Vita di città
Caro carburante, da lunedì stop al trasporto: weekend di scorte al supermercato
L'invito è alla calma. Il Codacons teme impennata dei listini al dettaglio
Andria - sabato 12 marzo 2022
10.37
Il timore è che lunedì possa essere a rischio l'arrivo di rifornimenti nei supermercati, ma la certezza di quello che potrà accadere si avrà solo all'inizio della prossima settimana. Intanto, in molti tra ieri e oggi stanno correndo a fare la spesa, esattamente come accadeva a marzo del 2020 quando l'Italia entrava in lockdown. Questa volta a spingere le famiglie ad organizzarsi è invece la sospensione, a partire da lunedì prossimo, 14 marzo, a livello nazionale dei servizi delle aziende di trasporto "per causa di forza maggiore" e cioè a causa dei prezzi alle stelle del carburante. Se si considera che l'85% delle merci viaggia su gomma è facile immaginare che disagi potranno verificarsi.
Ne dà notizia Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un'iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. "La sospensione dei servizi si è resa inevitabile - sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi - anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire".
Si teme ora per un possibile aumento dei prezzi, lo dice il Codacons perché "il blocco dell'autotrasporto avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e portando ad una impennata dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati - afferma il presidente Carlo Rienzi - Una conseguenza inevitabile, considerato che l'85% della merce venduta in Italia viaggia su gomma, e un ulteriore danno per i consumatori, stremati al pari delle imprese dal caro-carburante". "In tale situazione, dal Governo arriva un immobilismo vergognoso, e non si capisce cosa attenda l'esecutivo per azzerare immediatamente l'Iva su benzina e gasolio e ridurre le accise, anche in considerazione degli enormi guadagni incamerati dalle casse statali da novembre ad oggi grazie alla tassazione sui carburanti e alla crescita dei listini alla pompa" conclude Rienzi.