Politica
Carlo Calenda, leader di Azione, presenta ad Andria il suo ultimo libro
“Il patto: oltre il trentennio perduto” tra grande affluenza e interesse della comunità
Andria - sabato 16 marzo 2024
10.35
Ieri, venerdì 15 marzo, il Senatore Carlo Calenda, leader di Azione, ha presentato la sua ultima fatica letteraria nella sala consiliare del Comune di Andria, per l'occasione riempita da un gran numero di cittadini interessati all'evento e da numerose figure istituzionali.
La presentazione è cominciata con i saluti di Fabiano Amati, consigliere regionale della Puglia per Azione, e della sindaca Giovanna Bruno, che lasciano presto spazio alla voce di Carlo Calenda e del suo "Il patto: oltre il trentennio perduto". Una voce che mostra a tutti i presenti la passione del politico nei confronti del proprio Paese, ma anche la rabbia nel constatare la difficile situazione attuale dell'Italia.
"Il trentennio perduto", ha raccontato il Senatore, si riferisce al tempo trascorso dal 1994 (anno in cui nasce la Seconda Repubblica e muore la Prima Repubblica assieme all'assetto proporzionale, lasciando il posto ad un "Paese anglosassone in cui due grandi coalizioni, la Destra e la Sinistra, si affrontavano" per determinare un unico vincitore) ad oggi. Un tempo "letteralmente buttato", in cui "tutti gli indicatori economici, sociali, culturali italiani sono peggiorati".
Per Calenda le colpe del declino nazionale vanno suddivise equamente tra la Sinistra e la Destra. Alla prima si contesta di non aver agito sui temi centrali del salario minimo, della sanità pubblica (di cui vengono denunciati gli inaccettabili tempi di attesa) e dell'istruzione (il 40% dei ragazzi che concludono la "scuola superiore" sono impreparati); alla seconda si ricordano le promesse non mantenute di una rivoluzione liberale, dell'abbassamento delle tasse (cresciute, invece, di ben tre punti percentuali negli ultimi trent'anni) e della sicurezza (è del 2023 il record storico di migranti giunti in Italia). Anche un certo modo contemporaneo di fare politica viene additato come causa dell'impoverimento generale dell'Italia. Un modo fatto di spettacolo e cabaret, dove non esiste più distinzione tra verità e falsità e in cui nessuna promessa ha più alcuna importanza.
Ecco, le promesse. Calenda crede sia proprio da qui che si dovrebbe cominciare a costruire una soluzione: dalle promesse mantenute, dai programmi elettorali fatti di proposte concrete e attuabili. Non più proclami irrealizzabili, ma progetti reali. È questo "il patto" che il Senatore richiede. Un patto tra uomini politici e cittadini basato sull'onestà e sulla serietà, dove la verità deve farla da padrona. È l'unica via, secondo Calenda, per realizzare "un partito della Costituzione che abbia l'obiettivo di ricostruire l'unità della nazione, chiudendo la stagione del bipolarismo" e per evitare che "nel giro di dieci anni il nostro paese sia completamente desertificato culturalmente, economicamente e socialmente".
L'evento ha riscosso un grande successo e inorgoglisce la Città di Andria che ha accolto uno dei politici di spicco del Paese.
La presentazione è cominciata con i saluti di Fabiano Amati, consigliere regionale della Puglia per Azione, e della sindaca Giovanna Bruno, che lasciano presto spazio alla voce di Carlo Calenda e del suo "Il patto: oltre il trentennio perduto". Una voce che mostra a tutti i presenti la passione del politico nei confronti del proprio Paese, ma anche la rabbia nel constatare la difficile situazione attuale dell'Italia.
"Il trentennio perduto", ha raccontato il Senatore, si riferisce al tempo trascorso dal 1994 (anno in cui nasce la Seconda Repubblica e muore la Prima Repubblica assieme all'assetto proporzionale, lasciando il posto ad un "Paese anglosassone in cui due grandi coalizioni, la Destra e la Sinistra, si affrontavano" per determinare un unico vincitore) ad oggi. Un tempo "letteralmente buttato", in cui "tutti gli indicatori economici, sociali, culturali italiani sono peggiorati".
Per Calenda le colpe del declino nazionale vanno suddivise equamente tra la Sinistra e la Destra. Alla prima si contesta di non aver agito sui temi centrali del salario minimo, della sanità pubblica (di cui vengono denunciati gli inaccettabili tempi di attesa) e dell'istruzione (il 40% dei ragazzi che concludono la "scuola superiore" sono impreparati); alla seconda si ricordano le promesse non mantenute di una rivoluzione liberale, dell'abbassamento delle tasse (cresciute, invece, di ben tre punti percentuali negli ultimi trent'anni) e della sicurezza (è del 2023 il record storico di migranti giunti in Italia). Anche un certo modo contemporaneo di fare politica viene additato come causa dell'impoverimento generale dell'Italia. Un modo fatto di spettacolo e cabaret, dove non esiste più distinzione tra verità e falsità e in cui nessuna promessa ha più alcuna importanza.
Ecco, le promesse. Calenda crede sia proprio da qui che si dovrebbe cominciare a costruire una soluzione: dalle promesse mantenute, dai programmi elettorali fatti di proposte concrete e attuabili. Non più proclami irrealizzabili, ma progetti reali. È questo "il patto" che il Senatore richiede. Un patto tra uomini politici e cittadini basato sull'onestà e sulla serietà, dove la verità deve farla da padrona. È l'unica via, secondo Calenda, per realizzare "un partito della Costituzione che abbia l'obiettivo di ricostruire l'unità della nazione, chiudendo la stagione del bipolarismo" e per evitare che "nel giro di dieci anni il nostro paese sia completamente desertificato culturalmente, economicamente e socialmente".
L'evento ha riscosso un grande successo e inorgoglisce la Città di Andria che ha accolto uno dei politici di spicco del Paese.