Cronaca
Centro Storico, Caldarone: «Non si può esser derisi se si grida al diritto alla vita»
Episodio ieri sera attorno alle 22,30 in Piazza La Corte denunciato da una residente
Andria - mercoledì 16 settembre 2015
15.46
«Atto di dolore». Inizia così la denuncia di Mirella Caldarone, residente del centro storico, che ci scrive raccontandoci un episodio dai contorni avvolti da una nube purtroppo sempre più moderna. Episodio avvenuto ieri sera in Piazza La Corte alle spalle della Cattedrale proprio sotto la Statua di San Riccardo simbolo della Città di Andria e simbolo di fratellanza, accoglienza e condivisione. Lui il Santo che veniva da lontano nella spoglia landa del sud Italia ha assistito ad una scena che, purtroppo, più volte abbiamo avuto modo di rimarcare sia ormai quasi una consuetudine. Alla stessa scena, attorno alle 22,30, ha assistito anche Mirella Caldarone che ha preso carta e penna ed ha scritto: «Sono ma anche siamo rimasti attoniti a guardare quella scena, non di teatro, purtroppo - scrive Mirella Caldarone - Tanta gente tra cui molti giovanissimi con cani e birre, nei giardini intenti a burlare un'anziana signora su di un balcone difronte che aveva rimproverato loro per qualcosa appena accaduta. In tanti ridevano, anche tra i passanti, senza sapere perché: una derisione per l'appello disperato di quella signora».
«Conosco quel dolore, conosco lo scoraggiamento e l'esasperazione delle "vittime della strada" - ha proseguito Mirella Caldarone - Si grida la solitudine difronte a tanto degrado: acustico, comportamentale, di valori. Chi ama il centro storico da sempre, fino a scegliere di abitarlo e di lustrare le sue chianche, non può essere deriso se grida il suo diritto alla vita. Piazza La Corte e Piazza Duomo sono uno stadio delirante ogni sera. È a rischio l'incolumità per via delle gare di velocità di moto e auto a cui sarebbe vietato circolare. A pochi metri di distanza, dietro l'angolo, la polizia municipale è intenta a presidiare una transenna. Lode al lavoro svolto, ma sarebbe più utile lasciare quella funzione alla transenna stessa, e girare per le strade, per le piazze a sanzionare chi vi scorrazza non essendo residente. Urge ascoltare, chiamare la gente a rispettare l'ambiente umano che l'accoglie».
Poi l'appello partendo proprio dall'episodio di ieri sera: «La mia preghiera odierna equivale ad un atto doveroso - conclude Mirella Caldarone - chiamare le istituzioni ad intervenire per (ri)stabilire l'ordine pubblico. Collaboriamo, videosorvegliamo, cominciamo a mettere dei limiti allo sfogo voluttuoso che fa delle piazze più belle di Andria un Luna Park. Ho pianto per la signora. Ho sentito il suo dolore ed ho sentito il dovere civico di osare quella carezza sociale che le è mancata ieri sera».
«Conosco quel dolore, conosco lo scoraggiamento e l'esasperazione delle "vittime della strada" - ha proseguito Mirella Caldarone - Si grida la solitudine difronte a tanto degrado: acustico, comportamentale, di valori. Chi ama il centro storico da sempre, fino a scegliere di abitarlo e di lustrare le sue chianche, non può essere deriso se grida il suo diritto alla vita. Piazza La Corte e Piazza Duomo sono uno stadio delirante ogni sera. È a rischio l'incolumità per via delle gare di velocità di moto e auto a cui sarebbe vietato circolare. A pochi metri di distanza, dietro l'angolo, la polizia municipale è intenta a presidiare una transenna. Lode al lavoro svolto, ma sarebbe più utile lasciare quella funzione alla transenna stessa, e girare per le strade, per le piazze a sanzionare chi vi scorrazza non essendo residente. Urge ascoltare, chiamare la gente a rispettare l'ambiente umano che l'accoglie».
Poi l'appello partendo proprio dall'episodio di ieri sera: «La mia preghiera odierna equivale ad un atto doveroso - conclude Mirella Caldarone - chiamare le istituzioni ad intervenire per (ri)stabilire l'ordine pubblico. Collaboriamo, videosorvegliamo, cominciamo a mettere dei limiti allo sfogo voluttuoso che fa delle piazze più belle di Andria un Luna Park. Ho pianto per la signora. Ho sentito il suo dolore ed ho sentito il dovere civico di osare quella carezza sociale che le è mancata ieri sera».