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Cannabis: cosa sono i semi da collezione?
Le normative e le caratteristiche
Andria - giovedì 27 gennaio 2022
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Quando si parla della cannabis, non si può non toccare l'argomento dei semi, un mondo a dir poco affascinante. Se conosci un po' il settore - basta anche solo un livello amatoriale - avrai almeno una volta sentito parlare dei semi di marijuana da collezione. Cosa sono? Scopriamolo meglio nelle prossime righe di questo articolo.
Dal momento che, come accennato all'inizio dell'articolo, il loro obiettivo è quello di preservare nel tempo le migliori genetiche, sulla confezione è presente la scritta in cui si specifica che è vietata la germinazione.
Una differenza rispetto agli altri semi si nota fin dall'acquisto. In casi diversi da questo, l'acquirente del negozio fisico o l'e-commerce forniscono del materiale informativo per gestire meglio il percorso di coltivazione. In questo caso no. In questo modo, l'imprenditore che commercializza il prodotto non incorre nel reato di istigazione alla coltivazione di sostanze legalmente illecite.
Entrando nel vivo delle linee guida che riportano, ricordiamo innanzitutto le sanzioni a cui va incontro chi coltiva i semi da collezione.
Come in tanti casi relativi alla cannabis, anche in questo si ha a che fare con delle incertezze. A dimostrazione di ciò, è possibile citare il fatto che la Cassazione, nel corso degli anni, si è pronunciata in maniera difforme alle leggi e ai decreti legge.
Ecco perché, per tutelare se stessi e le proprie coltivazioni, è il caso di evitare totalmente la coltivazione dei semi di cannabis.
Quando li si chiama in causa, è doveroso ricordare che gli imprenditori che li commercializzano prendono come fornitori alcune delle migliori seed bank del mondo. Qualche nome? Colossi come Dinafem Seeds, ma anche Sweet Seeds, Dutch Passion, Ripper Seeds.
Semi di marijuana da collezione: di cosa si tratta?
Quando si parla dei semi di cannabis da collezione, si inquadrano delle sementi che vengono immesse sul mercato con lo scopo di preservare al massimo le genetiche della pianta. L'obiettivo della fioritura della stessa è messo in secondo piano rispetto al primo. Entrando nel vivo delle loro caratteristiche, ricordiamo che permettono, a circa 60/70 giorni dalla piantumazione, di apprezzare la nascita delle piante. Si tratta infatti di semi autofiorenti che, di riflesso, non sono dipendenti dal ciclo solare. Sono anche femminizzati, il che implica la possibilità, in oltre il 99% dei casi, di avere a che fare con piante femmine.Quanto THC contengono?
I semi di cannabis da collezione sono caratterizzati da una quantità di THC corrispondente ai limiti previsti dalla Legge 242/2016. Ciò significa che il principio attivo sopra citato, notoriamente psicoattivo, è presente in quantità ridotte, ossia in una percentuale compresa tra lo 0,2 e lo 0,6% (quest'ultima può considerarsi a tutti gli effetti una soglia di tolleranza).Si possono vendere?
Sono diverse le domande che si possono fare quando si chiamano in causa i semi da collezione di cannabis. Tra gli interrogativi in questione, rientrano quelli relativi alla legalità della vendita. Sì, i semi di marijuana da collezione si possono vendere in Italia. In virtù della quantità ridotta di THC sopra citata, non sono considerati degli stupefacenti.Dal momento che, come accennato all'inizio dell'articolo, il loro obiettivo è quello di preservare nel tempo le migliori genetiche, sulla confezione è presente la scritta in cui si specifica che è vietata la germinazione.
Una differenza rispetto agli altri semi si nota fin dall'acquisto. In casi diversi da questo, l'acquirente del negozio fisico o l'e-commerce forniscono del materiale informativo per gestire meglio il percorso di coltivazione. In questo caso no. In questo modo, l'imprenditore che commercializza il prodotto non incorre nel reato di istigazione alla coltivazione di sostanze legalmente illecite.
Le normative relative alla coltivazione
Per capire meglio come funziona la normativa relativa alla coltivazione dei semi di cannabis da collezione, è il caso di chiamare in causa alcuni riferimenti legislativi specifici. Si tratta per la precisione dell'articolo 28 e dell'articolo 73 del Decreto del Presidente della Repubblica 309/90.Entrando nel vivo delle linee guida che riportano, ricordiamo innanzitutto le sanzioni a cui va incontro chi coltiva i semi da collezione.
Come in tanti casi relativi alla cannabis, anche in questo si ha a che fare con delle incertezze. A dimostrazione di ciò, è possibile citare il fatto che la Cassazione, nel corso degli anni, si è pronunciata in maniera difforme alle leggi e ai decreti legge.
Ecco perché, per tutelare se stessi e le proprie coltivazioni, è il caso di evitare totalmente la coltivazione dei semi di cannabis.
Dove si possono trovare i semi da collezione?
Come già detto, i semi di cannabis da collezione possono essere acquistati sia online, sia offline. Non c'è pericolo di incorrere in guai con la legge, in quanto si tratta di semi certificati - sono presenti dati come il numero di lotto e la varietà - che, fino a quando non vengono fatti germinare, sono assolutamente legali.Quando li si chiama in causa, è doveroso ricordare che gli imprenditori che li commercializzano prendono come fornitori alcune delle migliori seed bank del mondo. Qualche nome? Colossi come Dinafem Seeds, ma anche Sweet Seeds, Dutch Passion, Ripper Seeds.