Vita di città
Centro Zenith, Fortunato: «A proposito di bullismo»
«Avvicinatevi al volontariato, non sprecate la vostra vita inseguendo falsi miti»
Andria - venerdì 21 ottobre 2016
«Su molti media rimbalza come fatto sconcertante, la violenza gratuita e graffiante di una ragazza nei confronti di una sua coetanea». Si apre con questo incipit l'intervento del prof. Antonello Fortunato, responsabile dell'associazione di volontariato Zenith, di Andria: «Immagini cruente, di una massa indistinta e senza personalità, di adolescenti che filmavano e guardavano lo scontro, come i romani guardavano i gladiatori combattere nelle arene ... con brivido e divertimento.
Ho spento la tv. Ho chiuso gli occhi. Ho stretto i pugni. Un moto di rabbia, una sconcertante sensazione di resa - dice Fortunato -. Però sono un docente, e un docente non deve mai abbandonarsi ad un pessimismo pericoloso. Sono un educatore, credere in un mondo migliore e nelle potenzialità dei più giovani è un imperativo categorico.
La violenza, il male, albergano nel nostro cuore. Ci sono, come la zizzania vicino al grano. Eros e Thanatos direbbe Freud, due forze contrapposte che si fronteggiano a muso duro. Punire serve a poco. Forse servirebbe a questi ragazzi avvicinarsi alla fragilità, alla debolezza e alla sensibilità di ragazzi come Gigi, Marianna, Katrin, Riccardo ...che ogni giorno con il loro sguardo e il loro buon cuore , smontano ogni prepotenza insita nelle mie cellule.
Cari adolescenti - conclude Fortunato - ho imparato più da loro la non violenza e il rispetto per l'altro , che da mille manuali di psicologia. Avvicinatevi al mondo del volontariato , non sprecate la vostra vita inseguendo falsi miti. Provate a destrutturare ogni costrutto di questa agonizzante società che insegna solo la legge del più forte. C'è più forza nella fragilità e in un atto d'amore che in uno schiaffo dato per emergere».
Ho spento la tv. Ho chiuso gli occhi. Ho stretto i pugni. Un moto di rabbia, una sconcertante sensazione di resa - dice Fortunato -. Però sono un docente, e un docente non deve mai abbandonarsi ad un pessimismo pericoloso. Sono un educatore, credere in un mondo migliore e nelle potenzialità dei più giovani è un imperativo categorico.
La violenza, il male, albergano nel nostro cuore. Ci sono, come la zizzania vicino al grano. Eros e Thanatos direbbe Freud, due forze contrapposte che si fronteggiano a muso duro. Punire serve a poco. Forse servirebbe a questi ragazzi avvicinarsi alla fragilità, alla debolezza e alla sensibilità di ragazzi come Gigi, Marianna, Katrin, Riccardo ...che ogni giorno con il loro sguardo e il loro buon cuore , smontano ogni prepotenza insita nelle mie cellule.
Cari adolescenti - conclude Fortunato - ho imparato più da loro la non violenza e il rispetto per l'altro , che da mille manuali di psicologia. Avvicinatevi al mondo del volontariato , non sprecate la vostra vita inseguendo falsi miti. Provate a destrutturare ogni costrutto di questa agonizzante società che insegna solo la legge del più forte. C'è più forza nella fragilità e in un atto d'amore che in uno schiaffo dato per emergere».