Vita di città
Caserme per Carabinieri e Guardia di Finanza: ad Andria tutto in …alto mare
Tra qualche mese l’operatività della Questura, vedrà penalizzata l'attività delle altre forze dell’ordine?
Andria - lunedì 17 agosto 2020
13.43
Sarà una delle prime questioni di cui dovrà occuparsi il nuovo Sindaco di Andria, anche perché a sollecitarlo saranno certamente il Prefetto ed il neo questore della Bat, Roberto Pellicone.
Sia l'Arma dei Carabinieri che il Corpo della Guardia di Finanza attendono un immobile logisticamente idoneo in cui potersi alloggiare, atteso che dal dopoguerra ad oggi utilizzano ad Andria immobili in fitto. Come lo sono gli alloggi situati al quartiere di Santa Maria Vetere, dove un tempo esisteva la Caserma secondaria dei Carabinieri di Andria, chiamata Brunforte, e da circa trent'anni chiusa.
È dagli anni '60 che i Carabinieri si trovano in un immobile di viale Gramsci, oggi non più idoneo ad ospitare una Compagnia della Benemerita: i vari uffici dipendenti, tra cui la stazione, il nucleo operativo o il radiomobile, per non parlare degli alloggi di servizio: oggi occupati solo parzialmente mentre altri sono vuoti.
Nel 2014 un'impresa propose al Comando generale dei Carabinieri un progetto privato con finalità pubblica, volto alla realizzazione di un immobile da destinarsi a Caserma, conformemente ai criteri individuati nel capitolato ministeriale, che ottenne subito il placet della Benemerita e molto tempo dopo, nel maggio del 2017 il permesso dal Comune per costruire tale immobile che doveva sorgere in un area F5 situata tra le vie Paganini, Di Ceglie e Perosi, attigua alla scuola media superiore "Colasanto".
Ebbene questa vicenda, a causa di alcuni problemi politici che sorsero, dall'evidenza pubblica circa la ricerca di un suolo nel territorio di Andria e l'impossibilità a stipulare un contratto di fitto su di un bene che non era ancora stato realizzato (con una precisa nota in tal senso che giunse dall'Agenzia del Demanio), si arenò con il risultato che della nuova Caserma dei Carabinieri ad Andria non se ne parlò più. Solo nell'aprile scorso, la Prefettura di Barletta, emanò un bando per reperire un immobile sul territorio di Andria da adibire a Caserma per la Compagnia Carabinieri, con annessi alloggi di servizio, a cui seguì una proroga del termine di scadenza. Ma viste le condizioni di ricerca sul mercato non è difficile immaginare che il bando sia andato deserto con la conseguenza che la Compagnia e la Stazione Carabinieri dovranno ancora rimanere in quell'immobile ormai vetusto e non a norma (con barriere architettoniche e sprovvisto di ascensore, per non parlare degli impianti idrici e fognari).
Ed in attesa di risolvere la questione, la locazione dell'immobile è stata quindi prorogata.
Una situazione che specularmente vivono i finanzieri presenti in via Bari, che ormai hanno difficoltà anche a parcheggiare i propri mezzi di servizio, per non parlare della dislocazione dei vari uffici, alcuni sistemati in quelle che dovevano essere cucine e sgabuzzini. Anche in questo caso la Pubblica Amministrazione è stata costretta a prolungare il contratto di fitto, anche se il Ministero delle Finanze aveva posto un aut aut alle gerarchie gialloverdi di Bari, a che recedessero da onerosi contratti di fitto per ricercare un immobile pubblico in comodato gratuito.
Una ipotesi era quella di trasferire i finanzieri nel plesso comunale di via Bari, già asilo nido, dove da circa trent'anni si trova l'ufficio Tributi. I dipendenti comunali mesi fa, a seguito di una delibera di giunta, erano già stati avvertiti del prossimo trasloco e del trasferimento presso il sito di piazza Umberto I, nei locali attigui al Settore Finanziario.
Ebbene, dopo la firma della convenzione tra Comune di Andria e Guardia di Finanza, con tanto di placet dei vertici provinciali e regionali delle Fiamme Gialle, il trasferimento non ha più avuto luogo sia perché si è scoperto che quel contratto di comodato gratuito non poteva più essere fatto, ma cosa ancora più importante, che l'immobile di via Bari necessitava di importanti lavori di ristrutturazione che il Comune non poteva effettuare in quanto a corto di moneta. E men che meno i finanzieri potevano effettuare tali innovazioni su di un bene non di loro proprietà.
E così Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza si sono ritrovati a rimanere ancora oggi in immobili non confacenti e vetusti, senza che ci fosse una ipotesi di trasferimento.
Ipotesi a cui potrebbero lavorare a breve i prossimi amministratori comunali: una sarebbe quella di adibire l'attuale sede del Commissariato di P.S. di via Rossini, divenuta di proprietà del Comune, ad immobile per Carabinieri o Finanza. Ma chi sosterrà i lavori di ristrutturazione? Alle due forze di polizia andrebbe bene questa possibile soluzione, tenuto conto che si tratta pur sempre di un immobile non logisticamente idoneo, incastrato tra palazzine private, con appena tre posti auto coperti e privo di alloggi di servizio?
Altra ipotesi quella rappresentata dal rudere dell'ex carcere mandamentale del quartiere di Santa Maria Vetere. Un intero isolato dove potrebbe sorgere una grande e capiente caserma con tutti i servizi necessari. Ma anche in questo caso l'abbattimento del rudere e la realizzazione della caserma chi la pagherebbe?
