi ha speculato posizioni sindacali concordando, con la proprietà dei grandi centri commerciali, solo accordi di lavoro precari senza considerare lo sviluppo del tessuto economico di Andria; c'è chi ha barattato posizioni politiche, per mero prestigio e interesse personale, ma che hanno indotto un fermo ed un ingessamento delle opere pubbliche in Città».
Poi la difesa dell'attività svolta in questi cinque anni di governo della Città: «In questi cinque anni si operato tanto, recuperando il lavoro perso e tracciando percorsi seri, concreti, certi - ha ricordato Frisardi - Ma il lavoro è tanto e tanto male è stato fatto nel passato perché basti qualche anno per risanare tutto. Ciò che non si è fatto ieri tende a sfogare drammaticamente i propri effetti oggi, con una retrocessione economica internazionale mai vissuta da tutti i Paesi. L'Euronics è solo una delle ultime vicende in Città ma in Italia c'è un trend catastrofico! Aziende ed autonomi giornalmente chiudono e i dipendenti perdono il proprio lavoro nell'assoluto silenzio delle Istituzioni nazionali. Il Governo di Renzi promette solo un futuro di chimere ma fa vivere un presente di tasse a tutto spiano! Se la Politica nazionale e il mondo Sindacale vuole fare veramente qualcosa per questi ragazzi - ha concluso Firsardi - e per tutti coloro che sono titolari di aziende allora che si avviino percorsi di riforma del sistema concreti e non farlocchi, che si parli un linguaggio costruttivo e trasparente e non volto solo all'acquisizione del consenso sulle sfortune altrui!».
Questa la proposta di Frisardi che, tuttavia, rilancia la sua visione a ritroso del cammino operato per la nascita della Galleria Commerciale in cui è insistito il negozio di elettronica: «Dispiace constatare che a distanza di anni Andria e gli andriesi sono ancora più vittime di speculazioni di ogni tipo, sia dalla politica locale sia da quella nazionale - ha detto Frisardi - Irresponsabile e triste l'atteggiamento della sinistra che ha condotto la nostra Città prima dell'Amministrazione Giorgino e che oggi vorrebbe presentarsi come illibata alle prossime competizioni elettorali. Anni addietro c'è chi ha speculato, con la nascita del Centro Commerciale, sull'edilizia residenziale sviluppatasi nelle immediate vicinanze dello stesso; c'è chi ha speculato sull'edilizia residenziale diffusa in città e senza una chiara programmazione del territorio ma non ha puntato sulla infrastrutturazione della zona P.I.P., cioè di quella zona che oggi doveva essere il cuore pulsante di Andria; c'è chi ha speculato posizioni sindacali concordando, con la proprietà dei grandi centri commerciali, solo accordi di lavoro precari senza considerare lo sviluppo del tessuto economico di Andria; c'è chi ha barattato posizioni politiche, per mero prestigio e interesse personale, ma che hanno indotto un fermo ed un ingessamento delle opere pubbliche in Città».
Poi la difesa dell'attività svolta in questi cinque anni di governo della Città: «In questi cinque anni si operato tanto, recuperando il lavoro perso e tracciando percorsi seri, concreti, certi - ha ricordato Frisardi - Ma il lavoro è tanto e tanto male è stato fatto nel passato perché basti qualche anno per risanare tutto. Ciò che non si è fatto ieri tende a sfogare drammaticamente i propri effetti oggi, con una retrocessione economica internazionale mai vissuta da tutti i Paesi. L'Euronics è solo una delle ultime vicende in Città ma in Italia c'è un trend catastrofico! Aziende ed autonomi giornalmente chiudono e i dipendenti perdono il proprio lavoro nell'assoluto silenzio delle Istituzioni nazionali. Il Governo di Renzi promette solo un futuro di chimere ma fa vivere un presente di tasse a tutto spiano! Se la Politica nazionale e il mondo Sindacale vuole fare veramente qualcosa per questi ragazzi - ha concluso Firsardi - e per tutti coloro che sono titolari di aziende allora che si avviino percorsi di riforma del sistema concreti e non farlocchi, che si parli un linguaggio costruttivo e trasparente e non volto solo all'acquisizione del consenso sulle sfortune altrui!».