Politica
Casse comunali, Lullo: «E' disavanzo tecnico e non debito»
Il Consigliere comunale di "Andria in Movimento" risponde al M5S
Andria - sabato 18 luglio 2015
9.42
«E' "disavanzo tecnico" e non debito". Pentastellati impreparati o in malafede?». E' il provocatorio inizio di una nota del consigliere di Andria in Movimento, Francesco Lullo, che bacchetta il deputato del M5S, Giuseppe D'Ambrosio, ed i componenti del gruppo consiliare. «La consiliatura è appena cominciata e i "cittadini" pentastellati andriesi perdono la prima occasione per evitare una figuraccia - ha scritto Lullo - Il loro onorevole "portavoce" prima e i suoi fidi scudieri "cittadini" poi si sono lanciati in un'ardita "operazione – menzogna" a proposito dei conti del Comune di Andria, denunciando un presunto debito superiore ai 49 milioni di euro al 31 dicembre 2014. La materia è delicata e complessa, ma il teorema grillino non ha alcun fondamento. Semplicemente: a partire dal 1° gennaio 2015 sono entrate in vigore le nuove regole, introdotte dal Governo Renzi, per la contabilità degli Enti locali».
«Ma questo, a quanto pare, l'onorevole "portavoce" non lo sa o fa finta di non saperlo - ha proseguito Lullo - Eppure gli sarebbe bastato fare un giro sul sito internet del Ministero dell'Economia e Finanza per accorgersi che il Comune di Andria – come tutti i Comuni d'Italia – ha dovuto procedere al riaccertamento straordinario dei residui imposto dal processo di riforma dell'ordinamento contabile pubblico denominato Arconet (sigla che significa Armonizzazione Contabile degli Enti Territoriali) che punta a rendere omogenei i bilanci delle amministrazioni pubbliche. La nuova contabilità, infatti, impone l'applicazione di una serie di vincoli e accantonamenti obbligatori, in particolare al fondo crediti di dubbia esigibilità, calcolato sulle mancate riscossioni delle entrate riferite ad esercizi precedenti e al fondo rischi contenzioso. Il comune di Andria ha dato attuazione alle norme nazionali riguardanti l'armonizzazione dei sistemi contabili. Con il riaccertamento straordinario dei residui è stata fatta un'importante operazione di riordino e pulizia dei residui di bilancio con la cancellazione al 31/12 dei residui attivi e passivi non correlati da obbligazioni giuridiche non perfezionate».
«Lasciando da parte i tecnicismi - continua Lullo - secondo le nuove norme non siamo di fronte a un "debito", bensì a un "disavanzo tecnico", così come lo definisce la stessa legge. E sempre la stessa legge fissa in trent'anni il massimo del tempo per azzerare quelle somme. La figuraccia degli esponenti pentastellati è evidente. Loro, sostenitori della democrazia via internet, non sanno o fanno finta di non sapere che il disavanzo tecnico – giusto per fare qualche esempio – a Terni è pari a 55 milioni, a Roma ammonta a 850 milioni, a Lecce si aggira intorno agli 80 milioni e anche nei Comuni a guida Cinquestelle la situazione non è migliore, tant'è che a Ragusa l'assessore al Bilancio rischia il posto e gli stessi consiglieri di maggioranza borbottano. L'onorevole "portavoce" e i neo eletti "cittadini", invece di impiegare il tempo a lanciare slogan e raccontare cose non corrispondenti alla realtà, dovrebbero dedicarsi maggiormente alla ricerca e allo studio dei provvedimenti legislativi e all'approfondimento delle operazioni imposte dalle norme nazionali. E questi erano i candidati alla guida della città? Approssimativi, superficiali, impreparati, avrebbero portato Andria nel baratro. Loro continuino pure a vendere fumo. Li aspettiamo alla prova del Consiglio comunale».
«Ma questo, a quanto pare, l'onorevole "portavoce" non lo sa o fa finta di non saperlo - ha proseguito Lullo - Eppure gli sarebbe bastato fare un giro sul sito internet del Ministero dell'Economia e Finanza per accorgersi che il Comune di Andria – come tutti i Comuni d'Italia – ha dovuto procedere al riaccertamento straordinario dei residui imposto dal processo di riforma dell'ordinamento contabile pubblico denominato Arconet (sigla che significa Armonizzazione Contabile degli Enti Territoriali) che punta a rendere omogenei i bilanci delle amministrazioni pubbliche. La nuova contabilità, infatti, impone l'applicazione di una serie di vincoli e accantonamenti obbligatori, in particolare al fondo crediti di dubbia esigibilità, calcolato sulle mancate riscossioni delle entrate riferite ad esercizi precedenti e al fondo rischi contenzioso. Il comune di Andria ha dato attuazione alle norme nazionali riguardanti l'armonizzazione dei sistemi contabili. Con il riaccertamento straordinario dei residui è stata fatta un'importante operazione di riordino e pulizia dei residui di bilancio con la cancellazione al 31/12 dei residui attivi e passivi non correlati da obbligazioni giuridiche non perfezionate».
«Lasciando da parte i tecnicismi - continua Lullo - secondo le nuove norme non siamo di fronte a un "debito", bensì a un "disavanzo tecnico", così come lo definisce la stessa legge. E sempre la stessa legge fissa in trent'anni il massimo del tempo per azzerare quelle somme. La figuraccia degli esponenti pentastellati è evidente. Loro, sostenitori della democrazia via internet, non sanno o fanno finta di non sapere che il disavanzo tecnico – giusto per fare qualche esempio – a Terni è pari a 55 milioni, a Roma ammonta a 850 milioni, a Lecce si aggira intorno agli 80 milioni e anche nei Comuni a guida Cinquestelle la situazione non è migliore, tant'è che a Ragusa l'assessore al Bilancio rischia il posto e gli stessi consiglieri di maggioranza borbottano. L'onorevole "portavoce" e i neo eletti "cittadini", invece di impiegare il tempo a lanciare slogan e raccontare cose non corrispondenti alla realtà, dovrebbero dedicarsi maggiormente alla ricerca e allo studio dei provvedimenti legislativi e all'approfondimento delle operazioni imposte dalle norme nazionali. E questi erano i candidati alla guida della città? Approssimativi, superficiali, impreparati, avrebbero portato Andria nel baratro. Loro continuino pure a vendere fumo. Li aspettiamo alla prova del Consiglio comunale».