Commento
Centro Zenith: "Tante le persone con disabilità che durante la pandemia sono diventate...invisibili"
Prof. Fortunato: "Anime fragili che subiscono il terrorismo psicologico di una informazione che fomenta paura e panico"
Andria - sabato 13 febbraio 2021
11.41
"La foto è emblematica.
Alessandro ha disegnato, di sua spontanea volontà, la locandina del prossimo spettacolo Zenith.
Alessandro ha voglia di fare teatro e di sentirsi protagonista e noi realizzeremo questo suo desiderio attraverso una rappresentazione teatrale da trasmettere via web per rispettare il protocollo di sicurezza.
Tuttavia, la foto paradossalmente mi sollecita un' emozione negativa: rabbia.
Rabbia per tutti quei "ragazzi" diversamente abili (che a differenza di Alessandro che ha l'opportunità di frequentare quotidianamente il nostro centro) sono chiusi nelle loro case, invisibili e isolati dal resto del mondo.
Anime fragili che subiscono il terrorismo psicologico di una informazione che anziché educare alla prudenza e all'equilibrio, fomenta paura e panico.
Genitori completamente asserviti al panico e alla fobia, dimenticano che la mancanza di relazione determina una regressione nell'autonomia e ne rallenta il percorso di crescita.
Ci vorrebbe un pensiero critico, capace di gestire con versatilità periodi difficili. Non auspico irresponsabilità, semplicemente affermo il diritto di queste persone di poter frequentare in sicurezza luoghi per ripristinare relazioni efficaci.
Ogni giorno ricevo telefonate e messaggi di amici speciali che con voce sommessa mi dicono di annoiarsi in casa, di essere sempre a letto, di sentirsi deboli e in uno stato di malessere.
Questa situazione non è accettabile", è il commento del responsabile del centro Zenith di Andria, prof. Antonello Fortunato.
Alessandro ha disegnato, di sua spontanea volontà, la locandina del prossimo spettacolo Zenith.
Alessandro ha voglia di fare teatro e di sentirsi protagonista e noi realizzeremo questo suo desiderio attraverso una rappresentazione teatrale da trasmettere via web per rispettare il protocollo di sicurezza.
Tuttavia, la foto paradossalmente mi sollecita un' emozione negativa: rabbia.
Rabbia per tutti quei "ragazzi" diversamente abili (che a differenza di Alessandro che ha l'opportunità di frequentare quotidianamente il nostro centro) sono chiusi nelle loro case, invisibili e isolati dal resto del mondo.
Anime fragili che subiscono il terrorismo psicologico di una informazione che anziché educare alla prudenza e all'equilibrio, fomenta paura e panico.
Genitori completamente asserviti al panico e alla fobia, dimenticano che la mancanza di relazione determina una regressione nell'autonomia e ne rallenta il percorso di crescita.
Ci vorrebbe un pensiero critico, capace di gestire con versatilità periodi difficili. Non auspico irresponsabilità, semplicemente affermo il diritto di queste persone di poter frequentare in sicurezza luoghi per ripristinare relazioni efficaci.
Ogni giorno ricevo telefonate e messaggi di amici speciali che con voce sommessa mi dicono di annoiarsi in casa, di essere sempre a letto, di sentirsi deboli e in uno stato di malessere.
Questa situazione non è accettabile", è il commento del responsabile del centro Zenith di Andria, prof. Antonello Fortunato.