Attualità
Capi militari e vintage dei nostri giorni: ad Andria con gli abiti usati, un commercio che dura da 80 anni
Una famiglia si ritrova, per celebrare l’avvio di un’attività commerciale nata durante la II guerra mondiale
Andria - martedì 31 ottobre 2023
10.29
Un'attività commerciale nata dal desiderio di rendere remunerativa la vendita di capi militari. Ebbe così inizio, nel lontano 1943 il commercio di indumenti usati da parte di Emmanuele Esposito e di sua moglie Maria Pastore.
Erano da poco sbarcati gli Alleati in Sicilia, e gli inglesi sulla dorsale adriatica e gli americani su quella tirrenica, quando iniziarono la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. La miseria, la distruzione e la voglia di riscatto fecero sì che da quelle macerie nascesse e si sviluppasse, un commercio totalmente nuovo ma che con i decenni sarebbe diventato addirittura un cult, ovvero la compravendita di abiti usati. Oggi a distanza di ben 80 anni il commercio di abiti usati, è diventato un vero e proprio modo vintage di trovare indumenti molto personali, legati a precisi stili di moda, legati a tempi e luoghi.
Come dicevamo ad Andria, per opera di autentici pionieri, questo commercio degli indumenti usati iniziò a prendere piede nell'estate del 1943: tanta mercanzia era giunta insieme agli alleati ed era possibile commerciare. Per avere un'idea di ciò che ha rappresentato questo settore per l'economia italiana e meridionale in particolare, Sergio Zavoli nel 1963, realizzò per la Rai un documentario "Vesuvio - La tratta degli stracci", dedicandolo appunto al mercato degli stracci di Resina, a Ercolano, città dell'entroterra napoletano. Il famoso giornalista ricostruì, anche con l'aiuto di filmati d'epoca quel mondo, con le divise delle truppe alleate e le balle di stracci acquistate a peso e provenienti dall'America, da donatori, lavanderie e grandi magazzini, si rivendevano sui banchi del mercato del napoletano.
Fu così che Emmanuele Esposito insieme a sua moglie Maria Pastore, diedero vita ad Andria ad una vera e propria dinastia familiare che con il passare dei decenni non solo ha sviluppato ed innovato questa forma di commercio, ma addirittura l'ha ampliata tanto da aver contribuito a fare dell'Italia una nazione che ha una considerevole fetta di import export di questo tipo di manifatture nel mondo.
I discendenti di Emmanuele e Maria, molti sparsi in Europa, qualcuno in America, ma molti hanno ancora il loro commercio ad Andria come i Cannone, Antonio con la Cannone s.r.l ed Alessandro con la Cannontex, hanno stabili rapporti commerciali non solo con il nord Europa, ma soprattutto con l'Africa ed il Medio Oriente, grazie alla strada tracciata dal patriarca che è Salvatore Cannone.
Tanti e tanti lustri sono passati da quando papà Emmanuele e poi i suoi figli si recavano proprio nella zona di Ercolano, a caricare camion e camion di capi non più solo militari per trasferirli ad Andria. Una volta rimaneggiati e disinfettati, venivano rimessi in commercio.
Ebbene, i discendenti della Famiglia Esposito – Pastore si sono riuniti nei giorni scorsi proprio ad Andria, dove tutto ebbe inizio, per ricordare quegli albori e rinsaldare i legami familiari, che rimangono più che mai vivi, nel ricordo di Nonno Emmanuele e Nonna Maria, che con la loro intuizione, diedero vita in questa parte del Belpaese, ad un modo nuovo di vendere ed acquistare capi d'abbigliamento.
Erano da poco sbarcati gli Alleati in Sicilia, e gli inglesi sulla dorsale adriatica e gli americani su quella tirrenica, quando iniziarono la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. La miseria, la distruzione e la voglia di riscatto fecero sì che da quelle macerie nascesse e si sviluppasse, un commercio totalmente nuovo ma che con i decenni sarebbe diventato addirittura un cult, ovvero la compravendita di abiti usati. Oggi a distanza di ben 80 anni il commercio di abiti usati, è diventato un vero e proprio modo vintage di trovare indumenti molto personali, legati a precisi stili di moda, legati a tempi e luoghi.
Come dicevamo ad Andria, per opera di autentici pionieri, questo commercio degli indumenti usati iniziò a prendere piede nell'estate del 1943: tanta mercanzia era giunta insieme agli alleati ed era possibile commerciare. Per avere un'idea di ciò che ha rappresentato questo settore per l'economia italiana e meridionale in particolare, Sergio Zavoli nel 1963, realizzò per la Rai un documentario "Vesuvio - La tratta degli stracci", dedicandolo appunto al mercato degli stracci di Resina, a Ercolano, città dell'entroterra napoletano. Il famoso giornalista ricostruì, anche con l'aiuto di filmati d'epoca quel mondo, con le divise delle truppe alleate e le balle di stracci acquistate a peso e provenienti dall'America, da donatori, lavanderie e grandi magazzini, si rivendevano sui banchi del mercato del napoletano.
Fu così che Emmanuele Esposito insieme a sua moglie Maria Pastore, diedero vita ad Andria ad una vera e propria dinastia familiare che con il passare dei decenni non solo ha sviluppato ed innovato questa forma di commercio, ma addirittura l'ha ampliata tanto da aver contribuito a fare dell'Italia una nazione che ha una considerevole fetta di import export di questo tipo di manifatture nel mondo.
I discendenti di Emmanuele e Maria, molti sparsi in Europa, qualcuno in America, ma molti hanno ancora il loro commercio ad Andria come i Cannone, Antonio con la Cannone s.r.l ed Alessandro con la Cannontex, hanno stabili rapporti commerciali non solo con il nord Europa, ma soprattutto con l'Africa ed il Medio Oriente, grazie alla strada tracciata dal patriarca che è Salvatore Cannone.
Tanti e tanti lustri sono passati da quando papà Emmanuele e poi i suoi figli si recavano proprio nella zona di Ercolano, a caricare camion e camion di capi non più solo militari per trasferirli ad Andria. Una volta rimaneggiati e disinfettati, venivano rimessi in commercio.
Ebbene, i discendenti della Famiglia Esposito – Pastore si sono riuniti nei giorni scorsi proprio ad Andria, dove tutto ebbe inizio, per ricordare quegli albori e rinsaldare i legami familiari, che rimangono più che mai vivi, nel ricordo di Nonno Emmanuele e Nonna Maria, che con la loro intuizione, diedero vita in questa parte del Belpaese, ad un modo nuovo di vendere ed acquistare capi d'abbigliamento.