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"Casambulanti" su aumento età pensionistica: "E' un lavoro usurante"

Tra le 15 categorie maestri, infermieri turnisti, macchinisti, edili, agricoli, siderurgici, marittimi e pescatori

Si fa sempre più attuale il dibattito circa le categorie da individuare ed inserire in quelle facenti parte dei cosiddetti "lavori usuranti". Il Governo Gentiloni, infatti, ha deciso di istituire una commissione ad hoc per calcolare in maniera puntuale la diversa speranza di vita in base alle varie attività.

Ebbene pare che tra le 15 categorie di lavori gravosi rientrino maestri, infermieri turnisti, macchinisti, edili, agricoli, siderurgici, marittimi e pescatori. Ad alzare la voce anche su questo delicatissimo tema, dopo averlo fatto contro la Direttiva Bolkestein che vuole espropriare gli Operatori su aree di pubbliche di propri posteggi, sono nuovamente le due importanti Associazioni di Rappresentanza Unimpresa e CasAmbulanti Italia.

Per CasAmbulanti è stato il presidente nazionale Donato Gala ad intervenire affermando: "anche questa volta un'intera Categoria, quella degli Ambulanti, non è per nulla rappresentata sui tavoli istituzionali mentre il Governo continua a discutere di questioni che riguardano anche la nostra vita, quella dei duecentomila ambulanti italiani che con molto più titolo di altre categorie rientrerebbero in quei lavori definiti "usuranti". Quella degli Ambulanti, dunque, sarebbe una Categoria da inserire in quelle dello Stop all'aumento a 67 anni dell'età di pensione dal 2019. Quando infatti si parla di lavoratori impegnati in attività particolarmente faticose e pesanti gli Ambulanti allora sono sul podio. Se è vero che gli agricoli (esentati) svolgono un duro lavoro nei campi è anche vero che gli ambulanti svolgono un durissimo lavoro nei mercati, per le strade e nelle piazze; se è vero che i pescatori affrontano i pericoli del mare è anche vero che i pericoli che ogni giorno, anche con tempeste e condizioni meteo estreme, quindi condizioni ben peggiori di quelle degli amici padroni del mare, si trovano ad affrontare gli Ambulanti sono spesso estreme, specie se ci aggiungiamo anche i pericoli derivanti da furti, rapine, pestaggi ed aggressioni che sono un pericolo costante; se è vero che gli infermieri turnisti affrontano con coraggio il duro lavoro negli orari notturni come non calcolare che gli ambulanti sono coloro che partono per le vie dei mercati e delle fiere nelle prime ore della notte per poi fare ritorno alle proprie abitazioni nel tardissimo pomeriggio avendo destinato alla propria attività lavorativa giornaliera anche fino a 18 ore, senza pause, senza giornate di recupero e senza alcuna forma di incentivazione e di indennità?; se è vero che i maestri svolgono un ruolo fondamentale e faticoso per garantire alla nazione una crescita culturale come non riconoscere il ruolo educativo e sociale degli Ambulanti? Pensate sia facile sopperire ogni giorno alle carenze di una rete distributiva assolutamente inadeguata? Pensate sia facile ogni giorno operare in aree mercatali putride, fatiscenti, ricolme di rifiuti dove spesso svolgiamo anche il ruolo di operatori ecologici? Pensate sia facile dover vivere in costante stato di ansia per timori di furti e taglieggiamenti da parte di balordi che non hanno paura e timore di nulla? Pensate sia facile tornare a casa, dopo quelle 18 ore di giornata lavorativa e mettere la mano in tasca trovando solo pochi spiccioli senza neppure essere tornati al distributore di carburanti per pagare quel pieno di gasolio ormai esaurito? Queste estreme condizioni di lavoro chi deve rappresentarle di fronte alle istituzioni? Perché non dobbiamo avere neppure il diritto di essere ascoltati pur essendo la nostra la vera Categoria usurante che presta un servizio pubblico alla comunità?"

Alle durissime e profonde parole del presidente Gala si aggiungono quelle altrettanto preoccupate del presidente Unimpresa Bat, Savino Montaruli, il quale ha aggiunto. Le esternazioni dell'amico e collega Gala devono diventare un monito per tutti coloro che continuano a trascurare e ad umiliare una Categoria che sviluppa un indotto di oltre un milione di soggetti in tutta Italia; oltre centomila nella sola Puglia. Ancora una volta coloro che sono seduti con il Governo a stabilire quali debbano essere considerati lavori usuranti non conoscono questo Settore quindi non hanno la minima cognizione della condizione drammatica nella quale vivono gli ambulanti italiani. Quei soggetti seduti a quei tavoli non rappresentano queste imprese che, non essendo rappresentate, devono invece far sentire fortissima la propria voce attraverso qualunque mezzo a disposizione. Si è superato ogni ragionevole limite e questo è indegno in un Paese che suol definirsi civile ed accogliente. Ma quale accoglienza? Noi registriamo solamente discriminazione ed emarginazione" – ha concluso Montaruli.
  • unimpresa bat
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