Eventi e cultura
Chiesa San Luigi a Castel del Monte, incontro con Don Gigi Verdi della Comunità di Romena
Il 17 luglio nuovo appuntamento con il programma culturale "Paesaggi umani e spirituali"
Andria - sabato 13 luglio 2019
7.01
Il programma "Paesaggi umani e spirituali" si arricchisce ogni giorno di un nuovo entusiasmante appuntamento. Il giorno 17 luglio alle ore 20.00 presso la chiesa San Luigi a Castel del Monte avrà luogo un interessante incontro con Don Gigi Verdi della Comunità di Romena (Arezzo) dal tema: "L'importanza di un cammino comunitario umano e spirituale".
Don Luigi Verdi è il responsabile della Fraternità di Romena. Nato a San Giovanni Valdarno (Ar) nel 1958, don Luigi ha cominciato subito il suo cammino di sacerdote in Casentino, a Pratovecchio. Nel 1991, dopo una profonda crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un'esperienza di fraternità.
E' cominciato così il cammino di Romena. In pochi anni la pieve, che era sporadicamente visitata da qualche gruppo di turisti e utilizzata dai pochi parrocchiani, è divenuta un luogo d'incontro per migliaia di viandanti in cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di relazioni.
"Camminare insieme, pregare insieme, lavorare insieme: ecco la nostra strada maestra verso l'unità dei cristiani". Questo ha detto Papa Francesco, tornando da uno dei suoi ultimi viaggi ed è da questo che vogliamo partire e ri-partire. Noi ci portiamo dietro il fardello delle nostre contro-testimonianze passate e presenti, ma d'altro canto la scoperta del Vangelo è per molti una meraviglia profonda e duratura. Il Vangelo ci fa toccare l'eterna novità di Cristo, il ringiovanimento permanente operato dallo Spirito Santo. Papa Francesco ha poi continuato: "Nessuno di noi è figlio unico, ciascuno si deve prendere cura dei fratelli nell'unica famiglia umana, perché non vi sia indifferenza nei riguardi del fratello, di ogni fratello".
"Da Lui discende ogni paternità e maternità. In Lui è l'origine di tutto il bene e della nostra stessa vita. 'Padre nostro' è allora la formula della vita, quella che rivela la nostra identità: siamo figli amati. E' la formula che risolve il teorema della solitudine e il problema dell'orfanezza. E' l'equazione che indica cosa fare: amare Dio, nostro Padre, e gli altri, nostri fratelli. E' la preghiera del noi, della Chiesa; una preghiera senza io e senza mio, tutta volta al tu di Dio e che si coniuga solo alla prima persona plurale".
Per questo ha proposto di seguire l'esempio di san Luigi Gonzaga: "Scegliamo la semplicità del pane per ritrovare il coraggio del silenzio e della preghiera, lievito di una vita veramente umana. Scegliamo le persone rispetto alle cose, perché fermentino relazioni personali, non virtuali. Torniamo ad amare la fragranza genuina di quel che ci circonda. Quando ero piccolo, a casa, se il pane cadeva dalla tavola, ci insegnavano a raccoglierlo subito e a baciarlo".
E il pane porta come conseguenza il perdono: "Il perdono rinnova, fa miracoli. Pietro sperimentò il perdono di Gesù e diventò pastore del suo gregge; Saulo diventò Paolo dopo il perdono ricevuto da Stefano; ciascuno di noi rinasce creatura nuova quando, perdonato dal Padre, ama i fratelli. Solo allora immettiamo nel mondo novità vere, perché non c'è novità più grande del perdono, che cambia il male in bene. Lo vediamo nella storia cristiana. Perdonarci tra noi, riscoprirci fratelli dopo secoli di controversie e lacerazioni, quanto bene ci ha fatto e continua a farci! Il Padre è felice quando ci amiamo e perdoniamo di vero cuore. E allora ci dona il suo Spirito".
Non porteremo frutto senza aiutarci a vicenda a rimanere uniti a Lui. In uscita, verso le molteplici periferie esistenziali di oggi, per portare insieme la grazia risanante del Vangelo all'umanità sofferente. Potremmo chiederci se stiamo camminando davvero o soltanto a parole, se presentiamo i fratelli al Signore e li abbiamo veramente a cuore oppure sono lontani dai nostri reali interessi. Potremmo chiederci anche se il nostro cammino è un ritornare sui nostri passi o un convinto andare al mondo per portarvi il Signore.
