Cronaca
Caso Rating, riprende oggi il processo
Dopo l'archiviazione della Corte dei Conti, resta il filone "tranese"
BAT - giovedì 5 marzo 2015
8.39
Riprende oggi, dinanzi al Tribunale Penale di Trani, presieduto da Giulia Pavese, Presidente Sezione Penale e della Corte di Assise cittadina, il processo contro le Agenzie di Rating Standard&Poors e Fitch, accusate dalla Procura di Trani di manipolazione aggravata del mercato ai sensi dell'articolo 185 del Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (detto anche Legge Draghi); l'indagine, ormai arricchita anche da nuovi elementi probatori, partì, come noto da un esposto a firma dei Presidente delle associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti.
All'udienza di domani il Tribunale scioglierà la riserva in ordine alle richieste di costituzione di parte civile presentate alla scorsa udienza da un nuovo gruppo di consumatori guidati sempre da Adusbef, già presente e parte nel processo con gli avvocati Tanza, Laudadio e Centonze, oltre a decidere sulle richieste di altre associazioni; all'esito, il processo si svilupperà con l'esame delle eccezioni preliminari, preannunciate dalle difese dei diversi imputati nelle precedenti occasioni.
La vicenda sta catalizzando le attenzioni della politica nazionale. Infatti, oltre ai grillini, anche Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, è intervenuto sulla questione: «Sono sgomento per le dichiarazioni del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che, invece di costituirsi parte civile al processo di Trani, di fatto si è esibito come avvocato difensore delle agenzie di rating. Un giudice terzo ha già stabilito che esistono elementi di accusa sufficienti per il processo e il ministro che fa? Piuttosto che cogliere l'occasione per rappresentare da subito gli interessi degli italiani danneggiati, rinvia ad una eventuale e successiva (chissà quando?) sede civile la propria eventuale richiesta di risarcimento danni. È così che Padoan tutela l'interesse degli italiani?».
Per S&P sono sott'accusa: l'ex presidente Deven Sharma, indiano; il responsabile per l'Europa, Jann Le Pallec; gli analisti Moritz Kraemer (tedesco, operante nella sede di Francoforte), Eileen Zhang e Frank Gill (britannici, operanti nella sede di Londra). L'agenzia avrebbe fornito "intenzionalmente ai mercati finanziari un'informazione tendenziosa e distorta in merito all'affidabilità creditizia ed alle iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal governo italiano, in modo da disincentivare l'acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il loro valore".
Per Fitch è invece stato rinviato a giudizio il britannico David Michael Willmoth Rilei. Nel mirino quelle che il pubblico ministero Michele Ruggiero ha ritenuto le irrituali anticipazioni che l'agenzia avrebbe fatto nei giorni precedenti l'ufficiale declassamento dell'Italia avvenuto il 27 gennaio 2012, che avrebbero provocato "effetti di turbolenza, volatilità e negatività dei titoli italiani" ancor prima dell'ufficiale retrocessione.
All'udienza di domani il Tribunale scioglierà la riserva in ordine alle richieste di costituzione di parte civile presentate alla scorsa udienza da un nuovo gruppo di consumatori guidati sempre da Adusbef, già presente e parte nel processo con gli avvocati Tanza, Laudadio e Centonze, oltre a decidere sulle richieste di altre associazioni; all'esito, il processo si svilupperà con l'esame delle eccezioni preliminari, preannunciate dalle difese dei diversi imputati nelle precedenti occasioni.
La vicenda sta catalizzando le attenzioni della politica nazionale. Infatti, oltre ai grillini, anche Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, è intervenuto sulla questione: «Sono sgomento per le dichiarazioni del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che, invece di costituirsi parte civile al processo di Trani, di fatto si è esibito come avvocato difensore delle agenzie di rating. Un giudice terzo ha già stabilito che esistono elementi di accusa sufficienti per il processo e il ministro che fa? Piuttosto che cogliere l'occasione per rappresentare da subito gli interessi degli italiani danneggiati, rinvia ad una eventuale e successiva (chissà quando?) sede civile la propria eventuale richiesta di risarcimento danni. È così che Padoan tutela l'interesse degli italiani?».
Per S&P sono sott'accusa: l'ex presidente Deven Sharma, indiano; il responsabile per l'Europa, Jann Le Pallec; gli analisti Moritz Kraemer (tedesco, operante nella sede di Francoforte), Eileen Zhang e Frank Gill (britannici, operanti nella sede di Londra). L'agenzia avrebbe fornito "intenzionalmente ai mercati finanziari un'informazione tendenziosa e distorta in merito all'affidabilità creditizia ed alle iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal governo italiano, in modo da disincentivare l'acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il loro valore".
Per Fitch è invece stato rinviato a giudizio il britannico David Michael Willmoth Rilei. Nel mirino quelle che il pubblico ministero Michele Ruggiero ha ritenuto le irrituali anticipazioni che l'agenzia avrebbe fatto nei giorni precedenti l'ufficiale declassamento dell'Italia avvenuto il 27 gennaio 2012, che avrebbero provocato "effetti di turbolenza, volatilità e negatività dei titoli italiani" ancor prima dell'ufficiale retrocessione.