Politica
Ceta, anche la Regione dice "no"
Al trattato commerciale tra Canada e Europa
Andria - mercoledì 5 luglio 2017
13.34
La Giunta regionale ha infatti approvato ieri, su relazione del presidente Emiliano, un atto di indirizzo con il quale la Regione si impegna ad attivarsi presso il Parlamento e il Governo nazionali per sensibilizzare le istituzioni a non ratificare, o almeno a differire, l'iter di ratifica legislativo dell'Accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada (il "CETA"), a tutela degli interessi dei cittadini e delle imprese agricole della Regione Puglia.
Come è noto il Canada è il 12° partner commerciale più importante dell'Unione europea. L'Unione europea è, per il Canada, il secondo partner commerciale dopo gli Stati Uniti e rappresenta quasi il 10% del suo commercio estero. Il volume degli scambi di merci tra Unione europea e Canada raggiunge quasi 60 miliardi di euro l'anno.
Il CETA è stato tuttavia approvato dal Parlamento europeo lo scorso 15 febbraio e prevede l'abolizione della maggior parte dei dazi doganali tra le Parti.
Con l'entrata in vigore dell'Accordo è previsto l'annullamento di circa il 98% di tutte le tariffe dell'Unione europea, ma la cooperazione regolamentare conduce alla graduale eliminazione delle regole nei settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell'ambiente.
L'abbattimento dei dazi attiva, inoltre, significativi flussi di importazione competitiva sotto il profilo dei prezzi, ma con scarsi standards qualitativi e di sicurezza, a fronte della mancanza di un sistema di regole che tuteli i consumatori e che assicuri evidenza e trasparenza sull'origine delle materie prime.
Il comparto agroalimentare made in Italy - universalmente riconosciuto come straordinaria leva competitiva che contribuisce alla coesione sociale, attraverso lo sviluppo di impresa ed il miglioramento delle condizioni di lavoro – ne subirebbe un rilevante danno.
La Regione Puglia, seguendo quanto proposto anche dalla Coldiretti, è impegnata, con una coalizione di altri portatori di interesse, in un'azione tesa ad informare e sensibilizzare il Governo ed i Parlamentari italiani chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell'Accordo e di impedirne l'entrata in vigore in via provvisoria, nella direzione di ragioni di scambio improntate alla democrazia economica e alla salvaguardia dei diritti dei consumatori e delle imprese.
Il Presidente Emiliano pertanto ha proposto di intraprendere iniziative per sollecitare il Parlamento ed il Governo ad impedire l'entrata in vigore nel nostro Paese del Trattato CETA, arrestando il processo di ratifica dell'Accordo in Italia ed adottando ogni iniziativa necessaria ad ostacolare l'applicazione del Trattato anche in via provvisoria.
Come è noto il Canada è il 12° partner commerciale più importante dell'Unione europea. L'Unione europea è, per il Canada, il secondo partner commerciale dopo gli Stati Uniti e rappresenta quasi il 10% del suo commercio estero. Il volume degli scambi di merci tra Unione europea e Canada raggiunge quasi 60 miliardi di euro l'anno.
Il CETA è stato tuttavia approvato dal Parlamento europeo lo scorso 15 febbraio e prevede l'abolizione della maggior parte dei dazi doganali tra le Parti.
Con l'entrata in vigore dell'Accordo è previsto l'annullamento di circa il 98% di tutte le tariffe dell'Unione europea, ma la cooperazione regolamentare conduce alla graduale eliminazione delle regole nei settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell'ambiente.
L'abbattimento dei dazi attiva, inoltre, significativi flussi di importazione competitiva sotto il profilo dei prezzi, ma con scarsi standards qualitativi e di sicurezza, a fronte della mancanza di un sistema di regole che tuteli i consumatori e che assicuri evidenza e trasparenza sull'origine delle materie prime.
Il comparto agroalimentare made in Italy - universalmente riconosciuto come straordinaria leva competitiva che contribuisce alla coesione sociale, attraverso lo sviluppo di impresa ed il miglioramento delle condizioni di lavoro – ne subirebbe un rilevante danno.
La Regione Puglia, seguendo quanto proposto anche dalla Coldiretti, è impegnata, con una coalizione di altri portatori di interesse, in un'azione tesa ad informare e sensibilizzare il Governo ed i Parlamentari italiani chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell'Accordo e di impedirne l'entrata in vigore in via provvisoria, nella direzione di ragioni di scambio improntate alla democrazia economica e alla salvaguardia dei diritti dei consumatori e delle imprese.
Il Presidente Emiliano pertanto ha proposto di intraprendere iniziative per sollecitare il Parlamento ed il Governo ad impedire l'entrata in vigore nel nostro Paese del Trattato CETA, arrestando il processo di ratifica dell'Accordo in Italia ed adottando ogni iniziativa necessaria ad ostacolare l'applicazione del Trattato anche in via provvisoria.