Cronaca
Carburante agricolo per i loro mezzi privati: pesanti accuse per tre componenti delle forze dell’ordine nella Bat
Ai domiciliari due imprenditori coinvolti negli illeciti scoperti dall'indagine della Procura di Trani
Andria - martedì 2 luglio 2024
14.45
Tre componenti delle forze dell'ordine – un finanziere, un poliziotto e un carabiniere – avrebbero rifornito le proprie auto private con carburante agricolo fornito da due imprenditori, titolari di un deposito nella Bat.
È quanto emerso a conclusione di un'indagine condotta dai finanzieri di Barletta, supportati dalla Questura di Andria e dai Carabinieri di Trani, che ha portato all'arresto ai domiciliari per i due imprenditori e l'interdizione temporanea dai pubblici uffici per 6 mesi nei confronti dei tre componenti delle forze dell'ordine. Le accuse sono di corruzione e sottrazione all'accertamento delle accise.
I tre uomini delle forze dell'ordine, in particolare, anziché denunciare gli illeciti commessi dai due imprenditori avrebbero rifornito i propri mezzi con il carburante ad accise agevolata pur non avendone diritto.
Nell'indagine sarebbero coinvolti anche altri pubblici ufficiali, che in un caso avrebbero rifornito di carburante anche un'imbarcazione, nei confronti dei quali il Giudice per le indagini preliminari di Trani non ha ritenuto di dover emettere misure cautelari.
Dalle indagini è emerso che gli imprenditori e i pubblici ufficiali comunicavano tra loro utilizzando un linguaggio criptico. Uno dei titolari del deposito comunicava, per telefono, che «venerdì dovrei avere un po' di vino rosso», riferendosi al carburante. Il pubblico ufficiale rispondeva: «Verrò a fare una bella bevuta allora».
È quanto emerso a conclusione di un'indagine condotta dai finanzieri di Barletta, supportati dalla Questura di Andria e dai Carabinieri di Trani, che ha portato all'arresto ai domiciliari per i due imprenditori e l'interdizione temporanea dai pubblici uffici per 6 mesi nei confronti dei tre componenti delle forze dell'ordine. Le accuse sono di corruzione e sottrazione all'accertamento delle accise.
I tre uomini delle forze dell'ordine, in particolare, anziché denunciare gli illeciti commessi dai due imprenditori avrebbero rifornito i propri mezzi con il carburante ad accise agevolata pur non avendone diritto.
Nell'indagine sarebbero coinvolti anche altri pubblici ufficiali, che in un caso avrebbero rifornito di carburante anche un'imbarcazione, nei confronti dei quali il Giudice per le indagini preliminari di Trani non ha ritenuto di dover emettere misure cautelari.
Dalle indagini è emerso che gli imprenditori e i pubblici ufficiali comunicavano tra loro utilizzando un linguaggio criptico. Uno dei titolari del deposito comunicava, per telefono, che «venerdì dovrei avere un po' di vino rosso», riferendosi al carburante. Il pubblico ufficiale rispondeva: «Verrò a fare una bella bevuta allora».