Via Lupicini resti incendio Andria
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Cronaca

Centro antico, i residenti di via Lupicini: «Noi abbandonati»

In viaggio nella parte più storica andriese, il grido d'aiuto di chi ci vive

Via Lupicini e via Cipriani: due viuzze del centro antico della Città di Andria che continuano a lanciare grida di dolore. E' la zona ricompresa tra la Chiesa di San Nicola e quella di San Domenico, due luoghi che contengono la storia più antica della comunità andriese, due luoghi nel cui mezzo vi è una situazione di degrado e pericolo a cui i tanti residenti non ci stanno più. La rabbia è evidente ed è stata raccolta in un viaggio compiuto all'interno di quei luoghi. Ultimo episodio in ordine di tempo, infatti, quello di domenica 12 luglio in cui, all'interno di un rudere tra le due vie si è propagato un incendio, dopo alcuni crolli avvenuti negli scorsi mesi, i cui resti sono tutti ancora evidenti nonostante la parziale chiusura del camminamento e l'ordinanza sindacale che obbliga i proprietari ad intervenire.

«Sono intervenuti per l'emergenza ed hanno lasciato tutto così - ci dice quasi in lacrime il signor Nicola - mica è giusto che noi possiamo respirare questa aria, qui ci sono persone malate. Si muovessero a fare qualcosa, noi siamo stanchi. Ci sono zone del centro storico abbandonate». Il signor Giuseppe, residente proprio accanto al rudere nel quale si è sviluppato l'incendio domenica scorsa, ci dice della sua patologia: «Io ho un problema respiratorio a causa di un incidente - ci dice Giuseppe - faccio uso di ossigeno. Ma con questo aria altro che ossigeno». Aria effettivamente acre ed ancora pregna di quanto bruciato e sciolto durante l'incendio: «Mio marito sta sempre dietro la porta e non può respirare questa aria - dice ancora Angela, una signora che ci accompagna in diverse abitazioni vicinore - una signora ha rischiato di andare in Ospedale, queste non sono chiacchiere».

La preoccupazione accresce, poi, quando ci si inoltre nelle due viuzze con diverse palazzine abbandonate in precario equilibrio o puntellate: «Noi abbiamo i bambini che vanno in giro nel centro storico - ha detto ancora Nicola - ma non li possiamo lasciare troppo liberi per il fatto che ci sono molte case che stanno malmesse, come state testimoniando con le vostre immagini e con le vostre foto. Ci sono impalcature e pezzi appesi oltre ai pericoli di crollo». La stessa Angela, in una colorito dialetto, ci racconta come si interviene da soli senza attendere chi di dovere: «Abbiamo messo noi questa protezione metallica - ha detto Angela davanti ad una casa abbandonata - qui usciva di tutto tra ratti ed insetti. Abbiamo più volte segnalato al Comune della situazione ma nessuno è intervenuto. Ma siamo cristiani o siamo porci, io non me lo spiego». Giuseppe, invece, ci mostra i pericoli delle palazzine abbandonate: «Qui non si tratta di attendere anni - ha detto Giuseppe - qui sto muro può crollare anche oggi perchè vedete come sta rovinato. Questa impalcatura, invece, sta messa ma si muove quindi non serve a nulla questa puntellatura. Questa è tutta una presa in giro», ha concluso laconicamente Giuseppe.
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