
Vita di città
Chiuso il Sant'Angelo dei Ricchi. Sbarrato il dialogo con l'ass. Lopetuso
2 anni e 2 mesi di ritardo nella consegna mentre nessuna spiegazione giunge dalle istituzioni
Andria - mercoledì 17 ottobre 2018
07.00
Mentre senza difficoltà si elargiscono scadenze puntualmente disattese, decisamente più avari si è con le spiegazioni, pur dovute, alla cittadinanza.
In merito alla mancata riapertura dello stadio Sant'Angelo dei Ricchi abbiamo interrogato più e più volte in questi giorni Michele Lopetuso, Assessore allo Sport e alle Opere Pubbliche, che ha eluso ogni possibilità di confronto.
Quali sono le motivazioni del reiterato ritardo nella riapertura del circolo sportivo, importante fulcro della vita sportiva cittadina? Questa la domanda rivoltagli, a cui però non abbiamo ricevuto risposta nonostante le insistenze.
Nell'amministrazione delle inaugurazioni fatte di tagli di nastri davanti alle telecamere e innumerevoli proroghe nelle scadenze dei lavori, non accettiamo il "no commmet". Nel periodo del dissesto, in cui le mense scolastiche saltano, le piscine rischiano la chiusura, i sussidi scolastici si fanno attendere, pretendiamo almeno che i nostri addetti al settore si rendano disponibili a fornire motivazioni che rendano più comprensibili, e più ottimisticamente pazienti, i cittadini spesso disillusi. Nell'era delle scadenze annunciate al megafono, ci aspettiamo almeno una smentita sottovoce. Operazione ardua, si sa, ma non impossibile.
«Nell'arco di massimo venti giorni la struttura sarà fruibile», aveva assicurato trentacinque giorni fa l'assessore. Sono passati due anni e otto mesi da quando, l'11 febbraio 2016, l'Amministrazione Comunale aveva consegnato lo stadio "Sant'Angelo" alla ditta appaltatrice. Ovvero circa novecentosessanta giorni, ben oltre i centottanta previsti inizialmente.
Dalla presunta scadenza, innumerevoli sono state le date annunciate: febbraio 2017, novembre 2017, dicembre 2017, gennaio 2018, maggio 2018 e infine lo scorso settembre. Risulta superfluo sottolineare i disagi che questo ha creato alla comunità sportiva andriese.
I lavori, come affermato in consiglio comunale dall'assessore, sono conclusi. Che questi ritardi siano dovuti collaudo tecnico amministrativo? Se così fosse, ci piacerebbe comunque esserne informati. Ma non ci è dato sapere. Con la speranza che questo silenzio sia solo il preludio a un'imminente riapertura del centro sportivo, restiamo in religiosa attesa.
In merito alla mancata riapertura dello stadio Sant'Angelo dei Ricchi abbiamo interrogato più e più volte in questi giorni Michele Lopetuso, Assessore allo Sport e alle Opere Pubbliche, che ha eluso ogni possibilità di confronto.
Quali sono le motivazioni del reiterato ritardo nella riapertura del circolo sportivo, importante fulcro della vita sportiva cittadina? Questa la domanda rivoltagli, a cui però non abbiamo ricevuto risposta nonostante le insistenze.
Nell'amministrazione delle inaugurazioni fatte di tagli di nastri davanti alle telecamere e innumerevoli proroghe nelle scadenze dei lavori, non accettiamo il "no commmet". Nel periodo del dissesto, in cui le mense scolastiche saltano, le piscine rischiano la chiusura, i sussidi scolastici si fanno attendere, pretendiamo almeno che i nostri addetti al settore si rendano disponibili a fornire motivazioni che rendano più comprensibili, e più ottimisticamente pazienti, i cittadini spesso disillusi. Nell'era delle scadenze annunciate al megafono, ci aspettiamo almeno una smentita sottovoce. Operazione ardua, si sa, ma non impossibile.
«Nell'arco di massimo venti giorni la struttura sarà fruibile», aveva assicurato trentacinque giorni fa l'assessore. Sono passati due anni e otto mesi da quando, l'11 febbraio 2016, l'Amministrazione Comunale aveva consegnato lo stadio "Sant'Angelo" alla ditta appaltatrice. Ovvero circa novecentosessanta giorni, ben oltre i centottanta previsti inizialmente.
Dalla presunta scadenza, innumerevoli sono state le date annunciate: febbraio 2017, novembre 2017, dicembre 2017, gennaio 2018, maggio 2018 e infine lo scorso settembre. Risulta superfluo sottolineare i disagi che questo ha creato alla comunità sportiva andriese.
I lavori, come affermato in consiglio comunale dall'assessore, sono conclusi. Che questi ritardi siano dovuti collaudo tecnico amministrativo? Se così fosse, ci piacerebbe comunque esserne informati. Ma non ci è dato sapere. Con la speranza che questo silenzio sia solo il preludio a un'imminente riapertura del centro sportivo, restiamo in religiosa attesa.