Panorama di Andria
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Commento

Chiusura Camera di Commercio, Montaruli: "Andria umiliata dai suoi rappresentanti"

Il presidente Unibat: "Altro che chiusura, lo sportello di Andria va invece potenziato"

Inesorabilmente arriva la data circa la chiusura dello sportello decentrato della Camera di Commercio, situato ad Andria al quartiere Europa, ovvero il 1° luglio 2017.

A fronte dei silenzi dell'Ente camerale, dei due rappresentanti andriesi che siedono ai vertici del consesso, che ricordiamo essere il Cavaliere del Lavoro Giovanni Pomarico, patron di Megamark e del gruppo Selex e del presidente di Confapi Bari-Bat, Salvatore Liso, vi sono, di contro le prese di posizione delle organizzazioni di categoria e da ultima la nota della Terza Consulta della Città di Andria.

Va preliminarmente ricordato che il fitto di questi locali privati in cui si trova la sede decentrata della Camera di Commercio, erano pagati già dall'insediamento di questo ufficio dal Comune di Andria. All'Ente camerale barese rimaneva praticamente il solo pagamento degli studenti dei dipendenti che prestavano servizio in questa sede.
Orbene una delle ipotesi lanciate dalle organizzazioni di Categoria, sarebbe quella di vedere traslocare tale ufficio in locali di proprietà comunale, vedasi via Bari dove si trova il Servizio Tributi, in quanto si trovano numerosi ambienti praticamente vuoti. L'Ente camerale, a fronte dei contributi e tasse annuali che commercianti ed artigiani pagano annualmente, rimarrebbe il solo onere di pagamenti degli stipendi dei propri dipendenti, ma due o tre dipendenti dislocati ad Andria, sarebbero ampiamente coperti dai tributi pagati dagli associati di Andria della Camera di Commercio.

Nell'ennesima nota inviata da Savino Montaruli, presidente di Unimpresa Bat, viene sottolineato che "Senza giustificazioni plausibili, reali, condivise e comunque mai rese note prima della decisione" viene riaffermata "la chiusura dello Sportello nella città federiciana invitando gli andriesi, cittadini, imprenditori, professionisti e mondo associazionistico a recarsi a Barletta per il disbrigo pratiche".

E Montaruli prosegue: "A nulla dunque sarebbe valsa la deliberazione di un intero consiglio comunale; l'impegno delle istituzioni, quale sia stato non lo si conosce ancora; la presa di distanza, almeno a mezzo di uno scarno comunicato stampa, del presidente della Confcommercio di Andria dal suo stesso Presidente superiore che ha addirittura proposto la chiusura dello Sportello e neppure, a questo punto, la richiesta della 3^ Consulta né quella di Associazioni quali Unimpresa Bat e Dottori e Ragionieri Commercialisti che non sono restate nel guscio, come tutte le altre, divulgando una notizia che si voleva tenere celata proprio al mondo associazionistico e all'utenza fino al giorno del funesto evento cioè il primo luglio 2017".

A proposito della decisione definitiva della Giunta camerale il rappresentante Unibat, Savino Montaruli, componente effettivo eletto della 1^, 3^ e 4^ Consulta comunale ma anche in qualità di utente e soprattutto di soggetto regolarmente iscritto alla Camera di Commercio di Bari, in regola con i versamenti dovuti nella sua qualità di Agente e Rappresentante di Commercio iscritto al'Albo dal 1992, ha aggiunto: "Denoto con rammarico, con profonda delusione e con estremo sconcerto che la futilità continua a prevalere sul reale interesse collettivo e generale di cittadini ed utenti. Una ingiustificata motivazione alla base di una decisione così importante; lo Sportello della Camera di Commercio ad Andria va potenziato, non chiuso. Il silenzio pressoché assoluto e la nonchalance addirittura dei rappresentanti andriesi che siedono in quella Giunta e che dovrebbero rappresentare gli interessi del territorio che li ha onorati di tale privilegio e prestigio mi lascia esterrefatto. Dopo che la Provincia Bat è stata di fatto espropriata del diritto di avere la "sua" Camera di Commercio pur avendone titoli e numeri, senza che questa ingiustizia sia mai stata giustificata dagli autori di accordi e di strategie che nulla hanno o hanno avuto a che fare con l'interesse pubblico e che un giorno qualcuno dovrà pur spiegare ai quattrocentomila abitanti della Provincia Bat; dopo che la città di Andria si vede progressivamente privare dei suoi più importanti uffici ormai traslocati altrove e dopo che gli imprenditori andriesi hanno dato così tante risorse proprio alla camera di commercio di Bari che sta continuando ad utilizzarle a proprio uso e discrezionalità, come raccontano gli atti pubblicati, si arriva addirittura alla chiusura dello Sportello ad Andria senza neppure una minima disponibilità a ricercare una soluzione in economicità, non presentandosi neppure all'invito a partecipare ad una riunione istituzionale qual è quella della Consulta.

Ma si può arrivare a tanto? Possibile che il rispetto istituzionale possa essere messo sotto ai piedi in questo modo nell'indifferenza generale? I Cittadini, le Associazioni, gli Utenti, in questa città, dove sono finiti? Sono sconcertato e sarebbe veramente facile, fin troppo facile andare oltre quindi mia auguro solamente che quando, alla fine, anche gli ultimi spiragli, le ultime speranze per questa città e per questo territorio saranno irrimediabilmente perdute nessuno si permetta di dire di non saperlo, di non esserne stato informato, di esserne inconsapevole ed ignaro. No, almeno questo nessuno potrà permettersi di dirlo", ha quindi concluso Montaruli.
  • Savino Montaruli
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