Per una città che ormai attende solo l'apertura della sua Questura, con l'arrivo di personale e mezzi della Polizia di Stato, avere le altre sedi delle forze dell'ordine in tali indecorose condizioni è veramente una situazione a dir poco avvilente.
Un banco di prova a cui sarà chiamata necessariamente la prossima amministrazione che siederà a Palazzo San Francesco.
Sia l'Arma dei Carabinieri che il Corpo della Guardia di Finanza attendono un immobile logisticamente idoneo in cui potersi alloggiare, atteso che dal dopoguerra ad oggi utilizzano ad Andria immobili in fitto. Come lo sono gli alloggi situati al quartiere di Santa Maria Vetere, dove un tempo esisteva la Caserma secondaria dei Carabinieri di Andria, chiamata Brunforte, e da circa trent'anni chiusa.
È dagli anni '60 che i Carabinieri si trovano in un immobile di viale Gramsci, oggi non più idoneo ad ospitare una Compagnia della Benemerita: i vari uffici dipendenti, tra cui la stazione, il nucleo operativo o il radiomobile, per non parlare degli alloggi di servizio: oggi occupati solo parzialmente mentre altri sono vuoti.
Nel 2014 un'impresa propose al Comando generale dei Carabinieri un progetto privato con finalità pubblica, volto alla realizzazione di un immobile da destinarsi a Caserma, conformemente ai criteri individuati nel capitolato ministeriale, che ottenne subito il placet della Benemerita e molto tempo dopo, nel maggio del 2017 il permesso dal Comune per costruire tale immobile che doveva sorgere in un area F5 situata tra le vie Paganini, Di Ceglie e Perosi, attigua alla scuola media superiore "Colasanto".
Ebbene questa vicenda, a causa di alcuni problemi politici che sorsero, dall'evidenza pubblica circa la ricerca di un suolo nel territorio di Andria e l'impossibilità a stipulare un contratto di fitto su di un bene che non era ancora stato realizzato (con una precisa nota in tal senso che giunse dall'Agenzia del Demanio), si arenò con il risultato che della nuova Caserma dei Carabinieri ad Andria non se ne parlò più. Solo nell'aprile scorso, la Prefettura di Barletta, emanò un bando per reperire un immobile sul territorio di Andria da adibire a Caserma per la Compagnia Carabinieri, con annessi alloggi di servizio, a cui seguì una proroga del termine di scadenza. Ma viste le condizioni di ricerca sul mercato non è difficile immaginare che il bando sia andato deserto con la conseguenza che la Compagnia e la Stazione Carabinieri dovranno ancora rimanere in quell'immobile ormai vetusto e non a norma (con barriere architettoniche e sprovvisto di ascensore, per non parlare degli impianti idrici e fognari).
Ed in attesa di risolvere la questione, la locazione dell'immobile è stata quindi prorogata.
Una situazione che specularmente vivono i finanzieri presenti in via Bari, che ormai hanno difficoltà anche a parcheggiare i propri mezzi di servizio, per non parlare della dislocazione dei vari uffici, alcuni sistemati in quelle che dovevano essere cucine e sgabuzzini. Anche in questo caso la Pubblica Amministrazione è stata costretta a prolungare il contratto di fitto, anche se il Ministero delle Finanze aveva posto un aut aut alle gerarchie gialloverdi di Bari, a che recedessero da onerosi contratti di fitto per ricercare un immobile pubblico in comodato gratuito.
Una ipotesi era quella di trasferire i finanzieri nel plesso comunale di via Bari, già asilo nido, dove da circa trent'anni si trova l'ufficio Tributi. I dipendenti comunali mesi fa, a seguito di una delibera di giunta, erano già stati avvertiti del prossimo trasloco e del trasferimento presso il sito di piazza Umberto I, nei locali attigui al Settore Finanziario.
Ebbene, dopo la firma della convenzione tra Comune di Andria e Guardia di Finanza, con tanto di placet dei vertici provinciali e regionali delle Fiamme Gialle, il trasferimento non ha più avuto luogo sia perché si è scoperto che quel contratto di comodato gratuito non poteva più essere fatto, ma cosa ancora più importante, che l'immobile di via Bari necessitava di importanti lavori di ristrutturazione che il Comune non poteva effettuare in quanto a corto di moneta. E men che meno i finanzieri potevano effettuare tali innovazioni su di un bene non di loro proprietà.
E così Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza si sono ritrovati a rimanere ancora oggi in immobili non confacenti e vetusti, senza che ci fosse una ipotesi di trasferimento.
Ipotesi a cui potrebbero lavorare a breve i prossimi amministratori comunali: una sarebbe quella di adibire l'attuale sede del Commissariato di P.S. di via Rossini, divenuta di proprietà del Comune, ad immobile per Carabinieri o Finanza. Ma chi sosterrà i lavori di ristrutturazione? Alle due forze di polizia andrebbe bene questa possibile soluzione, tenuto conto che si tratta pur sempre di un immobile non logisticamente idoneo, incastrato tra palazzine private, con appena tre posti auto coperti e privo di alloggi di servizio?
Altra ipotesi quella rappresentata dal rudere dell'ex carcere mandamentale del quartiere di Santa Maria Vetere. Un intero isolato dove potrebbe sorgere una grande e capiente caserma con tutti i servizi necessari. Ma anche in questo caso l'abbattimento del rudere e la realizzazione della caserma chi la pagherebbe?
Per una città che ormai attende solo l'apertura della sua Questura, con l'arrivo di personale e mezzi della Polizia di Stato, avere le altre sedi delle forze dell'ordine in tali indecorose condizioni è veramente una situazione a dir poco avvilente.
Un banco di prova a cui sarà chiamata necessariamente la prossima amministrazione che siederà a Palazzo San Francesco.