Per info rivolgersi presso la chiesa San Luigi a Castel del Monte o al numero 331-2491530.
Don Luigi Verdi è il responsabile della Fraternità di Romena. Nato a San Giovanni Valdarno (Ar) nel 1958, don Luigi ha cominciato subito il suo cammino di sacerdote in Casentino, a Pratovecchio. Nel 1991, dopo una profonda crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un'esperienza di fraternità.
E' cominciato così il cammino di Romena. In pochi anni la pieve, che era sporadicamente visitata da qualche gruppo di turisti e utilizzata dai pochi parrocchiani, è divenuta un luogo d'incontro per migliaia di viandanti in cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di relazioni.
"Camminare insieme, pregare insieme, lavorare insieme: ecco la nostra strada maestra verso l'unità dei cristiani". Questo ha detto Papa Francesco, tornando da uno dei suoi ultimi viaggi ed è da questo che vogliamo partire e ri-partire. Noi ci portiamo dietro il fardello delle nostre contro-testimonianze passate e presenti, ma d'altro canto la scoperta del Vangelo è per molti una meraviglia profonda e duratura. Il Vangelo ci fa toccare l'eterna novità di Cristo, il ringiovanimento permanente operato dallo Spirito Santo. Papa Francesco ha poi continuato: "Nessuno di noi è figlio unico, ciascuno si deve prendere cura dei fratelli nell'unica famiglia umana, perché non vi sia indifferenza nei riguardi del fratello, di ogni fratello".
"Da Lui discende ogni paternità e maternità. In Lui è l'origine di tutto il bene e della nostra stessa vita. 'Padre nostro' è allora la formula della vita, quella che rivela la nostra identità: siamo figli amati. E' la formula che risolve il teorema della solitudine e il problema dell'orfanezza. E' l'equazione che indica cosa fare: amare Dio, nostro Padre, e gli altri, nostri fratelli. E' la preghiera del noi, della Chiesa; una preghiera senza io e senza mio, tutta volta al tu di Dio e che si coniuga solo alla prima persona plurale".
Per questo ha proposto di seguire l'esempio di san Luigi Gonzaga: "Scegliamo la semplicità del pane per ritrovare il coraggio del silenzio e della preghiera, lievito di una vita veramente umana. Scegliamo le persone rispetto alle cose, perché fermentino relazioni personali, non virtuali. Torniamo ad amare la fragranza genuina di quel che ci circonda. Quando ero piccolo, a casa, se il pane cadeva dalla tavola, ci insegnavano a raccoglierlo subito e a baciarlo".
E il pane porta come conseguenza il perdono: "Il perdono rinnova, fa miracoli. Pietro sperimentò il perdono di Gesù e diventò pastore del suo gregge; Saulo diventò Paolo dopo il perdono ricevuto da Stefano; ciascuno di noi rinasce creatura nuova quando, perdonato dal Padre, ama i fratelli. Solo allora immettiamo nel mondo novità vere, perché non c'è novità più grande del perdono, che cambia il male in bene. Lo vediamo nella storia cristiana. Perdonarci tra noi, riscoprirci fratelli dopo secoli di controversie e lacerazioni, quanto bene ci ha fatto e continua a farci! Il Padre è felice quando ci amiamo e perdoniamo di vero cuore. E allora ci dona il suo Spirito".
Non porteremo frutto senza aiutarci a vicenda a rimanere uniti a Lui. In uscita, verso le molteplici periferie esistenziali di oggi, per portare insieme la grazia risanante del Vangelo all'umanità sofferente. Potremmo chiederci se stiamo camminando davvero o soltanto a parole, se presentiamo i fratelli al Signore e li abbiamo veramente a cuore oppure sono lontani dai nostri reali interessi. Potremmo chiederci anche se il nostro cammino è un ritornare sui nostri passi o un convinto andare al mondo per portarvi il Signore.
Per info rivolgersi presso la chiesa San Luigi a Castel del Monte o al numero 331-2491530.