Eventi e cultura
Carcere e potere. Interrogativi pedagogici
Presentazione del libro di Valeria Pirè venerdì 23 gennaio
Andria - giovedì 22 gennaio 2015
8.06
La Camera penale di Trani insieme con l'Associazione Avvocati Andriesi ospitano Valeria Pirè, autrice di Carcere e potere. Interrogativi pedagogici, edizioni Aracne.
Il libro, presentato nella libreria Diderot venerdì 23 gennaio alle 18,30, si propone di leggere il rapporto tra carcere e potere ribaltando la prospettiva delle analisi più diffuse sull'educazione in carcere e individuando, nelle distorsioni del potere che paralizzano o deviano lo sviluppo delle relazioni umane all' interno del carcere, il seme di una più grave patologia che incide sulla sana attuazione di una pedagogia penitenziaria.
Con il sussidio di utili strumenti di decodifica dei meccanismi propri del carcere, si è ricostruito un percorso di sviluppo delle relative dinamiche formative proponendo una lettura fortemente connotata da un'impostazione fenomenologica, senza perdere mai di vista il nucleo fondamentale del discorso pedagogico: la persona. Per rendere tale lettura capace di reggere l'impatto con un contesto incancrenito da logiche non sempre compatibili con il mandato costituzionale e con gli obiettivi della "rieducazione", si è provato ad immaginare una pedagogia che "si sporchi le mani" e non si sottragga mai a una costante e continuativa "messa alla prova" di progetti e risultati.
Intervengono il prof. Giuseppe Elia, ordinario di Pedagogia generale e sociale; il prof. Luigi Pannarale, ordinario di Sociologia del diritto; modera il prof. Giuseppe Losappio, associato di Diritto penale dell' Università degli Studi "A. Moro" di Bari.
Il libro, presentato nella libreria Diderot venerdì 23 gennaio alle 18,30, si propone di leggere il rapporto tra carcere e potere ribaltando la prospettiva delle analisi più diffuse sull'educazione in carcere e individuando, nelle distorsioni del potere che paralizzano o deviano lo sviluppo delle relazioni umane all' interno del carcere, il seme di una più grave patologia che incide sulla sana attuazione di una pedagogia penitenziaria.
Con il sussidio di utili strumenti di decodifica dei meccanismi propri del carcere, si è ricostruito un percorso di sviluppo delle relative dinamiche formative proponendo una lettura fortemente connotata da un'impostazione fenomenologica, senza perdere mai di vista il nucleo fondamentale del discorso pedagogico: la persona. Per rendere tale lettura capace di reggere l'impatto con un contesto incancrenito da logiche non sempre compatibili con il mandato costituzionale e con gli obiettivi della "rieducazione", si è provato ad immaginare una pedagogia che "si sporchi le mani" e non si sottragga mai a una costante e continuativa "messa alla prova" di progetti e risultati.
Intervengono il prof. Giuseppe Elia, ordinario di Pedagogia generale e sociale; il prof. Luigi Pannarale, ordinario di Sociologia del diritto; modera il prof. Giuseppe Losappio, associato di Diritto penale dell' Università degli Studi "A. Moro" di Bari.