Cronaca
Centro storico: il Comitato dei residenti critica scelte dell'amministrazione
«Assenza di consultazione e mancata tutela dei diritti fondamentali»
Andria - mercoledì 24 dicembre 2014
11.21
Dura presa di posizione del Comitato dei residenti del centro storico di Andria. Con un comunicato, infatti, esprime «amarezza e preoccupazione» rispetto alle scelte compiute dall'amministrazione comunale in occasione delle festività natalizie. In particolare, il Comitato lamenta la mancanza di comunicazione e l'assenza di informazioni sul provvedimento di chiusura al traffico veicolare a partire da oggi, di cui ha appreso attraverso gli organi di stampa. (Articolo del 23 dicembre)
«L'amministrazione apre e chiude l'area, senza consultare i residenti, contro i quali nell'uno e nall'altro caso si accanisce creando comunque enormi disagi e aggravando la situazione di compressione dei diritti fondamentali che gli stessi subiscono ogni sera a causa della totale assenza di controlli che alla stessa amministrazione comunale va addebitato. Beninteso - continua il comunicato - occorreva intervenire, perché nell'ultimo periodo l'anello viario, Piazza Vittorio Emanuele, via Gammarota, Piazza Cattedrale, Piazza La Corte, via Vaglio era diventato teatro di un traffico automobilistico caotico con la struttura dell'area che stava determinando un gravissimo inquinamento ambientale. Che sia chiaro, il problema, quindi, non è la chiusura al traffico in sé, che il Comitato non ha mai contestato».
Da qui, i residenti, che sostengono di attendere dal 4 agosto udienza presso il sindaco, muovono alcune richieste: stalli per la sosta delle autovetture dei residenti; controlli sull'inquinamento acustico; istituzione di presidi delle forze dell'ordine nei punti più affollati.
«Forse è il caso di chiarire una volta per tutte - afferma la nota stampa del Comitato - che nelle aree residenziali le emissioni dopo le ore 22 non devono superare i 45 db. Quindi è una favola che viene raccontata spesso in malafede che la "musica" dev'essere spenta alle 24 (anche se poi prosegue fino alle 3 di notte)».
Infine, la protesta dei residenti del centro storico riuniti nel Comitato, secondo i quali «in nome delle esigenze dello sviluppo i residenti devono subire l'esproprio di intere porzioni di propri immobili (le stanze più esterne e gli spazi esterni sono inaccessibili quando alla folla si sommano le emissioni sonore), oltre che del diritto a vivere nella tranquillità domestica ogni festa, ogni periodo di ferie. S'intende, in ogni caso, che l'azione del Comitato proseguirà con assoluta tenacia e ancora maggiore determinazione fino al giorno che ai residenti sarà restituito il godimento dei diritti fondamentali e gli enormi danni finora patiti saranno risarciti fino all'ultimo euro».
«L'amministrazione apre e chiude l'area, senza consultare i residenti, contro i quali nell'uno e nall'altro caso si accanisce creando comunque enormi disagi e aggravando la situazione di compressione dei diritti fondamentali che gli stessi subiscono ogni sera a causa della totale assenza di controlli che alla stessa amministrazione comunale va addebitato. Beninteso - continua il comunicato - occorreva intervenire, perché nell'ultimo periodo l'anello viario, Piazza Vittorio Emanuele, via Gammarota, Piazza Cattedrale, Piazza La Corte, via Vaglio era diventato teatro di un traffico automobilistico caotico con la struttura dell'area che stava determinando un gravissimo inquinamento ambientale. Che sia chiaro, il problema, quindi, non è la chiusura al traffico in sé, che il Comitato non ha mai contestato».
Da qui, i residenti, che sostengono di attendere dal 4 agosto udienza presso il sindaco, muovono alcune richieste: stalli per la sosta delle autovetture dei residenti; controlli sull'inquinamento acustico; istituzione di presidi delle forze dell'ordine nei punti più affollati.
«Forse è il caso di chiarire una volta per tutte - afferma la nota stampa del Comitato - che nelle aree residenziali le emissioni dopo le ore 22 non devono superare i 45 db. Quindi è una favola che viene raccontata spesso in malafede che la "musica" dev'essere spenta alle 24 (anche se poi prosegue fino alle 3 di notte)».
Infine, la protesta dei residenti del centro storico riuniti nel Comitato, secondo i quali «in nome delle esigenze dello sviluppo i residenti devono subire l'esproprio di intere porzioni di propri immobili (le stanze più esterne e gli spazi esterni sono inaccessibili quando alla folla si sommano le emissioni sonore), oltre che del diritto a vivere nella tranquillità domestica ogni festa, ogni periodo di ferie. S'intende, in ogni caso, che l'azione del Comitato proseguirà con assoluta tenacia e ancora maggiore determinazione fino al giorno che ai residenti sarà restituito il godimento dei diritti fondamentali e gli enormi danni finora patiti saranno risarciti fino all'ultimo euro».