Religioni
"Che Vita Meravigliosa": una Via Crucis per i giovani di Andria all'Oratorio Salesiano
Ieri sera il momento di preghiera presieduto dal vescovo diocesano Mons. Luigi Mansi
Andria - martedì 30 marzo 2021
11.32
"Che Vita Meravigliosa" è il titolo scelto per la Via Crucis organizzata con i giovani della città di Andria, e svoltasi ieri sera nel cortile dell'Oratorio Salesiano nel pieno rispetto delle normative anti-covid. Un momento molto bello e particolare, presieduto dal vescovo diocesano Mons. Luigi Mansi, e preparato dal Servizio di Pastorale Giovanile, dal Settore Giovani di Azione Cattolica Diocesana, dal Forum di Formazione all'Impegno Sociale e Politico cittadino e dai Salesiani di Andria. All'appuntamento hanno partecipato tre giovani di ciascuna parrocchia della città, e ai quali era stato precedentemente assegnato un pass per poter accedere all'oratorio.
L'idea di fondo della Via Crucis è una rivisitazione in chiave giovanile del cammino doloroso compiuto da Gesù: sei stazioni, a ciascuna delle quali è stata accostata una tematica che attraversa il vissuto dei giovani ovvero la criminalità organizzata (hanno portato la croce il sindaco Giovanna Bruno e il Comandante della Polizia Locale, Riccardo Zingaro), la salvaguardia del Creato (a portare la croce il gruppo scout Assoraider), la disoccupazione giovanile e la fuga dei cervelli, l'attenzione per i più deboli (un medico e due volontari della Misericordia), la pandemia in corso (moglie e figlio di Ruggiero Lorusso, educatore salesiano scomparso pochi mesi fa a causa del covid) e altre situazioni umane e sociali vicine ai giovani. Il titolo del momento di preghiera si è ispirato alla canzone del cantante pugliese Diodato, appunto "Che Vita Meravigliosa": potrebbe sembrare quasi ironico visto il difficile momento che stiamo attraversando da un anno a questa parte, invece ci ricorda che nonostante tutto la vita è un dono straordinario.
Ciascuna stazione della Via Crucis si componeva di un brano del Vangelo, una riflessione di Papa Francesco su ognuna delle tematiche scelte per il momento di preghiera, la preghiera dei fedeli e un canto a cura del coro della Pastorale Giovanile. Nell'omelia a conclusione della Via Crucis, Mons. Mansi ha condiviso con i presenti un estratto dell'omelia di Papa Francesco sul mistero della Croce per la celebrazione Domenica delle Palme nella Basilica di San Pietro. Stralcio che di seguito riproponiamo: «In questa Settimana Santa, alziamo lo sguardo alla croce per ricevere la grazia dello stupore. San Francesco d'Assisi, guardando il Crocifisso, si meravigliava che i suoi frati non piangessero. E noi, riusciamo ancora a lasciarci commuovere dall'amore di Dio? Perché non sappiamo più stupirci davanti a Lui? Perché? Forse perché la nostra fede è stata logorata dall'abitudine. Forse perché restiamo chiusi nei nostri rimpianti e ci lasciamo paralizzare dalle nostre insoddisfazioni. Forse perché abbiamo perso la fiducia in tutto e ci crediamo persino sbagliati. Ma dietro questi "forse" c'è il fatto che non siamo aperti al dono dello Spirito, che è Colui che ci dà la grazia dello stupore.
Ripartiamo dallo stupore; guardiamo il Crocifisso e diciamogli: "Signore, quanto mi ami! Quanto sono prezioso per Te!". Lasciamoci stupire da Gesù per tornare a vivere, perché la grandezza della vita non sta nell'avere e nell'affermarsi, ma nello scoprirsi amati. Questa è la grandezza della vita: scoprirsi amati. E la grandezza della vita è proprio nella bellezza dell'amore. Nel Crocifisso vediamo Dio umiliato, l'Onnipotente ridotto a uno scarto. E con la grazia dello stupore capiamo che accogliendo chi è scartato, avvicinando chi è umiliato dalla vita, amiamo Gesù: perché Lui è negli ultimi, nei rifiutati, in coloro che la nostra cultura farisaica condanna».
L'idea di fondo della Via Crucis è una rivisitazione in chiave giovanile del cammino doloroso compiuto da Gesù: sei stazioni, a ciascuna delle quali è stata accostata una tematica che attraversa il vissuto dei giovani ovvero la criminalità organizzata (hanno portato la croce il sindaco Giovanna Bruno e il Comandante della Polizia Locale, Riccardo Zingaro), la salvaguardia del Creato (a portare la croce il gruppo scout Assoraider), la disoccupazione giovanile e la fuga dei cervelli, l'attenzione per i più deboli (un medico e due volontari della Misericordia), la pandemia in corso (moglie e figlio di Ruggiero Lorusso, educatore salesiano scomparso pochi mesi fa a causa del covid) e altre situazioni umane e sociali vicine ai giovani. Il titolo del momento di preghiera si è ispirato alla canzone del cantante pugliese Diodato, appunto "Che Vita Meravigliosa": potrebbe sembrare quasi ironico visto il difficile momento che stiamo attraversando da un anno a questa parte, invece ci ricorda che nonostante tutto la vita è un dono straordinario.
Ciascuna stazione della Via Crucis si componeva di un brano del Vangelo, una riflessione di Papa Francesco su ognuna delle tematiche scelte per il momento di preghiera, la preghiera dei fedeli e un canto a cura del coro della Pastorale Giovanile. Nell'omelia a conclusione della Via Crucis, Mons. Mansi ha condiviso con i presenti un estratto dell'omelia di Papa Francesco sul mistero della Croce per la celebrazione Domenica delle Palme nella Basilica di San Pietro. Stralcio che di seguito riproponiamo: «In questa Settimana Santa, alziamo lo sguardo alla croce per ricevere la grazia dello stupore. San Francesco d'Assisi, guardando il Crocifisso, si meravigliava che i suoi frati non piangessero. E noi, riusciamo ancora a lasciarci commuovere dall'amore di Dio? Perché non sappiamo più stupirci davanti a Lui? Perché? Forse perché la nostra fede è stata logorata dall'abitudine. Forse perché restiamo chiusi nei nostri rimpianti e ci lasciamo paralizzare dalle nostre insoddisfazioni. Forse perché abbiamo perso la fiducia in tutto e ci crediamo persino sbagliati. Ma dietro questi "forse" c'è il fatto che non siamo aperti al dono dello Spirito, che è Colui che ci dà la grazia dello stupore.
Ripartiamo dallo stupore; guardiamo il Crocifisso e diciamogli: "Signore, quanto mi ami! Quanto sono prezioso per Te!". Lasciamoci stupire da Gesù per tornare a vivere, perché la grandezza della vita non sta nell'avere e nell'affermarsi, ma nello scoprirsi amati. Questa è la grandezza della vita: scoprirsi amati. E la grandezza della vita è proprio nella bellezza dell'amore. Nel Crocifisso vediamo Dio umiliato, l'Onnipotente ridotto a uno scarto. E con la grazia dello stupore capiamo che accogliendo chi è scartato, avvicinando chi è umiliato dalla vita, amiamo Gesù: perché Lui è negli ultimi, nei rifiutati, in coloro che la nostra cultura farisaica condanna».